21 - Gelosie celate

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<<Nana guarda che non ho tutto il giorno>> esclamò Nicolò parecchio irritato alla fine delle scale. Federico era al suo fianco e lo guardava parecchio divertito.

<<Poi mi spiegherai perchè continui a chiamarla nana>>.

<<Cose di poco conto>> rispose alzando le spalle.

Percepiva perplessità nella sua espressione, infondo sapeva che era una domanda che si era sempre posto, la verità era che non sapeva neanche lui perché avesse scelto proprio quel soprannome.
Hayley non era di bassa statura, anzi, gli arrivava parallela alle spalle, quindi non era assolutamente da definire nana. Un'altra ipotesi plausibile poteva essere che lo utilizzava principalmente per darle fastidio, sapeva benissimo quanto Hayley fosse suscettibile e permalosa, soprattutto se la questione riguardava lui, le dava fastidio persino condividere la sua stessa aria, ma stava notando un cambiamento in lei, la trovava meno diffidente nei suoi confronti, non sapeva definire se era un bene o un male, ma decise comunque di far finta di niente.

<<Nico ma non è che per caso tu ci stai provando con la mia migliore amica?>> esordì schietto Fede, facendo spalancare la bocca e gli occhi al ragazzo al suo fianco.

<<Ma è una fissazione la tua Federì, io ed Hayley non siamo niente e non saremo niente, questo te lo devi mettere in testa una volta per tutte>> esclamò anche parecchio arrabbiato dalle insinuazioni del suo migliore amico, eppure Federico li conosceva meglio di chiunque altro, erano cresciuti insieme, come poteva pensare che avrebbe perso la testa e iniziato a provare qualcosa per la sua nemica numero uno? Questo ragionamento non stava nè in cielo, nè in terra.

<<Ho visto alcune occhiate che non mi piacciono, vorrei solo evitare di veder stare male uno dei miei due migliori amici>>.

Da una parte lo capiva, ma su quel discorso era sempre stato categorico e Federico non aveva nulla da temere a riguardo.

Proprio in quel momento, la figura slanciata e un po' scocciata di Hayley fece il suo ingresso sulla rampa delle scale, sbuffò un paio di volte, poi senza salutare nessuno, col suo borsone in spalla si diresse verso la porta.

Nicolò salutò il suo amico e seguì la ragazza fuori da casa, le indicò la macchina e senza aspettare un suo cenno, salì, attese che anche la ragazza prendesse posto e poi partì.

Da casa di Federico alla palestra ci volevano più o meno una decina di minuti in macchina, quale modo migliore se non scambiare quattro chiacchiere per ammazzare l'attesa?

<<Non so se Federico ti ha avvertito, ma tra tre giorni abbiamo una partita importante, tu ci sarai?>> domandò guardando davanti a sè.

<<Non lo so>> rispose monocorde la ragazza. Nicolò non demorse e riprovò nuovamente.

<<E domani ci sarà una specie di festicciola a casa di Lorenzo, ci saremo tutti, tu che farai?>>.

<<Non credo di venire>> rispose ancora una volta priva di emozioni. Rivedere i suoi amici le avrebbe fatto sicuramente piacere, ma al pensiero che ci sarebbe stata anche Jessica, le passò quasi la voglia. Nicolò come se le avesse letto nel pensiero, la tranquillizzò all'istante.

<<Jessica non ci sarà>>.

<<Allora verrò>> rispose con un sorriso capace di illuminare l'intera via.

Arrivarono quasi subito, scesero dalla macchina e si diressero in palestra, ognuno nel proprio spogliatoio pronti per iniziare una nuova ed estenuante giornata di allenamenti.

Nicolò frequentava quella palestra ormai da un anno abbondante, era abbastaza conosciuto e ovviamente le occhiate femminili non mancavano. Hayley invece aveva catturato soltanto l'attenzione di un paio di occhi castani.

Il coach era in piedi in mezzo a un macchinario, stava spiegando un esercizio, quando si fermò per ammirare la ragazza che stava marciando poco lontano da lui, Nicolò era dietro di lei a scegliere quale strumento utilizzare.

<<Ciao cara, che piacere rivederti>> esclamò il coch arrivando davanti a lei e rubandole due baci sulle guance, a Nicolò però non sfuggì la mano sul fianco di lei, iniziavano a dargli fastidio certi comportamenti, ma era ovvio che se reagiva in quel modo era per evitare che la ragazza si mettesse in guai seri.

<<Ciao anche a te Berna, oggi non avevo niente da fare quindi mi sono detta che potevo anche fare un salto qui>>.

Si poteva notare l'imbarazzo di Hayley fino alla fine della strada, infondo nessun bel ragazzo si era mai approcciato a lei in quel modo.

<<Scegli pure un macchinario>> la congedò il coach.

Il primo attrezzo che vide fu proprio la cyclette, le piaceva andare in bicicletta, era sempre stato il suo macchinario preferito.

Il coach come un segugio la seguì, la aiutò a mettersi seduta e infine le spiegò le funzionalità...
Come se fosse difficile capire come si usa una bicicletta.

In tutto questo, Nicolò non le tolse mai gli occhi di dosso, era sempre attento a ogni particolare, a ogni atteggiamento ambiguo, quel tipo non gli piaceva per niente.

Poi a un tratto, mentre le stava spiegando l'esercizio, notò una mano posarsi prepotentemente sulla sua gamba, la stringeva, gliela accarezzava... ed Hayley non diceva nulla.

<<Ehi biondo, la mano...>> decise di intervenire Nicolò, ma il coach sembrava intento a ignorarlo, al che si alzò e andò a fronteggiarlo anche se il coach era decisamente più alto di lui, ma poco importava <<ho detto, togli la mano>> gliela prese di prepotenza e gliela fece ricadere lungo i fianchi.

<<Non sapevo fossi il suo fidanzato>> esclamò cercando di scusarsi.

<<Non credo siano affari tuoi su chi io sia, ma una cosa è certa, tu non mi piaci quindi vedi di tenere le tue mani lontano dalle sue gambe o da qualsiasi altra parte del suo corpo, chiaro?>> gli intimò con la calma più totale.

<<E se non lo facessi?>>.

Il coraggio del biondo venne fuori nel momento meno opportuno, a Nicolò sarebbe bastato davvero poco per incendiarsi e saltargli addosso da un momento all'altro, ma la parte razionale del suo cervello gli suggerì che forse non era una buona idea.

<<Tu fai come ti ho detto, vedrai che nessuno si farà male>>.

Detto questo tornò al suo posto e riprese a fare i suoi soliti esercizi, senza però smettere di osservare quello che succedeva intorno a lui.

Federico ormai sconfitto e pur di evitare altre litigate in pubblico, decise di annuire e dileguarsi alla sua scrivania, non prima di aver lanciato l'ultima occhiata in segno di scuse alla ragazza, che stava guardando la scena senza capirci assolutamente nulla.

Non credeva che il suo migliore amico avesse chiesto a Nicolò di tenerla d'occhio, allora perchè questa pseudo scenata di gelosia? Magari sarebbe stato un buon modo per prenderlo in giro come faceva sempre lui.

Dimmi che ne vale la pena || Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora