I giorni in cui si tenevano le partite, che fossero amichevoli, o leggermente più importanti, per Hayley erano sinonimo di puro divertimento.
Quel giorno non fece eccezione, saltellava da una parte all'altra della casa, in attesa che i suoi tre amici la venissero a prendere, li aveva pregati di fare presto perchè voleva prendere i posti migliori e avere una migliore visuale, ma alla partita mancavano più o meno quindici minuti e di loro neanche l'ombra.
Gli aveva lasciato fin troppi messaggi e chiamate, ma nessuno aveva mai risposto.
Attese ancora qualche secondo in cui si stava spazientendendo e non poco, quando alla fine, il clacson riconoscibile di Lorenzo suonò per tre volte, segno che era arrivato e che la stava aspettando fuori.
Come sentì quel rumore, Hayley prese la sua borsa e uscì di cosa, non prestò neanche molta cura alla porta d'ingresso se l'avesse chiusa o meno, la sua unica preoccupazione in quel momento era andare dai suoi amici e sostenerli più che poteva, vederli vincere e alzare quella coppa che si erano sudati con tutta l'anima, il corpo e i muscoli, per mesi.
<<Piano piccola Hayley, va a finire che mi smonti la macchina così>> esordì Lorenzo, una volta che la ragazza prese posto accanto a Matteo.
<<Non arrivavi più, stavo iniziando a trovare un altro modo>> rispose in modo super eccitato la mora, mentre Matteo la guardava sorridendo, chissà se la sua eccitazione era dovuta al fatto che presto avrebbe rivisto Nicolò. Non sapeva perchè, ma li vedeva bene insieme. Entrambi erano due teste calde, forse messi a confronto avrebbero preso fuoco facilmente, ma col tempo avrebbero trovato un equilibrio e magari si sarebbero resi migliori a vicenda.
<<Sì ma stai comunque tranquilla, ti ricordo che non sarai tu a giocare oggi>> la rimbeccò giocosamente Lorenzo mentre imboccava la superstrada che avrebbe portato allo stadio.
La ragazza non disse più nulla, si appoggiò con la testa al finestrino, mentre alla radio passavano alcuni dei pezzi più belli mai conosciuti, rimase all'ascolto, sentendo di tanto in tanto i due amici davanti che canticchiavano.
<<Agitata?>> domandò Matteo accanto a lei senza farsi sentire dagli altri due. Hayley sollevò lo sguardo verso il suo amico e sorrise.
<<Perchè dovrei?>> chiese con nonchalance.
<<A me puoi dirlo principessa, non lo dico a nessuno>>.
Cosa avrebbe dovuto dirgli?
La ragazza lo guardò perplessa, non sapeva proprio di cosa parlasse e in quel momomento era davvero tanto concentrata alla partita che si sarebbe tenuta di lì a poco per prestare attenzione alle insinuazioni senza senso di Matteo.
<<Siamo arrivati>> proruppe la voce di Lorenzo una volta aver parcheggiato e spento la macchina.
La mora non stava più nella pelle, scese dall'auto e questa volta fece attenzione nello sbattere lo sportello, poi aspettò i suoi amici e insieme si diressero all'interno dello stadio.
Sperava di trovare dei posti che le avrebbero permesso di poter vedere bene tutta la partita, senza dover per forza insultare qualcuno o chiedere ai suoi amici cosa stesse succedendo perchè lei non riusciva a vedere niente.
<<Dove siamo?>> chiese Ciro guardando i suoi amici.
<<Non lo so, Fede ieri aveva detto che ci aveva riservato dei posti dietro le panchine dei giocatori, ma non vedo nè le panchine, nè Federico>>.
Mentre stava dicendo quello, la chioma spettinata e anche un po' sudata di Federico, si palesò davanti ai suoi amici, lasciò un sorriso a tutti quanti e poi si diresse da loro.
<<Finalmente ce l'avete fatta>>.
Hayley corse ad abbracciare il suo migliore amico e ad augurargli buona fortuna, anche se lui non ne avrebbe avuto bisogno perchè era già forte di suo e avrebbe sicuramente fatto vincere la sua squadra.
<<Non troviamo i posti Fe, dove ci hai messo?>> domandò Ciro.
<<Dietro le nostre panchine>> indicò il posto in cui erano <<è dall'altra parte, basta che fate il giro e passate dall'altra entrata>> tentò di spiegare in modo più che comprensibile.
I ragazzi annuirono e dopo averlo salutato, uscirono da dove erano entrati, per poi fare il giro e trovare finalmente i loro posti.
Bisognava ammettere che come posti non erano niente male e ancora meglio di come credeva la ragazza, in uno stadio così grande, sarebbe stato quasi impossibile trovare un posto dove si sarebbe potuto vedere bene il tutto, ma loro erano stati fortunati.
Erano a pochi metri dal campo, i guardalinee erano a pochi passi da loro, così come i ragazzi che avrebbero sostenuto la partita quel giorno.
Per il momento le panchine di entrambe le squadre erano vuote, ma si sarebbero riempite a momenti.
Mentre stavano parlando tra di loro, la voce metallica all'altoparlante annunciò l'arrivo delle due squadre, sul tabellone alla loro destra venivano annunciati i nomi di chi avrebbe giocato. Della squadra di Federico li conosceva tutti, o quasi visto che se ne erano aggiunti di nuovi.
Si alzò in piedi iniziando ad urlare quando apparve il nome del suo migliore amico, un po' meno quando invece passò il nome di Nicolò, ma ciò non le vietava di essere ugualmente contenta.
I giocatori sfilarono davanti alle tribune fino a mettersi tutti in campo, tranne quelli a cui spettava la panchina, sperando di essere chiamati almeno una volta per giocare.
Federico si voltò verso i suoi amici e li salutò con la mano per poi ritornare a prestare attenzione a quello che stava succedendo intorno, lo stesso fece Nicolò accorgendosi di quanto accaduto, voltò anche lui lo sguardo nella sua stessa direzione, ma non si mise a guardare tutti i suoi amici, i suoi occhi si precipitarono subito su quelli della ragazza che già lo stava guardando.
Le lasciò un semplice e timido sorriso prima di dedicarsi all'inizio della partita.
🍀🍀🍀
Spazio autrice:
Ho dovuto dividere questa parte in due.
La seconda parte arriverà venerdì.Vi prego, non odiatemi hahahhaha venerdì capirete il perchè :D
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Dimmi che ne vale la pena || Nicolò Barella
General FictionHayley Marino per anni è stata la classica ragazzina un po' sfigata. Tragici si rivelano essere gli anni delle elementari a causa di battute poco carine sul suo conto. Solo un ragazzino sembra prenderla a cuore, invitandola a giocare con lui e con i...