45 - Un piccolo segreto

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Nicolò si era finalmente deciso ad andare a parlare con Federico.

Dopo giornate intere di silenzi, era giusto avere delle spiegazioni e trovare un punto d'incontro. Non era possibile buttare all'aria tutti quegli anni di amicizia per una cretinata del genere.

Quella mattina aveva salutato Hayley sulla porta, le aveva lasciato un bacio all'angolo delle labbra e le aveva promesso che, sistemata quella cosa con Federico, tutto sarebbe andato per il verso giusto.

E ci credeva davvero.

Inoltre aveva davvero perso la testa per lei e non si capacitava del come e del perchè fosse successo. Era una cosa inspiegabile persino per lui, avrebbero voluto urlarlo a tutti, ma per il momento decisero di tenerlo solo per loro, un piccolo segreto tutto per loro.

Il moro si cambiò in fretta e furia, poi dopo aver preso la macchina e guidato per quei pochi chilometri che lo separavano da casa del suo migliore amico, parcheggiò e scese dal veicolo.

Era strano per lui ritrovarsi nuovamente lì fuori, era passato davvero un po' di tempo dall'ultima volta che ci aveva messo piede e sperava che al castano fosse passata un po' l'arrabbiatura e la delusione, anche se conosceva benissimo Federico e sapeva che non era passato un bel niente, ma decise comunque di fare un tentativo.

Le serrande erano alzate e le finestre aperte, segno che lui era dentro e che non era uscito.

Si posizionò di fronte alla porta e dopo aver ripassato a memoria il discorso che aveva preparato per tutta la mattinata ed aver preso l'ennesimo sospiro forzato, poggiò le sue nocche sulla porta di legno e bussò un paio di volte, fino a che la figura slanciata e il ciuffo spettinato di Federico, non si palesarono al di là della porta.

Il viso del castano si tramutò in sorpreso quando vide Nicolò fuori da essa, ma si poteva notare una leggera increspatura agli angoli delle labbra, infondo era contento di vederlo lì.

Lo vide guardarsi intorno nella speranza di vedere spuntare anche Hayley, ma rimase deluso quando non la vide, immaginava che una parte di lui sperasse di vederla arrivare con il suo solito buon umore.

<<Allora, mi fai entrare?>> proferì Nicolò, sorridendo leggermente.

Federico non disse nulla, si limitò a fargli spazio per farlo passare e dopo averlo fatto entrare, si chiuse la porta alle spalle e attese che il moro parlasse... ma nessuno dei due proferì parola, il che lo portò a domandarsi cosa ci facesse lì, la verità era che non lo sapeva neanche lui, voleva chiarire con il suo migliore amico, ma allo stesso tempo, non sapeva più che dire.

<<Cosa sei venuto a fare Nì?>> chiese allora Federico.

<<Sono venuto per chiarire con te, tutto questo silenzio non mi sta più bene. Siamo amici Fede, lo siamo da una vita e non è mai successo che mi hai tenuto il muso per tutto questo tempo>> esordì Nicolò dimenticandosi tutto il discorso di scuse che si era preparato e improvvisando un discorso totalmente a caso, ma sperava che facesse ugualmente effetto.

Rivoleva il suo amico indietro, anche se sapeva perfettamente che nulla sarebbe più stato come prima.

<<Non ci parlo con te, ti sei scopato la mia migliore amica, hai intrattenuto una relazione con lei e io non ne sapevo niente>> confessò il ragazzo <<mi avete tenuto all'oscuro di tutto e tu sai quanto io odi le prese in giro e le bugie Bare, lo sai benissimo>> finì prendendo un grosso respiro.

Era vero, Federico e le bugie erano due rette parallele, non si sarebbero mai incontrate.

Non le sapeva dire e non le accettava.

E Nicolò si sentiva in colpa per questo motivo qui, non avrebbe mai voluto mentire alla persona a lui più cara, ma in quel momento si sentiva in dovere di farlo, sapeva che avrebbe reagito malissimo a quella notizia.

<<Non capisco quale sia il problema però...>> continuò Nicolò <<io capisco la gelosia e tutto... ma se tu non sei innamorato di lei, perchè non accetti che possa provare qualcosa per me?>>.

C'era un periodo in cui era quasi convinto che il suo migliore amico fosse innamorato della ragazza, li vedeva sempre vicini, sempre abbracciati, sempre pieni di affetto l'uno verso l'altra, li vedeva affiatati e questo non lo capiva.

Nonostante loro gli continuavano a ripetere che tra di loro non c'era niente, lui continuava a sostenere il contrario.

<<La vedo piccola Nì, la vedo indifesa, tu non immagini il bene che le voglio e purtroppo, mio malgrado, conosco te>> esclamò lasciando il moro a bocca aperta <<ma non pensare male, voglio bene anche a te, solo che conosco la tua reputazione con le donne>>.

Purtroppo non la conosceva a fondo.

Nicolò nella sua vita aveva sofferto molto con le donne, arrivato all'età di ventiquattro anni, non era ancora riuscito a trovare la donna per cui valesse la pena provare certe sensazioni... beh, fino ad allora almeno.

Si era sempre lasciato andare, mettendo prima il corpo e successivamente il cuore, almeno non avrebbe sofferto più di tanto, diceva.

Comunque sia, il discorso che gli aveva appena fatto, non gli piacque per niente e glielo si leggeva chiaramente in faccia.

<<Dovresti farti da parte Federì e metterti bene in testa che Hayley è grande abbastanza da decidere con chi stare>> disse con sguardo serio <<non capisco il tuo problema, davvero... è così tanto difficile per te che io sia innamorato di qualcuna?>> sputò fuori con tanto disprezzo.

Solo dopo si accorse di quanto detto, tant'è che anche Federico rimase di sasso a quelle parole.

<<Tu...>> disse quasi sovrappensiero.

Nicolò non riuscì più a dire una parola, non poteva ovviamente rimangiarsi quanto detto e non voleva neanche farlo.

Era vero, quello che sentiva per Hayley era sicuramente più forte di una semplice attrazione e di una cotta adolescenziale.

Quello che provava per Hayley gli faceva scaldare il cuore e sorridere gli occhi.

Quello che provava per Hayley gli faceva venire le farfalle allo stomaco e gli mandava in tilt il cervello.

Niente di grave, ma Nicolò non poteva più a fare a meno di ciò.

Era completamente e irrimediabilmente innamorato di lei.

Dimmi che ne vale la pena || Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora