Erano passati solo due giorni da quella litigata, ma per Hayley sembrava essere passata un'eternità.
Non aveva mai visto Federico tanto arrabbiato e deluso allo stesso momento, non l'aveva mai sentito parlare in quel modo, rivolgersi con quello sguardo sprezzante a lei che era la sua migliore amica, non l'aveva mai visto prendere a pugni Nicolò con quella cattiveria e quell'odio che in quel momento gli scorrevano nelle vene.
Era distesa sul suo letto a fissare il soffitto, ci aveva visto così tanti difetti che avrebbe voluto sistemarli tutti, ma invece ciò che fece fu rimanere lì, ferma, a pensare a quanto la sua vita, in un paio di settimane fosse completamente cambiata... e tutto a causa di due occhi marroni che la perseguitavano.
In cuor suo avrebbe voluto rimanere piccola per sempre, continuare a odiarlo come meglio le riusciva e sperare di essere ricambiata, invece il destino volle giocare le sue carte in modo sbagliato.
Si alzò dalla sua postazione e si mise seduta.
Quanto era brutto abitare così vicini ed essere momentaneamente troppo distanti per potersi raggiungere, per parlarsi, per chiarirsi. Sapeva che con Federico ci sarebbe voluto un po' di più, conosceva alla perfezione il suo carattere e sapeva con certezza che non era proprio proprio facile avere un dialogo chiaritore con lui, non al momento almeno.
Ci sarebbe voluto del tempo per fargli assimilare la cosa e fargliela digerire. Sperava solo che alla fine capisse e sarebbe riuscito a perdonarla, perchè lei sentiva la sua mancanza e non riusciva a immaginarsi una vita senza il suo migliore amico.
Con Nicolò invece sarebbe stato diverso, c'era stato un cambiamento tra di loro ed era quasi sicura che se fosse riuscita a far chiarire almeno i due ragazzi, poi per loro due sarebbe stata una passeggiata.
Teneva il cellulare davanti a lei, il nome di Federico in bella mostra, sarebbe bastato premere solo la cornetta verde per far partire la chiamata, invece come una codarda rimase lì, a osservare lo schermo del cellulare spegnersi lentamente.
Poi improvvisamente quell'aggeggio infernale prese a suonare, sperò che a chiamarla fosse proprio il castano, ma rimase alquanto delusa quando il nome "Matteo" comparve in grande contro ogni sua aspettativa.
Come mai la stava chiamando? Cosa era successo?
La ragazza premette la cornetta verde e rimase in attesa di sentire la sua voce che non tardò ad arrivare.
<<Allora principessa, come stai oggi?>>.
Dopo quella litigata a cui avevano assistito tutti, Matteo rimase al suo fianco, chiamandola quasi a ogni ora del giorno e della notte per accertarsi che stesse almeno bene e che la smettesse di pensare a quanto successo, continuava a ribadirle che non era stata colpa di nessuno e che Federico avrebbe dovuto farsene una ragione, ma questo non cambiava comunque le cose.
<<Come ieri Teo>> sussurrò la ragazza distendendosi nuovamente sul letto
<<Non ti chiedo di venire a fare un giro con me, so che la tua risposta sarà no, perciò ti chiedo di venirmi ad aprire, sono qui fuori>> le disse accennando un piccolo sorriso che udì attraverso quell'aggeggio.
Hayley finalmente si alzò dal letto e si affacciò alla finestra, scostando leggermente le tende e trovando Matteo, con una mano in tasca e l'altra a sorreggere il telefono sull'orecchio.
La ragazza chiuse la chiamata e corse ad aprire la porta, facendo entrare l'amico al suo interno, poi insieme si andarono a sedere in salotto.
<<Come mai questa visita?>> chiese sospirando.
<<Non sei contenta di vedermi?>> domandò ironico.
La risposta ovviamente era sì, ma nonostante si conoscessero davvero da tanti, troppi anni, loro due erano quelli meno in sintonia.
Questo perchè non erano mai riusciti a trovare un punto d'incontro, un argomento di cui parlare, ma a modo loro si volevano bene e ci sarebbero stati sempre l'uno per l'altra.
<<Non fare lo scemo, sai cosa voglio dire>> lo rimbeccò la ragazza dandogli una spinta amichevole, ma tornando quasi subito seria, non riusciva ancora a sorridere come voleva.
<<Quindi... me lo dici come stai?>> tentò ancora una volta di farla parlare.
Hayley sollevò la testa nella sua direzione e rilasciò uno sbuffo carico di tensione, mai quella domanda le era parsa tanto complicata.
<<Non lo so neanche io Teo, è come se mi fosse crollato il mondo addosso e ancora non mi capacito di quanto successo>> si aprì finalmente da tutto quel peso che portava addosso <<come si fa? Dimmi come si fa a rialzarsi anche quando fa male, a sorridere quando invece dentro stai morendo? Io tutta questa situazione non la reggo più>>.
Il peso che portava dentro poteva sentirlo solo lei... ed era un peso che le stava logorando l'anima, perchè perdere una persona importante faceva male, ma perderne due era davvero la fine del mondo.
In quel momento delle lacrime iniziarono a rigare le sue guance, ma Matteo fu pronto a raccoglierle e ad asciugargliele con la manica della sua felpa, poi dolcemente le sorrise e rimase in ascolto del continuo del suo discorso.
Hayley aveva bisogno di sfogarsi e aveva trovato proprio un buon amico per farlo.
Finito il suo monologo, si accasciò sul divano e si lasciò andare a un altro pianto liberatorio.
<<Posso farti una domanda? Ma voglio che questa volta tu sia onesta con me>> le chiese ed Hayley annuì, qualasiasi cosa fosse, non poteva essere tanto male <<ti piace Nicolò, non è così?>>.
Gli occhi della ragazza scattarono immediatamente su quelli di Matteo che stavano aspettando una risposta.
Si era sempre sentita fare questa domanda e tutte le altre volte era riuscita a rispondere quasi con sarcasmo e qualche battuta, ma quella volta si era ritrovata completamente spaesata.
Era sempre stata sicura dei suoi sentimenti, come era sempre stata sicura che il moro non le faceva nè caldo, nè freddo, anzi... era quasi impensabile una cosa del genere.
Eppure a quella domanda lì si ritrovò a non avere una risposta. O meglio, la risposta ce l'aveva, era il coraggio di ammetterlo che scarseggiava.
Matteo non fece pressioni, rimase in attesa che la ragazza trovasse il coraggio di rispondere a una domanda tanto banale, quanto importante.
Poi improvvisamente, come se il coraggio iniziasse a scorrere nelle sue sue vene, Hayley annuì quasi spaventata.
Sì, Nicolò le piaceva... e anche tanto.
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Dimmi che ne vale la pena || Nicolò Barella
General FictionHayley Marino per anni è stata la classica ragazzina un po' sfigata. Tragici si rivelano essere gli anni delle elementari a causa di battute poco carine sul suo conto. Solo un ragazzino sembra prenderla a cuore, invitandola a giocare con lui e con i...