49.

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Eccomi qui.
Pronta per andare da mio zio.
Alla casa momentanea dove alloggia.
Visto che la sua..
Vabbè, si è capito.
Sperando si rivela essere una delle cose di cui ho bisogno.
E che chiariamo soprattutto.
Non voglio peggiorare la situazione.
Non ho né voglia né ho la forza di litigare con lui.
Voglio solo parlare.
Sperando anche che lui voglia parlarmi..
Non vorrei che faccio tutta la strada inutilmente anche.
Tiro un sospiro scendendo le scale e mi fermo alla fine guardando verso la cucina.
Ecco di nuovo mia madre.
È ancora qui.
Strano, ma vero.
Pensavo che dopo averla rifiutata ieri se ne sarebbe andata.
Invece no.
Questo si che è strano dopo che mi ha trattato male.
Vado verso il frigorifero aprendolo senza dir nulla.
Ecco che subito dopo sento un leggero 'oh, ehy Chloe' da parte sua.
Beh, si.
Ho sete.
Non potevo evitare la cucina solo perché c'è lei.
Faccio un cenno con la testa per poi prendere una bottiglietta d'acqua.
Chiudo lo sportello e lei appoggia un piatto sul tavolino sorridendo: "Ti ho la colazione.. poi stavo pensando che, se vuoi, possiamo andare a fa-"
La interrompo stappando la bottiglietta alzando le spalle: "Non posso, devo andare a parlare con Alex.. mio zio.. e comunque non ho fame, grazie lo stesso."
Fa un sospiro abbassando leggermente la testa senza dir nulla.

Okay..
Mi ha trattato male..
Ma mi dispiace vederla così.
Meglio se gli parlo.
Appoggio la bottiglietta sul bancone dietro di me per poi guardarla sospirando anch'io: "So che ti stai impegnando per far tornare tutto com'era e lo apprezzo.. ma farmi la colazione non aiuterà."
Lei annuisce incrociando le braccia a testa bassa: "Voglio essere più presente, Chloe, ora che hai solo me come genitore.. per questo ti ho chiesto di uscire."
Faccio una leggera smorfia toccandomi il collo: "Come ho già detto, apprezzo che ci stai provando.. magari qualche giorno potremmo uscire."
Alza lo sguardo verso di me annuendo leggermente e vedo nei suoi occhi una luce di speranza.
Sperava che dicevo così.
Lei non è mai stata cattiva.
Tolto ultimamente.
Ma quando ero piccola ero molto legata anche a lei.
Faccio un piccolo sorriso prendendo la bottiglietta dell'acqua incamminandomi subito dopo.

Ora tocca a mio zio.
Spero di chiarire con lui.
Non voglio perderlo.




(...)




*un'oretta dopo..*





Alzo la mano lentamente chiudendola a pugno tenendola a poca distanza dalla porta.
Devo farcela.
Non posso tirarmi indietro proprio ora.
Non adesso che sono qui.
Merita anche lui qualcuno con cui sfogarsi.
Come ha detto Steve, ha perso figlio e fratello.
Io mio cugino e mio padre.
Quindi possiamo sfogarci insieme.
Tiro un sospiro per poi bussare in maniera decisa.
Bene.
Non posso più tirarmi indietro.
Ora è fatta.
Ho solo un pochino d'ansia.
Spero che voglia parlarmi.
Mi guardo intorno attendendo una risposta e, dopo qualche secondo, sento un leggero 'arrivo'.
Ok..
È il momento.
Ora non posso decisamente andarmene.
L'ansia sta aumentando.
Dovevo aspettarmelo.
Dopo qualche secondo, ecco che si apre la porta.
Ed eccolo.
Che mi guarda.
Troppo sorpreso.
Non se lo aspettava.
Già.
Nemmeno io mi aspettavo questo coraggio da parte mia.
Si guarda intorno e, subito dopo, guarda di nuovo me confuso: "Che ci fai qui? L'ultima volta che ti ho visto eri col tuo ragazzo."
Faccio un piccolo sospiro muovendo una mano: "Sono qui per parlar-" poi mi interrompe appena realizzo la fine della domanda.
L'ultima volta?
Oh.
Dopo il funerale.
Giusto.
Sono andata via con Steve.

Faccio una smorfia riprendendo a parlare: "Dicevo, sono qui per parlarti.. se vuoi ovviamente."
Annuisce senza dir nulla facendomi spazio per entrare.
Bene.
Almeno una cosa positiva:
Vuole parlarmi.
Adesso spero che va tutto bene e che non discutiamo.
Metto le mani nelle tasche dei jeans e noto uno scatolone sul tavolino.
'Cose del lavoro'.
Cosa..?
Cosa c'è lì dentro?
Dopo aver chiuso la porta, mio zio mi raggiunge seguendo il mio sguardo.
Lo sento fare un piccolo sbuffo e raggiunge la scatola togliendola dal tavolino: "So che te lo stai chiedendo, ma non è nulla. Il laboratorio ha chiuso, quindi ho portato delle cose via."
Eh?
Ha chiuso?
Io..
Wow.
Sono sorpresa.
Faccio una piccola smorfia guardandolo confusa mentre mette via lo scatolo: "In che senso ha chiuso?"
Si siede sul divano sollevando le spalle leggermente: "Nel senso che ero rimasto uno dei pochi che poteva scegliere cosa farci con quel posto.. e ho convinto i restanti che era meglio chiudere."
Lo raggiungo sedendomi accanto a lui e scuote leggermente la testa abbassando lo sguardo sulle sue mani riprendendo a parlare: "Ho perso troppe persone a causa di quel posto, non voglio più saperne."

Già.
Ci credo.
Non doveva lavorare lì a prescindere..
Ma so cosa intende.
Anche lui ha perso Barb..
Poi suo figlio..
E suo fratello.
Quindi anche per lui è difficile.
Allungo una mano toccandogli il braccio: "Hai fatto la cosa giusta.. anche per te stesso."
Sposta lo sguardo su di me in silenzio e faccio una piccola smorfia: "Hai perso anche tu delle persone importanti, non solo io e non dovevo ignorarti in questa settimana."
Scuote leggermente la testa alzando una spalla: "È colpa mia se tuo padre.." poi si ferma sospirando: "Lo capisco perché mi hai-"
Lo interrompo scuotendo a mia volta la testa seria: "Non è colpa tua, te lo ha chiesto lui. Hai fatto solo quello che ti ha chiesto di fare."
Già.
Avrei voluto che non succedesse..
Ma lo ha chiesto lui.
Non ha colpe.
E ora l'ho capito.
Fa una piccola smorfia rimanendo in silenzio guardandomi qualche secondo per poi fare un piccolo sorrisino: "Tu me lo ricordi molto."
Sento gli occhi iniziare a diventare lucidi e ricambio il sorriso.
Già.
Oltre il carattere..
Anche l'aspetto.
Non è facile per me questo dettaglio.

Sposto le mani sul viso strofinandomi gli occhi e dopo mi appoggio allo schienale del divano.
Fa un sospiro incrociando le braccia alzando le sopracciglia: "E a casa? Col tuo ragazzo? Come vanno le cose?"
Faccio una piccola smorfia muovendo leggermente una gamba su e giù: "Beh, a casa.. apparte me che dormo sul divano, mamma viene ogni mattina sperando di riallacciare i rapporti con me.. e Dylan e Daniel si preoccupano per me.. per quanto riguarda poi Steve.." Mi fermo qualche secondo per poi giocherellare con la collana: "Gli ho parlato ieri dopo una settimana e mi ha chiesto di uscire. Vuole aiutarmi a svagare la mente da ogni pensiero."
Alza un sopracciglio mettendo una mano sul suo fianco: "E tu che hai deciso? Vuoi uscire con lui?"
Abbasso leggermente la testa senza dare nessuna risposta.

Non lo so.
Non so che fare.
Vorrei.
Anche tanto.
Una parte di me lo desidera davvero..
Ma ho paura di non riuscire a divertirmi.
E di far rimanere male Steve per questo.
Non so veramente cosa fare.

Love Kills [Steve Harrington] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora