34 - Un bacio all'improvviso

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Entrambi presero posto sul divano, rispettivamente ognuno ai lati opposti, non si scambiarono occhiate, parole, gesti, nulla di nulla.

Tra loro regnava il silenzio, un silenzio carico di tensione e orgoglio, fino a che quel silenzio non fu interrotto proprio da Nicolò.

<<Quindi che ti andrebbe di guardare?>> le chiese continuando a guardare fisso davanti a lui la televisione ancora spenta.

Il telecomando era a mezz'aria e non ne voleva sapere di accendersi, anche quell'oggetto inanimato a quanto pareva, doveva avercela con lui quel giorno.

<<Non lo so, metti un film carino se c'è>> rispose la ragazza, anch'ella senza guardarlo in faccia.

Dopo tanti tentennamenti, finalmente il telecomando decise di collaborare e accese la televisione.

Non c'era nulla di interessante, perciò all'unisono, decisero di mettere su un film dalla raccolta di Nicolò.

Il ragazzo chiese gentilmente alla ragazza di alzarsi per mettere un cd che avrebbe trovato sotto il mobile che sorreggeva la televisione, aveva lasciato carta bianca a lei sulla scelta, in quanto lui sapeva già di avere bei film in casa, per cui qualsiasi film avesse scelto, era sicuro che gli sarebbe piaciuto.

Hayley tornò sul divano qualche minuto dopo. Il film che aveva scelto era un classico natalizio, abbastanza vecchio, ma che nonostante tutto aveva ancora il suo fascino.

<<Non sapevo ti piacessero questi generi di film>> esordì Nicolò guardandola finalmente negli occhi e sorridendo.

<<Quante cose non sai di me Barella>> rispose per le rime la ragazza, anch'ella si voltò verso di lui e gli sorrise.

Improvvisamente tutta la spavalderia di Nicolò scomparve, lasciando in lui soltanto un senso di... timidezza? Già, era proprio timidezza quella che gli si leggeva in faccia e per uno come lui, conoscendolo, potevi soltanto dire che la timidezza era l'ultimo dei suoi pregi in quanto non aveva mostrato un minimo di cedimento in tutti i suoi ventiquattro anni di età.

Eppure quella volta, davanti a quel sorriso e a quegli occhi da cerbiatto indifeso, il moro si sentì per la prima volta in pace con sè stesso.

Perchè non se n'era mai accorto prima? Perchè non aveva mai provato a scavare più a fondo? Era sicuro che oltre a dei bei occhi e a un bel sorriso, in quella ragazza ci poteva essere molto di più.

E per la prima volta si ritrovò a ringraziare quell'incidente che lo aveva costretto a casa, si ritrovò a ringraziare l'imminente partenza di Federico e dei suoi amici, si ritrovò a ringraziare lei stessa per aver deciso di restare invece che partire con il suo migliore amico.

Avrebbe potuto mollare tutto, in fondo loro due non erano altro che due estranei che condividevano lo stesso gruppo di amici, non si erano mai presi del tempo per conoscersi davvero, per parlare, per cercare di fare amicizia.

Nicolò aveva sin da subito odiato la ragazza per la naturalezza con cui si era inserita nel suo gruppo di amici. Per lui, gli stava rubando quanto di più caro avesse al mondo, invece se si fosse fermato anche solo un secondo a parlarci, avrebbe scoperto che non era quello il suo obiettivo, lei voleva soltanto essere accettata, non voleva rubare niente a nessuno, ma Nicolò era stato troppo superficiale da credere che fosse il contrario.

Solo allora stava capendo il madornale sbaglio che aveva fatto molti anni fa e che suo malgrado stava ancora facendo.

<<Comunque devo ammettere che hai una bella collezione>> interferì Hayley coi suoi pensieri e in parte gliene fu grato.

Per troppo tempo si era assentato, capendo metà della conversazione che avevano avuto, anche se era quasi del tutto convinto che nessuno dei due avesse proferito parola.

<<Sì, sono un amante dei film in generale>> rispose sorridendo <<qual è il tuo film preferito?>>.

<<Questo>> gli rispose indicando la tv.

"Mamma ho perso l'aereo" poteva essere visto come un film demenziale e per bambini.

Nella vita reale quale famiglia deciderebbe di partire per una località della Francia, proprio per le vacanze di Natale e dimenticherebbe a casa il proprio figlio, il più piccolo per giunta? E soprattutto, come fa un bambino di soli dieci anni più o meno, a tenere a bada due ladri? Erano domande che si era posto, ma a cui non aveva mai trovato delle risposte e in quel momento gli andava bene così.

Ah questi americani, sempre un passo avanti.

Nicolò si accorse che il volume della televisione era leggermente basso, non riusciva a sentire bene alcune battute che si scambiavano i ladri tra di loro ed era anche la scena che gli piaceva di più, fece per allungare la mano alla sua destra per afferrare il telecomando, ma non si accorse che nello stesso momento, anche Hayley stava compiendo lo stesso gesto.

Le loro mani si sfiorarono per un istante, ma le ritrassero quasi subito quando si accorsero del piccolo incidente.

Nicolò non potè fare a meno di notare quanto le mani della ragazza, oltre ad essere più piccole delle sue, erano anche molto più calde, esattamente come le sue guance che ora si stavano tingendo di rosso.

Era quasi sicuro di riuscire a fare un certo effetto sulle ragazze, quello che non credeva era che anche lei fosse vittima del suo fascino.

In quel momento però, non volle metterla in imbarazzo, con l'aiuto delle mani tentò di avvicinarsi di più a lei, quel calore che aveva sentito gli piaceva e avrebbe voluto testarlo ancora e ancora fino a non volerne fare più a meno.

<<Scusami, io non volevo>> disse lui sorridendo leggermente.

<<Scusami tu... è che non sentivo bene e volevo alzare, ma forse avrei dovuto chiedertelo>>.

Da quando in qua si imbarazzava di averlo vicino? E perchè lui stava così bene in quella posizione?

Il film era passato in secondo piano, Nicolò sapeva che avrebbe dovuto dire qualcosa, fermare quello che forse, di lì a poco, sarebbe avvenuto, ma si sentiva così inerme da non riuscire a muovere neanche un muscolo.

Continuava ad alternare il suo sguardo dagli occhi di lei alle sue labbra e viceversa, era come una droga di cui non poteva fare a meno.

Si leccò le labbra più volte, chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi sul respiro, ma non ci fu nulla da fare, quelle labbra per lui erano un richiamo troppo forte da poter ignorare.

<<Perchè mi stai fissando in quel modo?>> lo interruppe Hayley guardandolo preoccupata <<ti senti male? Devo chiamare qualcuno?>> gli disse realmente in pensiero <<ti prego, dì qualcosa>> esalò quasi sospirando l'ultima frase.

Ma al contrario di quello che pensava, Nicolò stava benissimo, non si era mai sentito meglio di così.

<<In realtà avrei un milione di cose da dirti, non immagini quante>> rispose quasi supplicandola con lo sguardo <<ma se ti bacio faccio prima>> si arrese infine.

Non le lasciò neanche il tempo di proferire parola, che le labbra del moro, si fiondarono su quelle della ragazza che ricambiarono senza esitazione.

In poche e semplici mosse, Hayley si ritrovò sopra di lui, le loro labbra schioccavano, mentre le loro lingue danzavano tra di loro in un ballo dolce e sensuale.

<<La mia camera è di sopra>> le disse il moro tra un bacio e l'altro, col fiato corto.

Quelle labbra erano le più morbide che avesse mai assaggiato in vita sua e non avrebbe mai voluto smettere.

Ma suo malgrado, il bacio fu interrotto proprio dalla ragazza, si alzò da sopra di lui, il fiatone ancora persistente che non le permetteva di riprendere fiato e gli occhi leggermente lucidi.

Si alzò in piedi definitivamente e scusandosi con il ragazzo, uscì da casa sua, sbattendosi dietro la porta.

Non aveva capito se avesse fatto qualcosa di sbagliato, ma quel bacio, almeno per lui, era la cosa più bella che gli poteva capitare.

Dimmi che ne vale la pena || Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora