11.

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Ci smaterializziamo nella stanza dei due fratelli e stacco subito le mie mani dalle loro. 

"Scarlett, quello che ha detto nostro padre è-", comincia il maggiore, ma lo interrompo.
"Assolutamente vero, voi non mi avete cercata perché l'affetto che provavo non era reciproco", faccio spallucce mettendo alla luce la realtà dei fatti.

Mattheo scuote la testa chiudendo gli occhi ed esce dalla stanza ignorando i richiami di Tom e sbattendo la porta. 

"Non crescerà mai", si lamenta il ragazzo di fianco a me.
"È sempre stato così. Anche da bambino, è nella sua natura e non possiamo farci nulla", dico io.
"Non ci credo", "A cosa?", chiedo guardandolo, "Al fatto che continui a difenderlo nonostante il tempo e le cose che ti ha detto al Riddle Manor".
"E tu come diavolo fai a saperlo?", non risponde.
"Ci hai spiati?", "Quando mio fratello è in tua compagnia tende a fare cose stupide, non posso lasciarlo libero", "Questo non è vero", "Ti devo ricordare cos'è successo l'ultima volta?".

Mi zittisco improvvisamente, gliene ha parlato sul serio? Di una cosa così importante e privata?

"Esatto", "Meglio se vado, sono già rimasta troppo qui", dico velocemente.
"Ci odi proprio, eh?", "Siete stati voi a mettermi in questa posizione, io non ho colpe", gli lancio un'ultima occhiata prima di uscire.

Camminando lungo i corridoi mi imbatto nella scala per arrivare alla torre di astronomia. L'ultima volta non ero riuscita a visitarla con Pansy, quindi decido di andare a vederla.
Appena giro la maniglia per entrare la mia mente si riempie di immagini e mi appoggio al muro.

Quando comincio a sentirmi meglio mi dirigo verso la ringhiera e il paesaggio lì davanti è mozzafiato.

Chiudo gli occhi lasciando che il vento mi scompigli i capelli

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Chiudo gli occhi lasciando che il vento mi scompigli i capelli.

"Che cosa ci fai qui?", chiede una voce inconfondibile alle mie spalle.
"Non ci ero mai venuta e visto che non avevo nulla da fare mi sembrava il momento adatto".
Mattheo si avvicina a me e mi si posiziona di fianco accendendosi una sigaretta.

Prima che possa fare il secondo tiro gliela sfilo dalle dita e la posiziono tra le mie labbra.

"Non credevo fumassi", ammette osservandomi.
"Ci sono tante cose che non sai di me", dico facendo uscire il fumo dalla mia bocca.

Gli ridò la sigaretta e ripete gli stessi gesti di poco prima.

Dopo svariati minuti di silenzio parla.

"Oggi sono stato troppo violento con te", dice quasi in un sussurro e sgrano gli occhi.
"Che cosa?", chiedo sorpresa.
"Hai sentito benissimo, non è facile per me ammettere le colpe. Quindi non farmelo ripetere", sbotta alzando gli occhi al cielo.
"Va bene...E dovrei perdonarti adesso? Lo chiedo per chiarire, visto che hai fatto così tante cose sbagliate da perderne il conto".
"Certo che sei proprio stronza", scuote il capo da sinistra a destra.
"Queste non mi sembrano delle scuse. Non ci siamo proprio, Riddle", mi guarda e noto un ghigno spuntare sul suo viso.

"Lei non l'avrebbe voluto", dico sospirando a occhi chiusi.
"Di chi parli?", chiede confuso, "Di tua madre, non avrebbe mai voluto vederci così divisi".
"Ti ha sempre voluto bene come una figlia", confessa e i miei occhi diventano lucidi per un secondo, offuscati dai ricordi.

"Scarlett? Dove stai andando? Vedi che rischi di farti male se corri nel roseto", mi avverte Judith, ma non le do ascolto.

Purtroppo, però, non passa un altro secondo che inciampo e finisco addosso agli steli dei fiori, graffiandomi tutte le mani.

Scoppio a piangere e la giovane donna, dai capelli lunghi e ricci, si affretta a venire da me e prendermi in braccio.

"Tesoro, ti avevo avvertita. Ora andiamo a disinfettare questi taglietti", dice portandomi verso la cucina.

Mi fa sedere sul bancone, dove, a causa della mia piccola stazza, le gambe rimangono a penzoloni.
Immediatamente passa la bambaggia con il medicinale, sul mio palmo e sulle mie dita.

"Adesso sei come nuova", sorride dolcemente asciugandomi le guanciotte ancora bagnate.
"Ricorda sempre che sei più forte di quanto pensi, bambina mia. Non lasciarti mai influenzare dagli altri, ma ascolta sempre i consigli di chi ti ama".

Mi da un bacio sulla fronte e mi poggia a terra, "Ora vai a giocare con Tom e Mattheo. E mi raccomando, divertiti".

"Grazie mamma", le sorrido e corro fuori.

"Chissà cosa penserebbe di me se fossi qui", dice il ricciolino distraendomi dai miei pensieri.
Gli poggio una mano sulla spalla, "Hai fatto molti errori Mattheo, non posso negarlo. Ma so che ti amerebbe e sarebbe fiera di te comunque. Tu e Tom eravate il suo tesoro, la sua ancora", cerco di confortarlo veritiera.

Mi guarda negli occhi con una punta di stupore. Il suo sguardo sembra tornato quello di quando era bambino, e ciò mi porta a fare una cosa che non mi sarei mai aspettata: abbracciarlo.

You complete me || Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora