12 - L'eccitazione di un momento

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Nicolò non se la sentiva di dare spettacolo davanti a tutti, anche se il rumore forte della musica non avrebbe permesso a nessuno di ascoltare i loro litigi, perciò decise di trascinarla nel primo bagno libero e di chiudere entrambi lì dentro.

Solo una volta soli e sicuri di essere lontani da orecchie indiscrete, Hayley potè dare libero sfogo a tutto quello che aveva provato fino a quel momento, dall'essere stata trascinata in un lurido bagno di una discoteca, ad essere stata bruscamente interrotta in quel modo mentre parlava con un suo amico.

Tutto questo non era da Nicolò e non sapeva che cosa volesse da lei. Che si preoccupasse per lei? Era quasi impossibile. Forse Federico gli aveva chiesto di tenerla d'occhio? Anche quello era da escludere, perchè qualora centrasse il suo migliore amico, sarebbe venuto direttamente lui a controllare e non avrebbe mandato il suo cagnolino da caccia.

<<Ma io dico, ma sei completamente impazzito? Ma cosa ti dice il cervello, perchè ti sei comportato in quel modo? Oddio che brutta figura che ho fatto... e tutto a causa tua>>.

Hayley era un fiume in piena, tutto quello che sentiva in quel momento, aveva il bisogno di tirarlo fuori.

<<Vuoi abbassare la voce? Mi scoppia la testa e la tua voce stridula da gallina, non aiuta di certo>> le disse Nicolò, massaggiandosi le tempie.

La ragazza aprì bocca per insultarlo, ma forse convenne che le parole con lui sarebbero state sprecate, quindi si limitò a colpirlo più volte sul petto, fino a che lui, stanco di tutto quel teatrino, non le fermò le braccia e gliele posizionò sopra la testa, le bloccò anche le gambe con le sue, per paura che sarebbero potute partire, andando a colpire parti di lui che avrebbero fatto male sicuramente per molto tempo.

Hayley trasalì quando vide tutta quella vicinanza a cui non era abituata e il bello era che Nicolò sembrava non avere intenzione di muoversi da quella posizione, al contrario, il suo solito sorriso beffardo colpì ancora una volta.

<<Se mi prometti che ti calmi, lascio la presa e possiamo parlare da persone civili>>.

<<Io non ti prometto proprio niente>> sbottò subito lei.

<<Allora non mi lasci altra scelta>>.

La presa sulle sue braccia si fece sempre più ferrea, i loro respiri sempre più vicini. Bastava un niente affinchè le loro labbra si toccassero, ma era chiaro che nessuno dei due volesse fare quel primo passo. Era da incoerenti pensarla anche una cosa del genere.

A Nicolò piaceva stuzzicarla, questo era chiaro.

Ad Hayley invece piaceva essere stuzzicata, solo che nessuno dei due lo aveva ancora capito.

<<Ti rendi conto che sei chiuso nel bagno delle donne? E che io sono una donna? Metti caso entra qualcuno e ci vede in questa posizione, secondo te non pensa male?>>.

<<Come se a me importasse del parere altrui. Nana, si vede che non mi conosci bene>> le disse avvicinandosi leggermente.

Da quella distanza poteva sentire l'odore dell'alcol mischiato alla menta, un odore che la mandava fuori di testa. Ma qui stiamo parlando di Nicolò e di sicuro non poteva permettersi questi pensieri.

<<Cosa ci facevi lì fuori da sola con quel ragazzo?>> le domandò poco dopo.

<<A te cosa frega?>> rispose all'istante la ragazza.

Nicolò ancora una volta sorrise, era snervante vederlo continuamente prendersi gioco di lei, eppure quella posizione e quella situazione rendeva il tutto dannatamente eccitante.

<<Se te l'ho chiesto, significa che mi interessa. Non dirmi che ti piace quel damerino da quattro soldi>> scherzò Nicolò.

<<E anche se fosse, non vedo quale sia il...>>.

Non fece in tempo a finire di parlare, che il rumore della porta che si aprì e il suono della voce di alcune ragazze che facevano il loro ingresso, si udì all'interno del bagno.

Prontamente Nicolò usò la mano libera per tappare la bocca della ragazza in modo che non urlasse e che non li facesse scoprire, ma Hayley non era di certo intenzionata a urlare, anche se non voleva ammetterlo, quella posizione le piaceva e anche parecchio.

La liberò poco dopo aver sentito la porta richiudersi e le ragazze andare via.

<<Quindi, cosa stavamo dicendo?>>.

<<Che non sono affari tuoi Nicolò, lasciami andare, voglio tornare da Federico e dai miei amici>> marcò bene la parola "miei" di proposito, voleva dargli fastidio e ci stava anche riuscendo.

<<E dimmi, cosa avresti intenzione di dire ai tuoi amici>> anche lui fece il suo stesso gioco, voleva vedere con i propri occhi l'effetto che aveva su di lei e il fatto che ingogliasse la saliva così tante volte, era un chiaro segno di quanto si sentisse in imbarazzo con lui.

<<Di sicuro non gli racconterò che ci stai provando spudoratamente con me>>.

Nicolò scoppiò a ridere, era di sicuro la battuta più bella che avesse mai sentito uscire dalla bocca di qualcuno. Quando si riprese, tornò a guardarla negli occhi.

<<Io non ci sto provando con te, volevo solo mettere in atto un'ipotesi>> le disse sfiorandole volutamente un fianco. Lei non si ritrasse a quel gesto, anzi... una miriade di brividi le percossero il ventre, fino a raggiungere la punta dei capelli.

<<E cosa stai facendo allora?>>.

<<Volevo metterti in guardia sul fatto di non giocare col fuoco. Questa volta c'ero io a proteggerti le spalle, Federico è troppo ingenuo per accorgersi che tu sei troppo fragile e troppo manipolabile>> le disse in modo sprezzante, sempre a un centimetro dal suo viso.

Tutta l'eccitazione del momento svanì in un battito di ciglia, Nicolò era tornato il cinico uomo senza cuore e senza pudore che per anni aveva imparato a conoscere, perciò non ci rimase troppo male di quelle parole.

<<Sappi solo che la prossima volta te la caverai da sola>> continuò <<quando esci con noi, sei sotto la nostra responsabilità, quando esci da sola, fai il cazzo che vuoi. Puoi scoparti chi vuoi, puoi farti toccare da chi vuoi, puoi persino andare a casa di chi vuoi, ma ripeto, solo quando uscirai da sola. E mi auguro che questo accada presto>> l'ultima frase gliela sussurò a un orecchio mentre i loro bacini si scontrarono forse per la prima volta quella sera.

I brividi di poco prima ritornarono più prepotenti che mai, ma ormai tutto aveva lasciato posto al nervosismo e all'odio che aleggiava in quei due metri quadrati scarsi.

Nicolò lasciò la presa su di Hayley, che improvvisamente si trovò vuota e priva di quel calore che emanava il suo corpo.

Poi senza dire altro e senza aggiungere un'altra parola, entrambi presero strade diverse e si allontanarono, lasciando in quel bagno soltanto un frammento di eccitazione di due corpi che si volevano ma che erano troppo orgogliosi per ammetterlo.

Dimmi che ne vale la pena || Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora