<<Poi mi spiegherai come sei riuscito a convincermi a uscire>> ribadì per l'ennesima volta la ragazza sbuffando.
Era stata categorica fin dall'inizio, non se la sentiva di uscire, avrebbe piuttosto preferito continuare a fare la muffa nel letto, che uscire e socializzare con le altre persone.
<<Non si può dire di no a me principessa, ormai dovresti conoscermi>> ci scherzò su Matteo e nonostante lei non lo volesse ammettere, era contenta di averlo tra i piedi, non avrebbe sopportato di passare un'altra giornata in compagnia della solitudine e del suo cattivo umore.
Gli sorrise e continuarono a camminare.
Matteo non le disse dove la stava portando, alla fine si convinse che non lo sapeva neanche lui, ma un po' per la voglia di uscire, un po' perchè era lui, decise di fidarsi e di seguirlo ovunque stesse andando.
Dopo un paio di minuti si ritrovarono nel loro solito posto di ritrovo.
La ragazza si guardò immediatamente intorno per la paura di ritrovare anche lì il suo migliore amico, o ormai ex migliore amico, ancora non sapeva bene come definirlo, ma una cosa era certa, lui le mancava e anche tanto.
Non aveva capito perchè ancora non era andata a casa sua a spiegargli il perchè avesse scelto proprio di andare con Nicolò.
Orgoglio? Paura? Codardia?
Erano tutte scuse plausibili, ma dopo ben quindici anni di amicizia, non erano più molto credibili.
<<Fede non c'è, l'ho sentito prima di venire qui e mi ha detto che era a casa>> disse Matteo come a leggerle nel pensiero e a sentire questo, un po' si rasserenò <<però se ti va, dopo possiamo andare a farci un salto, giusto per vedere come sta>> rincarò la dose.
E per quanto lei volesse andare da lui, stringerlo forte tra le sue braccia e pregarlo di perdonarla, desistette, in quanto non le sembrava ancora il momento adatto. Sapeva che ci sarebbe voluto del tempo e glielo avrebbe dato, nonostante sentisse la sua mancanza notte e giorno.
Entrarono nel grande parco, ormai per loro era un'abitudine passare il loro tempo libero in quel posto, era un po' isolato dal rumore della città, quindi era perfetto per stare insieme senza il solito casino, ma quel giorno erano solo in due e nonostante era il loro posto, la ragazza si sentì leggermente fuori luogo.
Camminarono un altro po', fino a quando Matteo non si arrestò di colpo, lo stesso fece Hayley poco dopo, non capendo che cosa gli fosse preso.
<<Prometti che non mi uccidi?>> le chiese dolcemente il ragazzo al suo fianco.
Hayley era sempre più confusa, che cosa stava a significare quella domanda? Perchè avrebbe dovuto ucciderlo?
Con lo sguardo gli fece capire che non aveva assolutamente capito cosa intendesse dire, Matteo quindi alzò la testa indicandogli una persona poco più lontana da loro.
Hayley seguì lo stesso movimento e rimase quasi paralizzata quando si accorse che qualche metro più in là, a poca distanza da loro che li osservava, c'era proprio Nicolò.
Quindi era per questo che Matteo aveva voluto farla uscire con la forza e portarla lì?
<<Cosa significa?>> gli chiese appunto la ragazza tornando con lo sguardo su Matteo, lui non era dispiaciuto, tutt'altro, sembrava quasi che quella situazione gli piacesse.
<<C'è un motivo per cui tu sei qui e per cui lui ora sta guardando nella nostra direzione>> iniziò col dire, ovviamente senza riuscire a farsi capire da lei che si stava ancora domandando del perchè avesse accettato di uscire proprio quel giorno, si stava così bene in pigiama.
<<E sarebbe?>> domandò cercando di far durare quel discorso il meno possibile.
<<Tu gli piaci, principessa... il problema è che a non essertene accorta sei rimasta solo tu>>.
Quasi si strozzò con la saliva.
Come poteva dire una cosa del genere? Eppure lui, tutti quegli anni in cui Nicolò la prendeva in giro, c'era, era sempre stato presente. Ora come poteva uscirsene in quel modo?
Stava per ribattere e dirgli che sicuramente si sbagliava, quando Matteo riprese nuovamente la parola.
<<Conosco Nicolò da forse più tempo di te, siamo cresciuti insieme, l'ho visto innamorarsi, sbatterci la faccia, disperarsi e ritentare nuovamente. Quando tu sei entrata nel nostro gruppo, lui non ti sopportava, è vero, ma conoscendoti meglio, ha iniziato ad affezionarsi, nascondendo i suoi veri sentimenti per paura di ferire il suo migliore amico>>.
Tutto quello le sembrava surreale.
Perchè lei non si era accorta di niente? Davvero era stata così cieca?
In vita sua non era mai stata corteggiata, di conseguenza non riusciva a distinguere l'amore dall'amicizia, o l'odio dall'amore.
Nicolò non era mai stato carino nei suoi confronti, quindi per lei stava a significare che la odiava e per tutti quegli anni non aveva mai capito il perchè.
<<Ma come...>> tentò di dire, ma le parole sembravano non voler uscire.
<<Ti posso dare una dimostrazione se vuoi, quanto ci scommetti che tra meno di cinque secondi ce lo ritroviamo qui?>> chiese sorridendo nella sua direzione, mentre sentiva ancora gli occhi del moro puntati addosso, era una sensazione strana, quanto piacevole.
<<E come?>> riuscì finalmente a dire.
Senza proferire altre parole, Matteo la prese tra le braccia, cinse la sua vita con il braccio e si avvicinò a lei sorridendo.
<<Con la coda dell'occhio guarda cosa fa>> le sussurrò stando bene attento a non farsi sentire.
Hayley cercò di guardarlo ed effettivamente lo notò stringere il pungo fino a far diventare le nocche di un bianco acceso.
<<Ora aspetta>> disse ancora sorridendo <<uno... due...>> iniziò a contare, ma il moro non emetteva un fiato, nè un passo nella loro direzione <<tre... quattro>> continuò Matteo mentre si avvicinava sempre di più alla ragazza, non l'avrebbe baciata, questo lo sapeva bene, ma le faceva comunque strano <<cinque>> concluse.
Non appena finì di contare, videro Nicolò avvicinarsi a passo spedito verso di loro, non riuscirono a comunicare perchè il ragazzo era già accanto a loro che li osservava.
<<Ehy Nico, anche tu qui?>> domandò Matteo, fingendosi sorpreso di vederlo lì.
Se non lo conosceva bene e non erano amici, avrebbe potuto benissimo scambiarlo per un attore per quanto era bravo a recitare.
<<Sì, vi ho visti qui e ho pensato di fare un saluto>> proferì il moro, guardando soprattutto nella direzione della ragazza che non lo stava guardando dato che trovava molto più interessante il terreno sottostante.
<<Hai fatto benissimo>> sorrise ancora Matteo <<mi piacerebbe molto continuare a parlare con voi, ma ho un appuntamento tra meno di dieci minuti e sono in super ritardo>> si scusò con i due ragazzi, poi si rivolse a Nicolò <<non ti dispiace stare un po' con lei? Altrimenti va di nuovo a rifugiarsi in camera sua, ho impiegato davvero tanto tempo a farla uscire>> disse quasi velocemente, si era capito solo metà di quello che aveva detto, ma Nicolò annuì lo stesso <<grazie Nico, sei davvero un amico. Ci vediamo domani principessa>>.
E con quest'ultima frase scappò via, lasciandoli da soli a guardarsi senza capire cosa fosse successo.
Poi un lampo di genio le balenò in testa, non c'era nessun appuntamento, era un modo per farli stare da soli.
E Matteo era di sicuro un ottimo attore.
STAI LEGGENDO
Dimmi che ne vale la pena || Nicolò Barella
General FictionHayley Marino per anni è stata la classica ragazzina un po' sfigata. Tragici si rivelano essere gli anni delle elementari a causa di battute poco carine sul suo conto. Solo un ragazzino sembra prenderla a cuore, invitandola a giocare con lui e con i...