<<Ma si può sapere dov'eri?>>.
Un Federico piuttosto nervoso e alquanto irritato, fece irruzione con prepotenza a casa di Hayley una volta che quest'ultima ebbe aperto la porta.
Non ebbe neanche il tempo di proferire parola, che il ragazzo iniziò a riempirla di domande su dove fosse, cosa avesse fatto e soprattutto, cosa più importante, come avesse fatto a tornare a casa se la sera prima erano andati insieme alla festa e ovviamente la macchina ce l'aveva Federico.
Hayley restò ad ascoltare e ad aspettare che finisse di sbraitare, posizionò le braccia sotto il seno e di tanto in tanto annuì concorde sul fatto che era un mistero il fatto che ora lei se ne stava a casa sua sana e salva.
<<Hai finito di prendermi in giro? Vuoi darmi una spiegazione? Mi è preso un colpo quando questa mattina non ti ho trovata>>.
Ovviamente non poteva dirgli che aveva passato la notte a casa di Nicolò, si sarebbe fatto un sacco di film mentali e sarebbe andato a spaccare la faccia al suo migliore amico, così, senza un motivo apparente, perchè la sua gelosia nei riguardi della ragazza superava di gran lunga qualsiasi altra forma di sentimento.
Federico era stato l'unico ad avvicinarsi a lei con intenzioni serie, l'aveva vista indifesa, sola e triste, l'aveva fatta entrare nel suo gruppo principalmente perchè gli faceva pena, ma successivamente iniziò davvero ad affezionarsi a lei. Trovò in lei un'amica vera e leale e aveva giurato di proteggerla sempre, nonostante spesso la vita ti metteva davanti degli impedimenti.
<<Se leggessi i messaggi invece di venire qui a sbraitarmi contro>>.
Hayley decise di fargli capire che fine avesse fatto quella sera e come era ritornata a casa. Federico tirò fuori il telefono e solo dopo aver letto il messaggio di Nicolò in cui gli diceva che poteva stare tranquillo e che ci avrebbe pensato lui a riportarla a casa, si lasciò andare a un sospiro di sollievo.
<<Questa mattina mi sono svegliato a casa di Lorenzo, non si sa come ma avevo Ciro addosso e gli altri due erano spiaccicati per terra, tu non c'eri e neanche Nicolò si trovava. Mi sono fatto il giro della casa perchè pensavo che foste andati di sopra>> esordì tornando a respirare regolarmente <<avevo paura anche di trovarmi scene poco piacevoli davanti>> scoppiò a ridere seguito da lei <<quando poi non ho visto nessuno nè sopra, nè negli altri angoli della casa, ho pensato subito di venire qui, non farmi prendere più queste paure ti prego>> la scongiurò prendendole le mani tra le sue.
Hayley si scusò per quel piccolo malinteso, ma a tutto c'era una spiegazione, se non fosse stato per Nicolò che gli aveva mandato quel messaggio, probabilmente a quest'ora starebbero litigando, finendo poi per non capirsi.
<<Mi dispiace, è che ieri non mi reggevo in piedi e Nicolò si era offerto di accompagnarmi a casa>>.
Sembrava strano persino per lei dire quelle cose, Nicolò non faceva mai del bene a chi non sopportava, eppure quella volta aveva fatto uno strappo alle regole.
Che stava cambiando nei suoi confronti?
Era una cosa difficile da pensare, ma non impossibile.
Federico la guardò con un misto tra stupore e preoccupazione.
<<Sicura tu non sia ancora sotto l'effetto di qualche drink di troppo?>> la schernì il ragazzo. Non avrebbe mai creduto al fatto che Nicolò, di sua spontanea volontà, avesse caricato in macchina la ragazza fino ad accompagnarla a casa propria.
<<Perchè?>> gli domandò sorpresa.
<<Perchè conosco il mio migliore amico>>.
"E lo conosci male" avrebbe voluto rispondere lei, ma si trattenne.
<<Sicuramente l'avrò tipo obbligato o ricattato per farmi portare a casa>> decise di stare al gioco omettendo la verità visto che non ci credeva <<ieri ero veramente a pezzi e volevo solo tornarmene a casa, voi tre eravate messi peggio di me e lui non aveva toccato neanche un bicchiere. O gli ho fatto pena, o l'ho obbligato>> disse alzando le spalle e facendo una smorfia <<il problema è che non mi ricordo granché di quella sera>>.
<<Siamo in due>> aggiunse Federico <<ricordo solo che stavamo giocando a obbligo o verità e poi... e poi tu hai baciato Nicolò>> disse posizionando la mano sotto il mento <a proposito del bacio>>.
<<Per favore, preferirei dimenticare tutto e anche subito>> mentì la ragazza, infondo quel bacio le piacque, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Federico annuì concorde con la sua amica, finendo poi per cambiare finalmente discorso.
<<Comunque domani vieni alla partita con me no? È la partita più importante dell'anno e mi serve il mio portafortuna personale>> proferì dandole un pizzicotto sulla guancia.
In tutti quegli anni, Hayley non si era persa nè un allenamento, nè tantomeno una partita, le piaceva il calcio e aveva sempre voluto praticarlo, ma non si riteneva così brava da poter entrare in una squadra femminile, perciò oltre a giocare di tanto in tanto con i suoi amici, che ovviamente erano più bravi di lei in quanto lo praticavano quasi tutti i giorni, le piaceva anche guardarlo, sia in televisione, che dal vivo, quando la squadra di Federico disputava una partita a Firenze.
<<Certo che ci sarò, ti pare che mi perdo una vostra partita?>> sorrise di rimando la ragazza, facendole l'occhiolino.
<<Perfetto, vuoi che ti passo a prendere io? O vieni con gli altri?>> chiese giustamente il castano.
<<Posso chiedere agli altri se mi danno un passaggio, tu non preoccuparti, avrai sicuramente gli allenamenti prima della partita, quindi pensa ad essere forte e a vincere, io starò sugli spalti a fare il tifo per te>> gli aveva detto cercando di infondergli quanto più coraggio che poteva.
Tra loro era così, erano amici da sempre e nulla sarebbe mai cambiato.
Si davano forza a vicenda cercando di supportare l'altro nei momenti di difficoltà.
Era così che si comportava un vero amico e loro aveva giurato di esserlo per sempre.
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Dimmi che ne vale la pena || Nicolò Barella
General FictionHayley Marino per anni è stata la classica ragazzina un po' sfigata. Tragici si rivelano essere gli anni delle elementari a causa di battute poco carine sul suo conto. Solo un ragazzino sembra prenderla a cuore, invitandola a giocare con lui e con i...