Quella notte Nicolò non era riuscito a prendere sonno.
Si era girato più e più volte nel suo letto in attesa che Morfeo lo andasse a prendere e lo accompagnasse tra le sue braccia per permettergli di dormire per qualche ora, ne aveva bisogno e avrebbe fatto di tutto per dimenticare il gesto avventato che aveva compiuto quello stesso pomeriggio.
Non che gli dispiacesse, sia chiaro, ma aveva solo paura che la ragazza avrebbe potuto riferirlo a Federico in qualche modo e che lui sarebbe andato a casa sua a chiedere spiegazioni.
Rimase ancora un po' a fissare il soffitto, la sveglia accanto al letto segnava le cinque e il sonno ancora non arrivava, per quella notte aveva deciso di abbandonarlo per lasciare spazio ai pensieri che si erano insinuati quasi prepotentemente nel suo cervello.
Tantissime erano le domande che si era posto quando Hayley era fuggita via da casa sua, a nessuna era riuscito a dare una risposta, ma una gli sembrava quasi più importante delle altre: aveva fatto bene a baciarla? Assolutamente no.
Ma allora perchè non si sentiva in colpa per quanto accaduto? Una parte di lui aveva premuto affinchè facesse questo primo passo, l'altra parte di lui, quella un po' più razionale e intelligente, lo supplicava di rimanere fermo, che così avrebbe distrutto quel poco di rapporto che stavano tentando di creare.
Tra di loro non c'era amicizia, non c'era un bel niente e forse non ci sarebbe mai stato nulla, perchè non ci poteva essere amicizia verso due persone che provavano una sorta di attrazione tra di loro.
Questo, Nicolò, l'aveva capito nel momento in cui le sue labbra avevano incontrato quelle della ragazza, non si era mai sentito così bene e così appagato in tutta la sua vita, anche se quel bacio era durato davvero poco, ma in un certo senso era stato contento di questo, sarebbe potuta finire molto peggio.
La sveglia segnava le sette, era rimasto altre due ore a rimuginare e a osservare le tende della finestra che si muovevano a ogni spiffero di vento.
Decise quindi di alzarsi e scendere di sotto per poter andare a fare colazione, o nel peggiore dei casi, correre da lei e chiederle se si fosse pentita di quel bacio, ma forse sarebbe stata una mossa azzardata quella di fare un gesto simile, quindi optò per la prima idea che gli pareva anche la più sensata.
Proprio in quel momento gli arrivò un messaggio, prese il telefono di scatto ma rimase alquanto deluso quando si accorse che era da parte dell'ospedale, gli ricordava dell'appuntamento previsto per quel giorno, per valutare o meno l'opzione di operarsi.
Dopo aver letto quel messaggio, nella sua testolina nacque un'idea: avrebbe chiesto ad Hayley di accompagnarlo.
Non sarebbe mai voluto andare da solo, di solito quando doveva fare qualcosa di importante, chiedeva a Federico, ma in quel momento Federico non c'era, perciò prese la via più semplice, poi sarebbe stato anche un modo per rivederla e per parlare di quanto accaduto.
Le mandò un messaggio e andò a fare colazione.
Il messaggio della ragazza arrivò quasi subito, evidentemente anche lei non riusciva a dormire e si domandò per quale motivo fosse sveglia a quell'ora. Forse anche lei ripensava al bacio, forse non era l'unico scemo ad aver passato la notte insonne per aver baciato la ragazza che fino a qualche tempo fa odiava con ogni fibra del suo essere.
Eppure, almeno per lui, sembrava non essere cambiato nulla.
Dopo essersi andato a fare una doccia ed essersi cambiato, decise di andare a fare un salto da lei prima di andare tutti e due in ospedale.
Hayley alla fine aveva accettato di accompagnarlo, sapeva quanto era in ansia per la risposta che avrebbe dovuto ricevere. Nicolò nel corso di quelle settimane ne aveva parlato molto ai suoi amici, ma d'altro canto, non vedeva l'ora di rimettersi per poter fare le cose che faceva un tempo.
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Dimmi che ne vale la pena || Nicolò Barella
General FictionHayley Marino per anni è stata la classica ragazzina un po' sfigata. Tragici si rivelano essere gli anni delle elementari a causa di battute poco carine sul suo conto. Solo un ragazzino sembra prenderla a cuore, invitandola a giocare con lui e con i...