Scarlett Woods, ultima discendente della stirpe di mangiamorte Woods, si ritroverà a dover affrontare il suo primo e ultimo anno ad Hogwarts.
Ha vissuto l'infanzia con Voldemort, il quale era molto legato ai suoi genitori, e i suoi due figli Tom e...
Quando finisco mi siedo su un tavolo leggendo un romanzo trovato per caso. Sento dei rumori e quando alzo lo sguardo dalla pagina, mi ritrovo entrambi i fratelli Riddle appoggiati allo scaffale di fronte a me. Non aspettandomelo salto in aria per la paura, e faccio cadere il testo sul pavimento.
Tom si avvicina, si china, prende il libro e me lo porge. Lo ringrazio imbarazzata e scioccata allo stesso tempo; non mi aspettavo che mi aiutasse.
Qualcuno sbuffa e punto i miei occhi chiari, in quelli scuri di Mattheo. Sembra quasi che questa situazione gli dia fastidio, ma non è possibile. Anche il moro nota un repentino cambiamento nel suo umore e ghigna.
"Qualche problema fratellino?", "No, assolutamente", finge di essere calmo. "Strano, sembra l'esatto opposto", "Fatti i cazzi tuoi Thomas", afferma con un tono talmente serio, da farmi accapponare la pelle. Solitamente non lo chiama mai col nome intero, evidentemente sta perdendo la pazienza.
"Cerchi di spaventarmi?", chiede avvicinandosi.
"No, ma smettila di fare il finto santerellino e stalle lontano", dice fronteggiandolo.
"Ragazzi", li richiamo alzandomi. "E sentiamo, da quando dai tu gli ordini?", continua ignorandomi il maggiore; "Da quando in mezzo alla discussione c'è Scarlett".
Rimango leggermente interdetta da ciò che dice il ricciolino. Possibile che gli importi ancora qualcosa di me? Non voglio illudermi, ma devo assolutamente saperlo.
"Avanti, smettila di comportarti da fidanzatino del cazzo. Prima la baci, poi l'abbandoni ma fai il protettivo. Come pensi di farla stare così?", sgrano gli occhi. Questi non dovrebbero essere affari suoi.
"Tom!", lo sgrido cominciando a perdere le staffe, ma per loro è come se non ci fossi.
"Tu fai solo del male a chi ti circonda-", non termina la frase che uno spintone lo fa quasi inciampare. "Non ti azzardare", quasi grida Mattheo gettandosi addosso al fratello.
La lite degenera e si ritrovano con le bacchette in mano a lanciarsi incantesimi. Ma non le avevano consegnate? Non posso crederci.
Nonostante le mie urla non si fermano. Non riesco a calmarmi e sento qualcosa dentro me ardere.
"Basta!", urlo e allargo le braccia scaraventando ognuno dei due nelle estremità opposte della stanza.
Entrambi i fratelli faticano ad alzarsi, ma quando ci riescono puntano i loro occhi su di me.
"I-io...non volevo", dico guardandomi le mani. "Scarlett, tranquilla", Mattheo cerca di avvicinarsi ma faccio dei passi indietro. "Fermo! È-è meglio se vado", e prima che possano aggiungere qualcosa scappo fuori dalla biblioteca, correndo verso il dormitorio.
Appena raggiungo la mia stanza, entro e mi siedo sul letto. Katlynn non c'è e non so se sia un bene o un male.
Mi passo le mani sul viso. Che diamine accade? Non è la prima volta che sprigiono questo potere così...assurdo.
Nel mentre che mi metto una canottiera bianca come pigiama sento la porta aprirsi. Così mi giro e invece di trovare l'amorevole viso della mia migliore amica, ritrovo quello stupendo di Mattheo.
"Che ci fai qui?", chiedo sistemandomi, "Pensavo ti potesse servire questo per il livido". Porta avanti la mano e noto che tiene un unguento. Sorrido istintivamente e lo lascio avvicinare.
"Ti sei preoccupato per me?", "Non dire sciocchezze. Ora siediti e alza la maglia che ti aiuto". Mi viene da ridere riflettendo su quanto gli ordini che mi sta dando contraddicano ciò che ha appena affermato.
Faccio come mi dice e comincia a passare la pomata su tutto il livido.
Nel mentre che la sua mano si posa delicatamente sul mio fianco non posso fare a meno di osservarlo. Non ho mai visto un ragazzo più bello di lui. Mi confonde...e questo mi spaventa, perché so per certo che cederei subito al suo volere.
Non so se lo amo ancora, ma in questi anni non ho smesso un secondo di pensarlo. Quando quella volta era tornato...non so se quello sia un bello o un brutto ricordo.
"Ho finito", dice piano e io mi distacco dai miei pensieri. "Grazie", mi esce in un sussurro.
Alza i suoi occhi nei miei e nel mio stomaco prendono vita un sacco di farfalle.
Mi accarezza la guancia.
"Non volevo farti del male, ti assicuro che non era mia intenzione", sorrido e mi appoggio sulla sua mano.
Il suo sguardo si sposta sulle mie labbra, come il mio sulle sue.
E accade. Di nuovo.
Ci baciamo lentamente, io ho le mani sui suoi capelli e lui sui miei fianchi. Pian piano Mattheo si alza da quella posizione e, non staccandosi nemmeno un secondo da me, mi fa stendere mettendosi sopra.
Cerco di farlo girare per mettermi a cavalcioni su di lui, ma quando accade non perde tempo a ribaltare nuovamente la situazione.
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Per un attimo torno nella realtà e mi stacco lentamente.
"Che cosa stiamo facendo? Perché?", sussurro. "Perché ne abbiamo bisogno entrambi", dice utilizzando il mio stesso tono di voce. "Non ho bisogno del sesso", "Al momento nemmeno io, ho solo bisogno di te".