Sono arrivata dalla polizia.
Come ho detto, voglio parlare con Hopper.
Sperando che c'è.
Altrimenti tornerò un'altro giorno.
Ma voglio parlare con lui.
Voglio capire se è al corrente di tutto e se è stato lui ad avvisare mio zio e quel posto.
Voglio sapere perché sono venuti a casa mia.
Che pensano possa fare una ragazzina che sa?
Sicuramente non posso fare nulla.
Anche se desidero fare qualcosa.
Ma non posso.
Entro nella stazione della polizia guardandomi intorno aggiustandomi la giacca.
Giro la testa verso la segreteria e vedo una donna a testa bassa.
Posso chiedere a lei di Hopper.
Mi fermo di fronte a lei stampandomi sul viso un sorriso, decisamente forzato.
Rimane qualche secondo senza notarmi e, appena alza lo sguardo, mi guarda alzando le sopracciglia: "Si?"
Torno seria velocemente toccandomi il collo con una mano: "Salve, vorrei parlare con il capo.. Hopper.. Sono Chloe Baker."
Fa un sospiro riabbassando la testa sui fogli: "Hopper al momento è impegnato-"
La interrompo socchiudendo leggermente gli occhi sorridendo: "Bene, non ho molto da fare, posso aspettare."Mi giro andando verso le sedie e sedendomi a braccia incrociate sul petto.
Non me ne vado finché non gli parlo.
Sia chiaro.
Anche a costo di aspettare tutta la giornata.
Come ho detto, non ho nulla da fare.
Quindi posso rimanere qui.
Passa quasi un'oretta ed ecco che vedo uscire dall'ufficio di Hopper un'uomo..
Seguito subito dopo da lui.
L'uomo se ne va passandomi accanto mentre Hopper mi nota decisamente serio.
Mi alzo andandogli incontro a braccia incrociate.
Sto per parlare ma si guarda intorno facendomi spazio per entrare in stanza.
Entro sbuffando e, appena chiude la porta, mi guarda mettendo una mano sul fianco: "Allora.. cos'è successo ora?"Socchiudo leggermente gli occhi inizialmente confusa poi alzo un sopracciglio: "Lo so che tu sai perché sono qui."
Mi guarda attentamente rimanendo in silenzio.
È inutile che finge di non saperlo.
Lo so che lo sa.
Aspetto qualche altro secondo e alza un braccio sbuffando: "Che ti aspetti che devo dirti? Non so di che parli."
Spalanco leggermente gli occhi muovendo una mano: "I tizi di quel cavolo di laboratorio sono venuti a casa mia e volevo sapere se tu gli hai detto qualcosa, tipo che ho visto quei demo-"
Viene verso di me a braccia incrociate decisamente troppo serio interrompendomi: "Aspetta.. tu sai?"
Ops.
Rimango in silenzio e lui socchiude leggermente gli occhi: "Da quanto sai??"
Cavolo.
E ora?
Sto per aprir bocca quando la porta si apre.
Ed ecco la segreteria.
Oddio, perfortuna.
Non sapevo cosa dirgli.
Hopper si gira verso di lei mentre la donna indica dietro di sé: "C'è qualcuno che vuole parlarti, Hopper."
Giusto.
Quando volevo parlargli io era occupato.
Ora no.
Però da una parte sono salva adesso.
Lui sta per aprir bocca ma mi incammino uscendo dalla porta velocemente.
Devo assolutamente andarmene.Non posso dire che è stato Steve a dirmi tutto.
O almeno, quasi tutto.
Esco dalla centrale e giro leggermente la testa vedendo Hopper che mi viene incontro.
Maledizione.
Mi giro per attraversare quando una macchina si ferma di fronte a me di scatto.
Si abbassa il finestrino ed ecco il mio salvatore di adesso.
Billy.
Giro un'ultima volta la testa vedendo Hopper uscire ed entro velocemente in macchina.
Billy fa un sorriso velocemente guardandomi prima di partire.Wow.
Se non era qui..
Non so come sarebbe finita.
Mi ha letteralmente salvato.(...)
*Un'oretta dopo..*
Siamo arrivati a casa mia.
Mi ha accompagnato dopo che siamo andati a lasciare la sua macchina.
A casa non c'è nessuno.
Mio padre ha lasciato un biglietto con scritto che lui e Daniel sono andati al suo lavoro un'attimo e che tornano stasera.
Quindi di regola tra qualche ora.
Mi lascio andare stendendomi sul letto della mia camera sospirando.
Che giornata.
So che non è cattivo..
Ma ho avuto letteralmente paura di Hopper.
Non sapevo cosa poteva dirmi.
E non sapevo cosa dirgli io.
Non volevo nominare Steve.
Lui mi ha detto quello che ha detto perché ho insistito.
Billy mi raggiunge in camera sedendosi accanto a me alzando un sopracciglio: "Cos'è successo? Come mai eri dalla polizia?"
Guardo il soffitto tirando l'ennesimo sospiro: "Volevo parlare con Hopper di mia cugina."
Ormai sono brava a inventare mezze verità.
Dato che non posso dire a nessuno niente.
E questa situazione mi stanca.
Mi sollevo mettendomi seduta e lui fa una smorfia confuso: "E allora perché ti ha seguito fuori?"E ora?
Che dico?
Alzo le spalle leggermente rimanendo in silenzio.
Non so che dire.
Meglio non dire nulla allora.
Fa un sospiro mettendomi una mano sulla mia: "Ascolta, mi dispiace per la scomparsa di tua cugina, posso immaginare come stai."
Apro la bocca come per parlare ma poi la richiudo guardandolo attentamente.
Sembra..
Serio.
Non è un modo per provarci o altro.
Vorrei sapere come mai è così serio..
Ma forse è meglio evitare.Steve POV:
Sono fuori casa di Chloe.
Hopper mi ha detto che lei è andata a parlargli.
E ha scoperto che lei sa.
Quindi voglio parlargli.
Mi arrampico fino ad arrivare alla finestra.
Giro lo sguardo guardando dentro per chiamare Chloe e noto che è con lui.
Billy.
Sapevo che era passato dalla stazione..
L'ho capito da come lo ha descritto Hopper..
Ma non pensavo era rimasto con lei.
Tiro un sospiro aprendo la bocca come per parlare ma la richiudo appena li vedo baciarsi.
Okay..
Forse non è il momento.
Tiro un sospiro per poi scendere andando verso la macchina.
Giro per l'ultima volta lo sguardo verso la finestra per poi entrare in macchina.
Sto per accendere il motore quando vedo Daniel andare verso la porta.
Faccio un leggero sorrisino accendendo il motore e partendo.Oh beh.
Vorrei proprio essere in quella casa per vedere la faccia di Billy.
So che Daniel non lo sopporta.
Non smette di meravigliarmi quel ragazzo.
Continua a far credere a Chloe che lui è buono.
Ma non lo è.
E lo dimostrerò.
Devo aprire gli occhi a Chloe prima che sia troppo tardi.
Domani devo incontrarla assolutamente.
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Love Kills [Steve Harrington]
Fanfiction(La storia è ambientata dopo la prima stagione. I personaggi solo saranno quelli della serie ma il resto no.) 1984, Hawkins, Indiana. Hawkins è una cittadina normale, tranquilla. O almeno così sembrava. Nel 1983 un ragazzino di nome Will Byers scom...