Quel sabato mattina si erano riuniti tutti a casa di Lorenzo, era un'abitudine settimanale che col tempo avevano deciso di rispettare come regola sacra del gruppo, poi Lorenzo era l'unico che aveva la playstation in casa quindi ne approfittavano maggiormente.
Lorenzo e Ciro erano davanti la televisione, i joystick in mano e un'aria sognante a incorniciare i loro volti, Matteo accanto a loro invece li guardava mentre addentava il terzo panino della giornata, eppure lui era un tipo magro, chissà dove metteva tutti i carboidrati e le calorie che ingurgitava.
Non era neanche un tipo molto sportivo, preferiva di gran lunga restare ore sul divano a fare zapping tra i vari programmi televisivi piuttosto che uscire per una bella corsetta.
E infine sul divano a guardare la scena vi erano Hayley e Fede, la prima con la testa poggiata sulla spalla del secondo.<<Mi annoio>> asserì la ragazza poco prima di rilasciare uno sbuffo.
<<Cosa avresti intenzione di fare?>> le domandò Fede, accarezzandole i capelli con la mano libera.
<<Non lo so, ma qualsiasi cosa è più divertente che stare qui a guardare questi due insultarsi e perdere ogni partita>>.
I due tirati in causa si voltarono a guardare la ragazza, ma ritornarono subito concentrati sullo schermo che stava decretando vincitore Ciro per l'appunto.
<<Hai barato>> si spazientì Lorenzo lanciando il joystick poco lontano da lui.
<<Come faccio a barare a fifa Lorè? Sei tu che sei scarso>>.
I due continuarono a beccarsi fino a che la voce pacifica e un po' impastata di Matteo li fermò.
<<Secondo me dovresti cambiare squadra Lori, lo sappiamo tutti che quella che hai scelto fino ad adesso non è brava neanche a vincere la coppa del nonno>>.
Da quando in qua Matteo si intendeva di calcio? E soprattutto, come faceva a conoscere le squadre, se l'unica squadra che aveva visto in vita sua era quella triangolare che si usava a scuola?
<<Tu sai che ti farò ricomprare tutto quello che hai divorato in casa mia vero?>> esclamò rivolgendosi al ragazzo che aveva appena parlato. Matteo in risposta alzò le spalle e tornò a finire quello che stava facendo.
<<Comunque, questa volta io scelgo Napoli, sono sicuro che ti farò il culo Cirù>>.
<<Difficilmente batterai la mia Lazio, infondo ti ho solo battuto cinque volte>> rispose trionfante il biondo.
Per quanto divertente fosse quel piccolo teatrino a cui assistette, Hayley non ne poteva più di starsene seduta a guardare i suoi amici giocare, quindi si alzò e fece per mettersi le scarpe.
<<Ragazzi io vado, mi sto annoiando e conoscendovi sareste capaci di passarci altre quattro ore qui davanti>>.
Fede la raggiunse in pochi secondi, concordando con la ragazza.
<<Dai ragazzi ha ragione, facciamo qualcosa tutti insieme, andiamo al nostro posto, è da parecchio che non ci andiamo più>>.
Dopo vari tentennamenti, i due ragazzi riuscirono a convincere il resto del gruppo a seguirli, era una bella giornata di sole per cui decisero di fare una passeggiata.
<<Comunque, non so se ve ne siete accorti, ma trovo Nicolò un po' cambiato ultimamente, ci avevate fatto caso?>>.
A interrompere quel silenzio e lo stridìo continuo degli uccelletti fu la voce di Matteo.
<<In che senso?>> domandò curioso Fede.
<<Non so come spiegarlo, ma prima per farlo uscire con noi dovevamo pregarlo in venti lingue diverse, inventava sempre una scusa. Da qualche giorno invece è lui che ci dice di chiamarlo se usciamo, anche se c'è lei>> esclamò indicando la ragazza.
Hayley di tutta risposta si limitò a sorridere, non aveva visto nessun cambiamento in Nicolò, non che la cosa le importasse ovviamente, ma almeno con lei non era cambiato di una virgola.
<<A proposito di Nicolò, ho provato a chiamarlo ma non risponde, gli ho lasciato un messaggio dicendogli dove eravamo, vediamo se hai ragione te>> parlò Federico, posando il cellulare in tasca dopo aver digitato l'ultima parola e aver premuto invio.
Hayley ci stava capendo sempre meno, perchè era così importante per loro avere Nicolò nel gruppo? E perchè doveva per forza esserci qualcosa sotto? Si stava così bene senza di lui, non capiva proprio perchè avevano tutta questa urgenza di vederlo.
Arrivarono al loro solito posto e come d'abitudine si misero un po' disparati: c'era chi si era sdraiato a prendere il sole, chi con il telefono in mano e chi invece curioso di sapere le ultime novità.
<<Allora, col coach come va?>> chiese Federico volgendo lo sguardo alla ragazza.
<<Non lo so Fede, non l'ho più visto da quella sera in discoteca>>.
Federico che si era memorizzato ogni singola parola e ogni singolo avvenimento delle ultime settimane, non potè che storcere il naso e farsi qualche domanda.
<<Ma non sei andata ieri in palestra?>>.
<<Sì ma lui non c'era>> inventò giusto in tempo. Troppe bugie che faticava a ricordare.
Proprio in quel momento, il passo pesante di Nicolò fece il suo ingresso nelle loro visuali, si buttò a peso morto sul prato fresco e riprese a respirare.
<<Scusate il ritardo ragazzi, avevo degli impegni>> proferì poggiando il viso sull'erba appena tagliata.
I ragazzi si guardarono tra di loro e sorrisero, sapevano che Nicolò sarebbe arrivato, era solo questione di tempo.
Il moro alzò gli occhi davanti a sè e prima di qualsiasi altro essere vivente, cercò gli occhi della ragazza, solo quando li trovò, rilasciò un sorrisetto alzando solo un angolo delle labbra. Hayley seguì ogni suo movimento senza però sorridere, aveva il cuore in subbuglio e paura che qualcuno potesse sentirlo.
Matteo dall'altra parte del giardino osservò tutta la scena incuriosito, era chiaro che stava succedendo qualcosa e voleva vederci chiaro.
<<Ma non lo sentite anche voi ragazzi?>> domandò tastando l'aria con due dita.
Tutti si voltarono nella sua direzione e iniziarono a fissarlo in attesa che continuasse il discorso, ma lui non capì perciò a sua volta guardò ognuno dei suoi amici.
<<Che c'è? Che ho fatto?>> chiese mettendosi sulla difensiva.
<<Hai detto se lo sentivamo anche noi. Cosa esattamente?>> rispose Ciro per tutti.
<<Ah già, aspettavo questa domanda>> pronunciò con un tocco di enfasi <<comunque intendevo se la sentivate anche voi tutta questa tensione sessuale nell'aria>>.
Appena finito di pronunciare quella frase, il viso di Hayley si contrasse in una smorfia quasi spaventata, non aveva il coraggio di guardare nessuno dei suoi amici, mentre Nicolò si voltò immediatamente verso la ragazza, voleva vedere ogni sua reazione, non voleva perdersi niente di lei e per la prima volta, voleva farlo senza però vedere imbarazzo nel suo sguardo.
<<Cosa? Ma che ti salta in mente?>> rise Federico pensando a un battuta, poi guardò i suoi due migliori amici e qualcosa balenò nella sua mente <<Lily posso parlarti un attimo?>> aggiunse alzandosi in piedi.
Ora si sarebbe messa male, su quello non c'erano dubbi.
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Dimmi che ne vale la pena || Nicolò Barella
General FictionHayley Marino per anni è stata la classica ragazzina un po' sfigata. Tragici si rivelano essere gli anni delle elementari a causa di battute poco carine sul suo conto. Solo un ragazzino sembra prenderla a cuore, invitandola a giocare con lui e con i...