44.

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Ci abbiamo messo molto, ma alla fine siamo arrivati.
In macchina l'aria era molto tesa.
Nessuno parlava.
Mio zio e mio padre non si rivolgevano nemmeno un minimo di sguardo.
Povero Dustin che si è dovuto sedere in mezzo a loro due.
Immagino l'imbarazzo che avrà provato.
Io non ci ho pensato nemmeno di aprire qualche argomento.
Idem Steve che guidava solo.
Sicuro sarebbero esplosi.
E ho pensato fosse meglio non farli esplodere in questo momento.
Abbiamo già troppo a cui pensare.
Appena siamo scesi dalla macchina c'era Nancy ad aspettarci.
Stranamente.
E ci ha fatto entrare.
Ha spiegato un poco la situazione a me, a Steve e Dustin:
Sospettano ancora che Will sia 'controllato' da qualcosa.
Lo hanno chiamato il Mind Flayer.
Non so cosa sia.
Ma non mi sarei mai aspettata altri mostri.
Ha detto anche che, per liberarsi di tutti questi problemi, Will gli ha fatto capire che dovrebbero chiudere un portale preciso.
Precisiamo, Undici dovrebbe.
Lei è l'unica che può farlo.
Però del resto stanno bene.

Non ho capito sinceramente nulla di tutto quello che è successo nel mentre eravamo da mio zio.
Ha fatto questo breve riassunto.
Però, se sanno come liberare la città e tutto da questi così..
Meglio così.
Ora sono fuori, vicino alla macchina.
Avevo bisogno di un poco d'aria dopo questi aggiornamenti.
Tra mio padre e mio zio e questi problemi..
Non capisco più nulla.
Tiro un sospiro aprendo lo sportello e prendendo le bende dal sedile.
Servono a mio zio appunto.
Meglio recuperarle.
Chiudo lo sportello e, appena giro lo sguardo, vedo mio padre venire verso di me.
Oh no.
Spero non mi chiede nulla.
Non voglio mettermi in mezzo a questa discussione.
Si ferma di fronte a me guardandomi facendo cenno verso la mano: "Sono per lui?"
Annuisco rimanendo in silenzio e lui fa una smorfia scuotendo leggermente la testa: "Tutto quello che ha detto è assurdo, no?" Poi mi guarda muovendo una mano: "Me lo avresti detto."

Basta.
So che rischiamo ma è meglio dirglielo.
Non posso andare avanti così.
Lo vedo che anche lui soffre perché pensa che gli mettiamo.
Merita di sapere la verità.
Sposto di poco lo sguardo passandomi da una mano all'altra le bende per il nervoso: "Beh, papà.. non hai creduto a lui.. per questo non ti ho voluto dire nulla."
Mi guarda alzando le sopracciglia un misto tra confuso e sorpreso: "Aspetta, cosa? Credi a tutto?"
Sposto di nuovo l'attenzione su di lui sollevando le spalle: "Papà.. io quei cosi li ho visti anche troppe volte per i miei gusti."
Rimane in silenzio aspettando che continuo e muovo leggermente la mano libera riprendendo a parlare: "Quando lo sceriffo mi trovò la prima volta fuori dalla foresta stavo scappando da quel coso.. quando sono finita in quel laboratorio era perché sono caduta scappando da quel coso per aiutare Dylan-"
Mi interrompe alzando una mano serio: "Aspetta, Dylan? Il figlio dell'ex amico mio ha visto uno di quei cosi?"
Annuisco leggermente e lui si zittisce qualche secondo.
Già.
Mi fa male vederlo così..
Sta provando quello che provo io quando l'ho scoperto.
Nervoso e delusione per essere stata nascosta la verità.
E quello che fa più male è che sono io a causarlo.

Abbassa leggermente la testa verso terra sospirando: "Quindi.. Cameron.. è davvero..?"
Annuisco leggermente sentendomi gli occhi diventare lucidi: "Si.. per salvare me e Steve."
Alza lo sguardo guardando altrove e noto anche i suoi occhi diventare lucidi: "Quindi.. anche Barb.."
Rimango in silenzio pulendomi una lacrima dalla guancia.
Annuisce qualche secondo per poi girarsi e incamminarsi verso l'entrata della casa.

Già..
Meglio se lo lascio solo.
Anche se mi fa male e vorrei rincorrerlo..
Penso sia l'ultima cosa che vuole vedermi adesso.





(...)



*Qualche ora dopo..*



Sono in soggiorno seduta sul braciolo del divano.
Dustin è poco più lontano che parla con Steve, Lucas, Max, Mike e Undi.
Hopper e Joyce sono con Will in un'altra stanza.
Jonathan, Nancy e mio zio in cucina.
Mio padre, appena ho raggiunto il divano, è uscito.
Vuole rimanere da solo.
Come biasimarlo.
Ha scoperto tutto questo di colpo..
Da sua figlia.
Tiro un sospiro guardandomi il polso mentre giocherello col bracciale.
Non me la sento di parlare con gli altri.
Ho fatto stare male mio padre..
E di conseguenza sto male io.
Vedo un'ombra di fronte a me dopo qualche secondo e alzo leggermente il viso.
Steve.
Pensavo stava parlando con Dustin.
Perché è venuto qui?
Lo guardo in silenzio e lui si siede sul divano accanto a me guardandomi: "Allora.. tuo padre sa tutto ora."
Annuisco leggermente girandomi verso di lui: "Già.. e soffre.. per colpa mia."
Allunga una mano prendendomi la mia sospirando: "Chloe, non è colpa tua, si riprenderà.. ha solo bisogno di qualche minuto da solo."
Incrocio le mie dita con le sue per poi alzare lo sguardo guardandolo.
Già..
Lo spero.
Voglio riprendere a parlare con lui.
Voglio che si sfoga con me.
Fa un sorrisino toccandomi il ginocchio con la mano libera: "Ora però voglio che mi fai un piccolo sorriso."

Lo guardo facendo un piccolo sorrisino senza dir nulla e lui ricambia.
Mi sposto da sopra il braciolo del divano sedendomi sulle sue ginocchia guardandolo sorridendo: "Grazie.. Steve."
Sposta la mano libera sulla mia guancia qualche secondo sorridendo: "E di cosa? Lo faccio con piacere."
Scuoto leggermente la testa qualche secondo guardandolo, subito dopo, negl'occhi: "No, grazie di tutto, dal primo momento sei sempre stato accanto a me anche quando abbiamo litigato."
Alza le sopracciglia spostando la mano dalla guancia al mio fianco: "Beh, lo sai perché. Non ho bisogno di dirti di nuovo cosa provo per te."
Faccio un sorriso lasciandogli la mano e prendendogli il viso per poi baciarlo.
Ricambia senza pensarci tenendo le mani sui miei fianchi.
Ci stacchiamo dopo un poco e appoggio la testa sulla sua spalla chiudendo gli occhi.
Appoggia la mano sulla mia sussurrando leggermente un 'Ti amo, Chloe'.
Faccio un sorrisino rimanendo appoggiata alla spalla ricambiando il sussurro rispondendogli con un 'Anch'io ti amo'.

Amo troppo Steve, ormai non posso negarlo.
Amo come mi fa sorridere quando ho bisogno.
Come mi fa ridere.
Come mi protegge letteralmente da quando ci siamo conosciuti.
Non tutti sono come lui..
E sono contenta di averlo nella mia vita.
Spero solo che ha ragione e che mio padre mi perdoni.
Lui e Steve sono le persone più importanti per me.
Non voglio perdere nessuno dei due.

Love Kills [Steve Harrington] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora