30.

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Sono sul letto stesa di lato che fisso Steve mentre dorme.
Penso al fatto che mi stanno cercando..
Penso che sono qui..
E penso che lo sto mettendo in pericolo.
Ripenso a ieri sera, a come sto bene con lui.
Penso a troppe cose tutte insieme.
Ma la principale è che lo sto mettendo in pericolo.
E non se lo merita.
Se non mi trasferivo qui..
Sicuramente ora non aveva questi problemi.
Allungo una mano mettendogli una ciocca dei capelli dietro l'orecchio per poi sospirare.
Non ho potuto proteggere Barb.
Ma voglio proteggere lui..
Anche da me.
E dalla mia vita incasinata.
Mi alzo dal letto lentamente evitando di svegliarlo.
Mi abbasso prendendo da terra la maglietta infilandomela.
Mi giro controllando se dorme e, appena lo vedo ancora dormire, chiudo qualche secondo gli occhi.
Probabilmente lo farò innervosire..
Ma devo andare prima che si sveglia.
Riapro gli occhi facendo il giro del letto camminando senza far rumore.
Apro la porta e, prima di uscire dalla stanza, mi avvicino un'ultima volta a lui dandogli un bacio sulla guancia.
Scendo velocemente le scale raggiungendo l'entrata e uscendo subito dopo.
Metto una mano sul collo mentre cammino per strada cercando di trattenere qualche lacrima.

Penso di aver fatto la cosa giusta.
Spero.
Almeno se vanno da lui, non mi trovano.
E non lo metto in pericolo con quelli del laboratorio.
Continuo a camminare a passo alzato e, appena sono lontana da casa di Steve, mi fermo sedendomi su un muretto.
Non so dove andare.
Potrei tornare a casa..
Ma metto in pericolo Daniel e mio padre.
Per strada non posso rimanere perché possono trovarmi.
Billy meglio evitare.
L'unica soluzione è una..
Non è per niente buona ma..
Devo parlare con Hopper.
Scendo dal muretto tirando un sospiro e incamminandomi decisa.

Sarà una buona idea?
Sarà pessima?
Non lo so.
Ma devo parlare con lui.
Ho bisogno di capire se mi toccherà nascondermi sempre o c'è qualcosa che posso fare.



(...)




*Il pomeriggio , alla stazione di polizia..*





Okay, camminare non è la miglior idea.
Sono esausta.
Il fianco si sta facendo sentire adesso.
Mi sono solo fermata a mangiare qualcosa.
Si sta facendo troppo tardi anche.
Spero di trovarlo.
Altrimenti non so che fare.
Sono letteralmente disperata.
Chissà cosa sta pensando Steve.
Non voglio immaginare.
Conoscendolo mi starà cercando di nuovo.
Ma non voglio farmi trovare.
Almeno finché non trovo una soluzione per questa storia.
Arrivo quasi vicino alla stazione cercando di non pensare al fianco.
Vedo uscire qualcuno e riconosco subito Hopper.
Alzo la voce chiamandolo sperando mi senta.
Nulla.
Niente.
Nemmeno una volta.
Lo chiamo alzando ancora di più la voce ed ecco che lo vedo guardarsi intorno.
Gira lo sguardo nella mia direzione e, appena mi nota, inizia a venirmi incontro.
Più si avvicina e più lo vedo confuso.
Già.
Posso immaginare che sa tutto.
E gli fa strano vedermi qui.

Mi fermo mettendo una mano su un ginocchio riprendendo fiato e toccandomi il fianco con l'altra.
Appena vedo delle scarpe di fronte a me, alzo lentamente lo sguardo.
Ed eccolo qui.
Hopper.
Mi rialzo facendo un sospiro e fa una smorfia incrociando le braccia: "Che ci fai qui? Pensavo eri da Harrington."
Come..?
Che..?
Lo guardo confusa e alza le sopracciglia riprendendo a parlare: "Mi ha avvisato il piccoletto, Dustin."
Oh.
Ecco.
Buono a sapersi.
Tiro un sospiro muovendo lentamente una mano: "Sono stanca di questa storia, voglio sapere cosa posso fare per farli smettere di cercarmi?"
Riprende a camminare facendo cenno di seguirlo: "Hai sbagliato a scappare, lo sai vero?"
Annuisco seguendolo e fa una smorfia mettendo una mano nelle tasche dei pantaloni: "Potrei provare a parlare con loro e dirgli che non hai detto nulla a nessuno, ma non so se servirà a qualcosa."

Ci fermiamo vicino alla sua macchina della polizia e mi appoggio annuendo: "Grazie, mi faresti un favore."
Apre lo sportello facendo cenno con la testa: "Su, entra. Ti porto da qualcuno che può tenerti fino a domani."
Lo guardo confusa senza dir nulla e entrando in macchina.
Chiude lo sportello per poi fare il giro entrando dal lato del guidatore.

Non so dove vuole portarmi..
Ma sono curiosa.
Chi potrebbe tenermi senza problemi?
Rischiando di mettersi in pericolo per me?



(...)



Siamo arrivati fuori ad una casa.
Non so di chi sia.
Devo preoccuparmi?
Non conosco quasi nessuno, oltre i ragazzini e i ragazzi qui.
Scendo dalla macchina lentamente e titubante.
Hopper si gira verso di me mentre cammina verso la casa: "Vieni, su."
Tiro un sospiro facendomi forza per poi seguirlo.
Spero accetti.
Chiunque sia.
Altrimenti deve trovare un'altra soluzione.
Anzi, dobbiamo.
Perché è un problema anche mio.
Suona al campanello mettendo poi le mani nelle tasche della sua giacca.
Sembra che arriva qualcuno.
Si sente una voce..
Ma non riconosco di chi.
Mi giro guardando dietro di me e sento la porta aprirsi.
Appena Hopper dice 'Scusa il disturbo, ma..' mi giro notando l'ultima persona che pensavo di vedere.
Lei.
Nancy.

Mi guarda confusa per poi fare un leggero sorriso: "Penso di aver capito."
Mi mordo il labbro da dentro cercando di guardare altrove.
Cavolo.
Chi se lo immaginava.
L'ultima persona che pensavo di vedere..
Mi aiuterà.
Faccio una piccola smorfia e Hopper mette una mano sulla mia spalla guardando verso Nancy: "Solo fino a domani, massimo un giorno in più. Poi toglie il disturbo, vero?" E sposta lo sguardo su di me.
Okay..
Mi sento osservata ora.
Annuisco leggermente alzando le sopracciglia: "Oh.. si, sicuro. Non preoccuparti."
Si sposta per farmi spazio per entrare e, dopo aver salutato Hopper, mi supera sorridendo facendomi cenno di seguirla.
Apre una porta e inizia a scendere delle scale.
Mentre io la seguo.
Non capendo ovviamente.
Una volta arrivati giù vedo una specie di scantinato..
Con divani, tavoli ecc.
Sembra una stanza però.
Wow.

Fa un sorriso mettendo le braccia dietro la schiena.
Mi guardo intorno e, appena sposto lo sguardo su di lei, continua a sorridermi: "Beh, puoi rimanere qui quanto vuoi. Vado a prenderti delle coperte e un cuscino."
Si gira per salire le scale ma la richiamo.
Si ferma a metà scala girandosi verso di me confusa.
Faccio un sospiro per poi fare un leggero sorrisino: "Grazie.. per l'aiuto."
Ricambia il sorriso scuotendo leggermente la testa: "Non preoccuparti, lo faccio con piacere." Poi si gira risalendo le scale.
Tiro un sospiro sedendomi sul divano guardandomi intorno.

Beh..
Penso che stasera farò una chiacchierata con lei.
Dobbiamo chiarirci.
Ora che mi sta aiutando..
Penso sia giusto così.
Se posso diventare amica sua, ci provo.
Una seconda possibilità si può dare a chiunque.

Love Kills [Steve Harrington] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora