<<Quindi è qui che abiti?>> le chiese subito Nicolò, una volta messo piede dentro casa sua. Dire che in quel momento era in imbarazzo, era poco.
<<A quanto pare>> gli sorrise Hayley <<mettiti pure comodo, vado un attimo in bagno a prendere il tutto>>.
Nicolò non se la sentiva di mettersi a suo agio lì dentro, non perchè avesse qualcosa che non andava, ma tanto sapeva che non ci sarebbe più entrato, quindi nella sua testa non aveva senso prendersi certi spazi.
In compenso però passeggiò un po' per il salotto.
Per essere la casa di una ragazza che viveva lì da sola, era molto ordinata e molto pittoresca, non si poteva dire che non amasse i colori accesi. Tutto in quell'abitazione trasmetteva allegria: dalle pareti decorate di foto e colori sgargianti, agli infissi delle porte anch'egli ricamati da strani ghirigori.Hayley tornò qualche minuto dopo, in mano aveva dell'ovatta, una boccetta che doveva essere acqua ossigenata e uno strano liquido marroncino, contornato da parecchi fazzolettini di carta.
<<Mettiti seduto che questa sarà un'operazione lunga e delicata>> lo prese in giro la ragazza sotto il suo sguardo contrariato.
<<Non prendo ordini da nessuno>> ribadì lui per la centesima volta, al che la mora di fronte a lui, fu costretta a sollevare gli occhi al soffitto, erano parecchie le volte che lo aveva sentito pronunciare quella frase, ma nessuna delle volte precedenti lo aveva ascoltato.
<<Possiamo farlo anche qui, ma farà male lo stesso>>.
Nicolò quasi non si strozzò con la sua stessa saliva, era sicuro che Hayley non avesse fatto caso al doppio senso presente nella sua frase, ma lui sì, a lui non sfuggiva nulla, perciò con lo sguardo più provocante che avesse fatto nella sua vita, decise di prenderla in giro.
<<Trasgressiva la ragazza>> esclamò leccandosi il labbro inferiore cercando di farla cedere e imbarazzare come spesso capitava.
E infatti fu quello che successe, quando si accorse della gaffe appena compiuta, divenne un tutt'uno con la parete al suo fianco, voleva sprofondare e voleva farlo subito. Al contrario, Nicolò invece se la rideva come un matto.
<<Mettiti immediatamente seduto, mi fai perdere solo tempo>>.
Senza aspettare una reazione del ragazzo, Hayley lo prese per il colletto della maglietta e lo portò a prendere posto su una sedia della sala, gli allargò le gambe e ci si mise in mezzo, sollevando la testa di Nicolò in modo da poter vedere bene l'operazione che stava effettuando.
Per prima cosa svitò il tappo dell'acqua ossigenata e ne versò un po' sull'ovatta, in seguito diede un fazzolettino tra le mani di Nicolò nel caso colasse un po' di liquido.
<<Te l'avverto, questo farà male, molto male>> disse con voce sadica e sorridendo leggermente.
Non gli diede neanche il tempo di replicare, che il liquido freddo si scontrò contro la ferita di Nicolò, facendogli emettere versi gutturali e insulti nei confronti della ragazza che se la stava godendo a più non posso.
Era sicuro che gliela stava facendo pagare in qualche modo per tutto il loro passato burrascoso, ma quello era troppo persino per lei.
<<Mi stai facendo malissimo>> piagnucolò cercando di divincolarsi dalla sua presa, ma senza riuscirci.
<<Dai bambinone, abbiamo quasi finito>> lo prese in giro lei.
Successivamente gli tolse l'ovatta dal viso facendolo respirare leggermente, ne prese un altro pezzo e su di esso vi mise l'altro liquido, che a detta sua, era meno doloroso del primo.
Infatti era proprio come aveva detto, non sentì dolore quando quello si appoggiò sulla ferita.
<<Perfetto, abbiamo quasi finito, dammi ancora un attimo>>.
Hayley si avvicinò al viso del ragazzo e soffiò sulla guancia in attesa che il liquido si asciugasse e diventasse del medesimo colore della sua carnagione.
Quel gesto però non passò inosservato a Nicolò, si voltò leggermente verso la ragazza, erano vicini, troppo vicini, potevano quasi sfiorarsi se avessero voluto. Ma ovviamente non era quello che voleva nessuno dei due.
Quando Hayley si accorse della troppa vicinanza, tirò indietro il viso ed esattamente come successo prima, divenne bordeux, mentre il cuore iniziava ad accelerare, non era normale una cosa del genere.
Nicolò si alzò dalla sua postazione, sul suo viso nessun segno di risate o scherno, tutt'altro, era imbarazzo quello che si poteva leggere chiaramente sul suo viso. Hayley finì il tutto mettendogli un cerotto che coprisse almeno in parte quel graffio e soddisfatta, ritenne conclusa la sua prima operazione avvenuta con successo.
<<Bene, ora devo andare che devo uscire con Federico>> esordì Nicolò alzandosi dal suo posto
<<Posso venire anche io?>> gli chiese speranzosa la ragazza.
Nicolò la squadrò da capo a piedi con una smorfia quasi di disgusto, poi scosse la testa con decisione.
<<Mi dispiace ma le aquile non volano con i piccioni, ci si vede nana>> le disse poco prima di sparire dalla sua visuale.
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Dimmi che ne vale la pena || Nicolò Barella
General FictionHayley Marino per anni è stata la classica ragazzina un po' sfigata. Tragici si rivelano essere gli anni delle elementari a causa di battute poco carine sul suo conto. Solo un ragazzino sembra prenderla a cuore, invitandola a giocare con lui e con i...