Scuola elementare
Anno 2005Si sa, gli anni delle elementari possono essere i più duri se sei timido e introverso, i bambini sono come degli squali in mare aperto, se ti vedono piccolo e indifeso o se non ti vedono come loro sono pronti ad attaccarti e a prenderti di mira.
Sembra quasi una sciocchezza e invece non lo è.
Questa è la storia di Hayley, per tutti gli anni delle scuole elementari, è sempre stata vista come la classica bambina timida ed emarginata da tutti, nessuno voleva giocare con lei e non ne capiva il motivo, o meglio, lo capiva ma voleva far finta di non capirlo.
L'ora della ricreazione per lei era un tasto alquanto dolente.
Ogni giorno prendeva il suo panino e andava a mettersi nel posto più isolato che ci fosse a guardare gli altri bambini giocare. Aveva solo 7 anni e si sentiva la bambina più triste e sola del pianeta terra.
Quel giorno non fece eccezione, la mamma le aveva preparato il solito panino con il prosciutto che a lei piaceva tanto e non appena la campanella della ricreazione suonò, tutti i suoi compagni di classe uscirono dalla classe per andare a giocare fuori, chi con il pallone, chi a nascondino e via dicendo.
Lei era sempre l'ultima a uscire, prese la sua merenda e senza guardare nessuno, si diresse al suo solito posto.
<<Guarda, è la bambina che nessuno vuole, Hayley mi pare si chiami>>.
<<Ma com'è vestita oggi?>>.
<<Se mangia un altro po', neanche quei due stracci le entreranno più>>.
Erano queste le frasi che doveva sopportare ogni giorno, i bambini potevano essere davvero cattivi a volte.
Tirò su il cappucccio della felpa e si sedette sotto il suo solito albero, le era passata anche la fame, alcune lacrime iniziarono a scendere lungo le sue guance, ma le asciugò immediatamente con la manica della felpa. Non che le importasse se qualcuno la vedeva, ma non voleva farsi vedere in quello stato da nessuno ugualmente.
<<Perchè piangi?>>.
Un bambino, con un pallone in mano e tutto sudato, le si avvicinò e per la prima volta le rivolse la parola.
<<Nessuno vuole giocare con me>> rispose abbassando lo sguardo. Lui si sedette accanto a lei, posizionò il pallone in mezzo alle sue gambe e la guardò.
<<Perchè?>> domandò con ingenuità.
<<Non lo so, mi piacerebbe giocare a calcio, ma i ragazzi non vogliono perchè dicono che sono una femmina e che non ci so giocare, le ragazze non vogliono perchè dicono che non sono una di loro, quindi mi ritrovo da sola>>.
Involontariamente alcune lacrime lasciarono i suoi occhi per depositarsi sulle sue guance, non potè fare nulla per fermarle quella volta.
<<Beh, se vuoi possiamo giocare insieme>> esordì, sicuramente intenerito da quella scena.
<<Dici sul serio?>> chiese conferma lei, lui annuì soltanto e la piccola si sentì improvvisamente risollevata.
<<Io mi chiamo...>>.
<<Federico>> chiamò una voce dall'altra parte, Hayley si voltò nella stessa direzione del bambino di fianco a lei e scorse 4 ragazzini intenti a fargli segno di unirsi a loro, in mezzo a loro vi era un bambino leggermente più alto degli altri 3, doveva essere forse un anno più grande di loro e si atteggiava come se lui fosse il capo e loro gli schiavetti, era una cosa che avrebbe dato fastidio a chiunque.
<<Scusa ora devo andare, ma se ti fa piacere, ci possiamo incontrare qui tutti i giorni>> esclamò prima di scappare via e raggiungere i suoi amici.
Hayley annuì consapevole che tanto non l'avrebbe potuto vedere, poi si ricordò di non essersi presentata.
<<Io sono... Hayley, comunque>> sussurrò il suo nome quasi a non volerlo farlo sentire a nessuno.
Chissà se avrebbe mantenuto la sua promessa.
🍀🍀🍀
Spazio autrice:
Qui inizia il nostro viaggio, la nostra avventura, vediamo un po' del passato di Hayley e... guardate un po'? Il primo incontro con uno dei protagonisti, Federico.
Secondo voi avrà mantenuto la sua promessa?
Fatemi sapere cosa ne pensate ❤
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Dimmi che ne vale la pena || Nicolò Barella
General FictionHayley Marino per anni è stata la classica ragazzina un po' sfigata. Tragici si rivelano essere gli anni delle elementari a causa di battute poco carine sul suo conto. Solo un ragazzino sembra prenderla a cuore, invitandola a giocare con lui e con i...