<<Posso farti una domanda?>> azzardò a chiedere Nicolò al suo migliore amico, Federico annuì soltanto, pronto a rispondere a qualsiasi cosa l'amico gli avesse chiesto <<tra te e la mora c'è qualcosa?>>.
Federico si fermò sui suoi passi e guardò in direzione di Nicolò, anch'egli fermo in attesa che lui facesse o dicesse qualcosa in modo che la tensione creatasi andasse in qualche modo scemando. Da che ne aveva memoria non l'aveva mai chiamata per nome, le affibbiava sempre dei nomignoli, talvolta fastidiosi, che la caratterizzasse.
<<Perchè questa domanda?>> domandò a sua volta Federico.
<<Non lo so, mi sembrate troppo affiatati per essere semplici amici, poi la mia è semplice curiosità>>.
Era davvero così o c'era dell'altro sotto? Federico decise di metterlo alla prova. Che sotto tanto astio nei confronti della ragazza, in realtà ci fosse dell'altro? Nicolò gli aveva sempre detto di tutto su Hayley, sapeva benissimo quanto non si sopportassero a vicenda e non ne aveva mai capito il perchè. Forse a Nicolò interessava sotto un altro punto di vista e Hayley l'aveva rifiutato? Sembrava surreale come cosa, ma era la più plausibile.
<<Non è che sotto sotto, invece, ti interessa Hayley?>> provò a chiedere Federico, ricevendo in risposta soltanto uno sbuffo contrariato.
<<Non si dovrebbe scherzare su queste cose Fede, lo sai meglio di me. Come sai benissimo che tra me e quella vipera della tua "migliore amica", non ci potrà mai essere niente>> fece le virgolette alla parola "migliore amica", in quanto lui per primo non aveva mai accettato la sua presenza nel gruppo, costringendolo ad allontanarsi dai suoi amici più stretti che a loro volta avevano scelto la compagnia della ragazza. Forse era anche per questo che lui non vedeva di buon occhio la ragazza dai capelli corvini e forse, non sarebbero mai andati d'accordo.
Erano due caratteri completamente opposti, con gusti totalmente differenti, a parte una che a quanto pareva accomunava entrambi: la passione per il calcio.
Infatti Hayley aveva iniziato ad appassionarsi a quello sport fin dalla tenera età, ottenendo però sempre risposte negative dai bambini del sesso opposto.
Quando poi diventò grande e abbastanza intelligente da capire le regole di quello sport, se ne innamorò ancora più di prima se possibile, costringendo i suoi amici a giocare con lei ogni qualvolta fossero insieme.
<<Il linguaggio Nico, lo sai che non mi piace quando la chiami così. Un giorno mi dovrai spiegare perchè la odi così tanto>>.
<<Io non la odio>> rispose il moro <<semplicemente avrei preferito che non l'avessi mai fatta entrare nel nostro gruppo, non te le ricordi più le regole?>>.
Nicolò era amico di Federico e dei ragazzi fin dai tempi delle elementari, si erano conosciuti nel cortile della scuola, avevano iniziato a giocare insieme e da lì non si erano separati più. Avevano anche buttato giù una lista piena di regole, dove la prima, scritta a chiare lettere e ben leggibile era: niente ragazze.
<<Eravamo bambini Nì, siamo cresciuti e poi non fa male a nessuno>>.
Sotto quel punto di vista non era molto d'accordo, aveva paura che qualcuno potesse innamorarsi di lei e mettere fine ad anni e anni di amicizia creata col tempo, non avrebbe permesso a niente e nessuno di interferire con la loro amicizia, anche se ciò significava andare contro a quello che fino a qualche minuto fa riteneva il suo migliore amico, suo e di nessun altro.
<<E gli altri che ne pensano di questa storia?>>.
<<Ciro e Lorenzo la adorano, lo sai quanto sono protettivi verso di lei>>.
Si ricordava bene di quanto loro fossero stati subito entusiasti di averla nel gruppo, erano convinti che avere una donna in mezzo ad un branco di uomini avrebbe fatto solo che bene. Nè Lorenzo, nè Ciro, avevano mai mostrato interesse verso di lei, l'avevano sempre trattata come una di loro, senza mai provare alcun tipo di vergogna o cose simili.
<<E Teo?>> domandò questa volta realmente curioso.
<<Lo conosci no? Lui non si sa mai cosa pensa, figurati se si esprime in merito, però ci va d'accordo e sai quanto è difficile andare d'accordo con Matteo>>.
Entrambi risero.
Era vero, l'amico era un tipo affidabile che non avrebbe fatto del male a nessuno, ma conquistare la sua fiducia era una cosa davvero ardua, eppure Hayley, con i suoi modi dolci ed eleganti e col sorriso sempre sulle labbra, era riuscita a far breccia nel cuore di tutti. Beh, tutti eccetto Nicolò.
<<Comunque meglio se continuiamo dopo, siamo arrivati e per giunta anche in ritardo>> lo liquidò Federico.
<<Di sicuro non per colpa mia, sei tu a esserti dimenticato del nostro allenamento per stare con quella...>>.
Non finì la frase perchè lo sguardo gelido di Federico non glielo permise, non sopportava che qualcuno parlasse di lei in questo modo, nè in sua presenza, nè in sua assenza.
Sapeva che non poteva fargli cambiare idea sul conto di Hayley, non subito almeno, ma sperava che la smettesse di affibbiarle nomignoli poco carini.
<<Ok scusa>> si limitò a dire Nicolò alzando le mani in aria <<mi viene difficile chiamare per nome persone che non sopporto>>.
<<Hai mai provato a conoscerla sul serio?>> gli chiese Federico.
<<No e non ci tengo>> si difese subito il suo amico <<non puoi costringermi Fede. Mi fa piacere che siete amici e che lei abbia tutto ciò che un tempo era mio, mi fa piacere che i miei migliori amici adesso siano i suoi, ma per favore, non mi far entrare in questa buffonata perchè non ne voglio far parte... e soprattutto, non voglio perdere voi a causa sua>>.
Federico non ebbe neanche il tempo di proferire parole e rispondergli, che lui era già entrato negli spogliatoi e si era chiuso dentro.
Ora aveva capito qual era il suo problema. Nicolò era geloso.
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Dimmi che ne vale la pena || Nicolò Barella
Ficção GeralHayley Marino per anni è stata la classica ragazzina un po' sfigata. Tragici si rivelano essere gli anni delle elementari a causa di battute poco carine sul suo conto. Solo un ragazzino sembra prenderla a cuore, invitandola a giocare con lui e con i...