<<Dimmi cosa ha fatto lei per abbindolarti in quel modo>>.
Nicolò si lamentò con Federico per il locale in cui erano andati, ovviamente ad averlo scelto fu Hayley e la cosa non gli andava giù.
<<Cos'ha che non va?>> gli chiese infatti lei, ma lui non le rivolse neanche un'occhiata <<Fede, puoi chiedere al tuo amico cosa ha che non va questo posto? Non è neanche entrato e già si lamenta>>.
<<Fede, dì alla tua amica che questo posto fa schifo a prescindere>>.
<<Fede...>>.
<<Basta>> sbottò Federico.
Era da tempo sottopressione a causa dei litigi dei due, non sopportava più vederli in quel modo, aveva fatto di tutto per cercare di farli parlare, di fargli trovare un accordo che implicasse il non doversi per forza azzuffare ogni dieci secondi, ma niente sembrava andare bene, erano sempre peggio e si odiavano forse più di prima se possibile.
Nessuno disse più niente, entrarono in totale silenzio in quel locale, constatando che non fosse tanto male come lo aveva descritto Nicolò. Forse non voleva darle la possibilità di farle capire che infondo quel posto piaceva anche a lui.
<<I ragazzi che fanno? Arrivano o dobbiamo aspettarli come sempre?>>.
Neanche a farlo apposta, intravidero tra i corpi sudati dei ragazzi che ballavano, il ciuffo inconfondibile di Ciro, accompagnato alla sua destra da Matteo, che invece di ballare, rideva per la performance del suo amico e poco più in là, quasi a sembrare un puntino nel nulla, c'era Lorenzo.
<<Eccoli là>> li indicò Nicolò <<io li raggiungo, voi fate come vi pare>> disse prima di liquidarli con un noioso cenno della mano.
Ancora non capiva come avevano fatto a sopportarsi per tutti questi anni. Era una domanda che si era posta sempre e alla quale non aveva mai trovato una risposta.
Una volta lo chiese anche a Federico, ma l'unica cosa che si sentì rispondere era "siamo simili in certi aspetti, per questo andiamo d'accordo", ma Hayley tutta questa somiglianza non la vedeva. Federico era buono, altruista, un amico fedele e su cui avresti potuto contare sempre. Nicolò invece era semplicemente Nicolò. Non c'era bisogno di altre spiegazioni.
<<Che ne dici, andiamo da loro anche noi?>> chiese Federico sorridendo.
Un'altra cosa che aveva sempre apprezzato di lui era il fatto che sorrideva sempre, non l'aveva mai visto serio o arrabbiato. Avrebbe voluto essere come lui.
<<Vado a prendere qualcosa da bere, poi vi raggiungo>>.
<<Vengo con te se vuoi>> si propose Federico. Non si fidava a lasciare da sola la sua migliore amica in un posto come quello, ma il sorriso di Hayley lo convise che sarebbe sopravvissuta anche senza di lui.
<<Posso cavarmela da sola>> ci scherzò su lei <<sono lì, a pochi passi da voi, se vedi qualcosa che non va, potrai correre in mio soccorso>>.
Ancora una volta stava scherzando, ma adorava prenderlo in giro.
<<D'accordo, ma se qualcuno ci prova con te...>>.
<<Gli spacchi la faccia, sì, ho capito Chicco>> lo prese in giro ancora lei.
Gli diede un bacio sulla guancia prima di allontanarsi in direzione del bancone del bar, aveva proprio bisogno di staccare la spina e bere qualcosa, il suo corpo ne aveva bisogno.
Non beveva assiduamente, ma quando si trovava a quel tipo di serata, le piaceva provare i diversi tipi di cocktail che il bar aveva da servire.
<<Un cosmopolitan, grazie>> ordinò in modo educato al barista che scomparve subito dopo aver preso il suo ordine.
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Dimmi che ne vale la pena || Nicolò Barella
General FictionHayley Marino per anni è stata la classica ragazzina un po' sfigata. Tragici si rivelano essere gli anni delle elementari a causa di battute poco carine sul suo conto. Solo un ragazzino sembra prenderla a cuore, invitandola a giocare con lui e con i...