35.

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Apro lentamente gli occhi per colpa della luce del sole.
Maledizione.
Volevo riposarmi.
Dopo la giornata di ieri.
Alla fine mio zio mi ha fasciato la gamba.
E ha detto che potevo restare da lui a dormire.
Ho avvisato mio padre che dormivo da Alex.
Steve ha deciso di non lasciarmi sola, non si fida molto di lui.
Come posso dargli torto.
Lavora per quel laboratorio.
Mi giro dall'altro lato sul letto ed eccolo Steve che dorme.
Questo ragazzo è veramente un tesoro.
Mi aiuta quando sono triste.
Mi aiuta con quei così.
Sa come aiutarmi e sollevarmi il morale ogni volta.
Addirittura è rimasto qui con me per "difendermi".
E per non lasciarmi sola.
Non so quante altre persone lo avrebbero fatto al posto suo.
Metto un braccio sotto il cuscino toccandogli leggermente i capelli guardandolo.
Spero che tutta questa storia finisce..
E che posso finalmente vivere una vita tranquilla.
Ovviamente lui deve esserci.
Non lo lascerò più andare.
Voglio che funzioni questa volta.
Si muove leggermente continuando a dormire e mettendo un braccio intorno a me abbracciandomi.
Faccio un leggero sorriso ed ecco che apre gli occhi lentamente guardandomi subito dopo.

Si solleva un pochino sui gomiti allungandosi verso di me per poi baciarmi.
Ricambio mettendo una mano tra I suoi capelli.
Si sposta sopra di me mettendo una sua mano sul mio fianco continuando a baciarmi.
Sentiamo dei passi dalle scale e ci fermiamo girando lo sguardo verso la porta.
Cavolo.
È aperta.
Steve mi guarda qualche secondo per poi alzarsi velocemente e faccio lo stesso anch'io.
Fa il giro del letto infilandosi le scarpe velocemente.
Ed ecco che dopo qualche secondo si affaccia mio zio.
Ci guarda in silenzio e in modo sospettoso.
Beh.
Spero non mi chiede nulla.
Anche perché non voglio aprirmi con lui.
Non finché non mi fiderò di nuovo.

Steve si alza sospirando e prendendo la giacca: "Salve. Sto per andare via, torno più tardi."
Lo guarda incrociando le braccia serio: "Ah, stavo per chiederti se volevi rimanere a pranzo."
Scuote la testa infilandosi la giacca poi si gira verso di me serio: "Non preoccuparti, torno nel pomeriggio, ok?"
Annuisco spostandomi una ciocca dietro l'orecchio in silenzio.
Alza la mano salutandomi e superando, subito dopo, mio zio andandosene.
E siamo rimasti soli.
Wow.
Non sono molto tranquilla.
E si può capire il perché.
Rimaniamo diversi minuti in silenzio e lui fa una smorfia guardandomi finalmente: "Allora.. sto andando un'attimo a prenderti le fasce, hai bisogno di altro?"
Scuoto la testa in silenzio e lui sospira staccandosi dalla porta: "Quando deciderai di parlarmi? Se volevo farti del male, avrei già avvisato gli altri di quello che ti è successo-"
Lo interrompo sedendomi sul letto evitando il suo sguardo: "Non dovevi uscire?" Infine lo guardo alzando le sopracciglia.
Rimane in silenzio qualche secondo e, subito dopo, si girara andando via.
Mi alzo andando a chiudere la porta appoggiandomi sopra sospirando.

Spero che finisce questa storia.
Mi fidavo di lui.
Vorrei tornare a fidarmi..
Ma non è facile.
Voglio solo che mi dimostra che posso fidarmi di lui.
Nulla di più.




(...)




*Il pomeriggio..*



Scendo le scale lentamente andando verso il bagno.
Devo cambiare la fascia.
E disinfettare la ferita.
Mio zio è nel capanno suo, in giardino, a fare non so cosa.
Mi ha lasciato le fasce e dopo mangiato è andato lì.
È già da qualche ora fuori.
Non so cosa sta facendo, per poco importa.
Apro gli sportelli di sotto il lavandino prendendo il necessario per poi richiudere tutto.
Vado verso il divano sedendomi e togliendo lentamente la fascia vecchia.
Apro il disinfettante iniziando a metterlo lentamente.
Ed ecco che esce un poco di sangue.
Maledizione, come brucia.
Tiro un sospiro mettendo la fascia per poi chiuderla.
Metto il restante in tasca alzandomi e andando verso la cucina per sciacquare le mani.
E questa è andata.
Perfortuna.
Spero posso toglierla presto questa fascia.

Apro il lavandino sospirando e, appena sto per lavare le mani, sento dei rumori.
Forse..
È mio zio?
Mi sollevo sulle punte guardando fuori e notando il capanno ancora aperto.
Oh..
È Ancora lì.
Quindi..
Chi è?
Prendo un coltello sospirando e camminando lentamente verso la porta.
Provo ad accendere la luce del salotto e, appena si accende, noto di fronte a me una cosa che speravo di non vedere:
Il Demogorgone.
Merda.
Lo colpisco velocemente alla spalla e, appena indietreggia, passo sotto il suo braccio.
Provo a raggiungere il bagno per chiudermi dentro, quando vengo colpita da lui.
Sbatto contro il muro cadendo a terra e facendo una smorfia di dolore.

Cavolo.
Che botta.
Metto le mani a terra per rialzarmi quando mi sento prendere dalla gamba.
Giro la testa ed ecco il Demogorgone che mi tira iniziando a incamminarsi.
Inizio a gridare cercando di afferrare qualcosa, sperando mio zio mi senti.
Provo anche a colpirlo ma nulla.
Non mi molla.
Maledizione.
È la mia fine?!



(...)




Steve POV:





Sono appena arrivato a casa dello zio di Chloe.
C'ho messo qualche minuto in più del previsto.
Sempre colpa di Dustin.
Mi ha fatto perdere tempo.
Ora siamo qui: io, lui e Nancy.
Così riaccompagniamo Chloe a casa anche se se la sente.
Arriviamo quasi vicino alla porta e la notiamo aperta.
Ma..
Cosa..?
Perché la tengono aperta?
Mi affaccio leggermente e vedo lo zio in cucina fare avanti e indietro.
Okay.
Sono confuso.
Che gli prende?
Guardo Nancy e lei ricambia lo sguardo per poi entrare in casa.
Faccio lo stesso anch'io sospirando.
Si ferma notandoci e indicandoci visibilmente preoccupato: "Chloe è con voi??"
Eh?
Come è con noi?
Scuotiamo la testa confusi e lui mette le mani tra i capelli: "È scomparsa."
Che?!
Corro di sopra vedendo la camera vuota e spalancando gli occhi.
È serio?!
È scomparsa?!
Scendo velocemente guardandomi intorno per poi guardare lui: "È tutta una scena per non dirci che l'ha presa quel laboratorio dove lavori?!"
Lo zio alza le sopracciglia visibilmente infastidito indicandosi: "Io, ragazzo, ero nel capanno a lavorare! Sono tornato qui perché avevo bisogno di una cosa ed è scomparsa! Se io ero il responsabile non sarei stato così stupido da chiedertelo!"
Tiro un sospiro mettendo una mano sulla faccia.

E ora??
Dov'è finita??
Non penso se ne sia andata da sola.
Non mi fido nemmeno dello zio.
Potrebbe mentire.
Nancy mi raggiunge mettendomi una mano sulla spalla.
Sta per aprir bocca quando ci sentiamo chiamare da fuori da Dustin.
Cosa..?
Non era con noi dentro?
Usciamo tutt'e tre velocemente e Dustin fa un sospiro guardandoci: "Forse so perché non la trovate.." poi indica verso un punto.
Seguo il suo dito notando su un'albero quello che speravo di non vedere.
Uno di quei portali.
Oh no.
No no no.
Maledizione.

Mi giro andando verso la macchina velocemente aprendo il cofano.
Prendo il mio zaino e la mazza chiodata velocemente sospirando.
Nancy mi raggiunge guardandomi confusa: "Cos'hai intenzione di fare?!"
Indico con la mazza avanti chiudendo il cofano con l'altra mano: "La vado a recuperare, ovvio."
Lei scuote la testa spalancando gli occhi: "No, Steve. Non puoi sapere se è.." poi si zittisce subito.
Morta?
No.
Non lo è.
Me lo sento.
Scuoto la testa riprendendo a camminare e raggiungendo gli altri seguito da lei.
Tiro un sospiro fermandomi e guardando i tre: "Voi.. occupatevi di questo portale. Io entro per recuperare lei."
Sto per entrare quando mi sento fermare dalla spalla.
Giro lo sguardo confuso e lo zio di Chloe mi passa due cose:
Un'accendino.
E una bandana?
Cosa?
Lo guardo confuso e lui indicando verso la bocca: "Mettitela, meglio se eviti di respirare quell'aria."
Annuisco leggermente e lui fa una smorfia riprendendo a parlare: "Se.. riuscite.. ad uscire da questo portale, vi aspettiamo qui."
Annuisco ancora una volta per poi girandomi tenendo il necessario in mano.

Bene.
È il momento.
Resisti, Chloe.
Sto arrivando a prenderti.

Love Kills [Steve Harrington] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora