44 - Perdermi in te

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<<Temo che dovremmo dirlo a Federico>>.

Hayley interruppe quel momento, esternando il suo pensiero.

Era giusto che il loro amico sapesse e in cuor suo, sperava che avrebbe accettato la loro relazione, o quella che presumeva fosse una relazione, non le era ancora ben chiara la situazione e non aveva il coraggio di chiedere a Nicolò cosa fossero.

<<Potremmo pensarci dopo, non credi?>> protestò il moro prendendola di peso e posizionandola sulle sue gambe e per quanto Hayley, in quel momento, volesse soltanto cedere e diventare un tutt'uno con quel ragazzo, quel pensiero fisso non la lasciava in pace.

Non era mai stata brava a tenere un segreto, detestava raccontare bugie, soprattutto alla persona a cui teneva di più, ma era anche vero che il suo migliore amico non approvava questa nuova relazione e forse non avrebbe mai approvato.

<<Nico dai>> lo fermò per l'ennesima volta la ragazza.

<<Metti in pausa i pensieri che ti ritrovi in quella testolina e lasciati andare nana. Non rovinare tutto ora che ci siamo trovati>> le suggerì Nicolò.

E in questo non potè che dargli ragione.

Le mancava la sensazione di calore che emanava il suo corpo a contatto con quello di lei, le mancavano i baci che le dava sulla sua pelle nuda, le mancava addirittura il modo dolce che utilizzava nello stringerla a sè e trasmetterle tutta la passione che ci metteva nel dimostrarle che la voleva... e lui la voleva con tutto sè stesso.

Ancora a cavalcioni su di lui, prese l'iniziativa e iniziò a baciarlo con foga, quello era il segnale che aveva fatto come le aveva suggerito lui.

Nicolò si alzò in piedi mentre sorreggeva con entrambe le braccia la ragazza, salì le scale sempre con lei addosso e come di consueto, senza vedere nulla davanti a sè, con un calcio aprì la porta della sua camera e la adagiò delicatamente sul suo letto, per poi denudarsi completamente e ricominciare da dove avevano interrotto.

<<Non immagini da quanto desideravo che questo accadesse nuovamente>> le disse continuando a baciarla senza mai fermarsi <<mi sei mancata>>.

Era mancato anche a lei se era per questo, ma forse lui non lo avrebbe mai saputo. Si limitò semplicemente a sorridere e riprese a baciarlo come se da ogni suo bacio dipendesse la sua vita.

Le loro lingue entrarono in contatto iniziando a ballare tra di loro, non aveva ancora detto una parola, il fiato per rispondere le mancava e in quel momento le parole le parvero superflue.

Si tolse anch'ella gli indumenti che portava addosso, mentre lui non riusciva a smettere di guardarla.

Era una sensazione strana e particolare allo stesso tempo e per la prima volta, Hayley, si sentì amata e desiderata come non lo era mai stata.

Quindi era questo quello che si provava quando si faceva l'amore per la prima volta?

Che poi non era la sua prima volta, ma per lei era come se lo fosse.

Stava donando sè stessa al ragazzo che le piaceva e che aveva scoperto, provasse lo stesso. Come era strana la vita: il giorno prima si odiavano, il giorno dopo erano nello stesso letto a donarsi l'un l'altro, con la consapevolezza che il loro non era solo sesso.

Nicolò la fece montare sopra di lui, poi dopo aver aspettato il suo consenso, entrò delicatamente in lei, stando attento a non farle male e a soddisfare qualsiasi suo piacere.

Poi capovolse le posizioni, mise giù la ragazza, in modo da farle poggiare la schiena sul materasso ed infine lui si mise sopra di lei.

<<Questa è la posizione che preferisco>> le disse in tutta onestà <<poi da qui posso ammirarti meglio>> pronunciò dandole un bacio sulla punta del naso, mentre il fiato accelerava e le spinte anche <<quando sei rilassata, sei più bella>> le disse infine, conficcando le dita nel cuscino.

Sentiva di doversi liberare, non riusciva più a contenersi.

Lo stesso, la ragazza.

Strinse forte i pugni, mentre Nicolò le suggeriva di appoggiare le sue mani sulle sue spalle.

E così fece, iniziò a lasciare graffi sulla sua schiena nuda e sudata, senza però metterci tanta forza e infine, grazie a un'ultima spinta forte e ben assestata, vennero entrambi, crollando sul materasso.

Immediatamente, Nicolò senza aspettare alcun cenno da parte di lei, allungò un braccio per permetterle di appoggiare il suo viso sul suo petto, poi le lasciò un bacio tra i capelli e di tanto in tanto glieli accarezzava.

<<Sai, se potessi, vorrei tornare indietro per ricominciare>> le disse ancora con il fiatone, il che lei alzò gli occhi nella sua direzione e lo guardò, lo stesso fece lui <<vorrei anche perdermi in questi occhi, hanno la capacità di togliermi il respiro>> le disse infine, poggiando le sue labbra sulle sue.

E nonostante tutto, anche se celata, quella era la dichiarazione più bella di tutte.

Dimmi che ne vale la pena || Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora