14 - Quelle serate al telefono

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Hayley entrò in casa più furiosa che mai, sbattè la porta dietro di sè e andò dritta in camera sua.

Mai nella sua vita si era sentita più umiliata di così, ma aveva promesso a sè stessa che quella sarebbe stata l'ultima volta. Nicolò avrebbe smesso di fare il cretino in quel modo e già sapeva bene come fargliela pagare.

Aveva sentito dire da Federico, che a Nicolò interessava una ragazza, non sapeva il nome, ma a detta del suo migliore amico, Nicolò aveva perso proprio la testa per lei ed era rara come cosa visto che l'unica volta che si era innamorato, era alle elementari e tra l'altro non era neanche stato ricambiato.

Hayley non era solita fare queste cose, ma era stanca, stanca delle continue prese in giro, stanca dei continui battibecchi, stanca di dover sempre cambiare strada ogni volta che lo incontrava per paura che iniziasse a trattarla male di fronte alle persone.

Non ne poteva più, voleva mettere fine a tutto quello, capire una volta per tutte il perchè di tanto odio e trovare infine una soluzione a tutto questo.

Solo una volta stesa a letto, si accorse di indossare ancora la felpa di Nicolò, si era dimenticata di restituirgliela, ma si era messa in testa di farlo il giorno dopo.

Si portò la felpa al naso e constatò quanto di buono profumasse quel ragazzo, certo, se non fosse così stronzo e così egoista magari sarebbe anche il ragazzo perfetto.

Rimase per venti minuti buoni a fantasticare su quanto accaduto fuori da casa sua, in quel momento si sentiva davvero il cuore in gola, le farfalle nello stomaco avevano iniziato a vorticare frenticamente per la troppa vicinanza con il ragazzo e il suo odore di certo non la aiutava a pensare lucidamente. Magari avrebbe dovuto parlarci, magari avrebbero potuto far funzionare le cose, non voleva perdere i suoi amici a causa sua, come non voleva che i suoi amici scegliessero uno di loro due, perchè in quel caso avrebbero scelto Nicolò, senza ombra di dubbio.

In quel preciso istante il suo telefono inziò a vibrare, segno che qualcuno la stava chiamando. Svogliatamente e senza alcuna voglia di alzarsi in piedi, si allungò sul comodino e lo afferrò al volo, premette il pulsante verde di risposta e senza neanche vedere chi fosse, rispose.

La voce candida di Federico si palesò dall'altra parte della linea, chiedendole come stava e come era stato il rientro a casa con Nicolò, voleva sapere soprattutto se c'erano stati morti o feriti.

A quella domanda, Hayley non potè fare a meno di ridere, seguita poi dal ragazzo al telefono.

<<No tranquillo, se proprio lo vuoi sapere, il tuo amico è ancora vivo>>.

Non aveva smesso di ridere, si immaginava la scena in cui finalmente avrebbe fatto fuori quella testa calda di Nicolò, magari si sarebbero tutti complimentati con lei per essere riuscita nell'impresa, ma poco dopo scosse la testa, intuendo che era una cosa davvero insensata quella che stava pensando.

<<E tu? Come ti senti?>> gli chiese premurosamente Federico.

<<Bene, ho solo un po' di mal di testa, ho preso una pasticca e spero passi in fretta>>.

<<Vuoi che venga a farti compagnia? Sai che non mi costa nulla>>.

In effetti la compagnia di Federico non le dispiaceva affatto, ma in quel momento voleva solo prendere sonno, dormire quelle otto ore di fila e dimenticare gli ultimi giorni della sua vita.

<<Ti ringrazio Fede, ma adesso sono veramente stanca, ci vediamo domani se vuoi>>.

<<Quello era scontato, ma credo saremmo solo io e te perchè i ragazzi hanno da fare e Nicolò esce con quella ragazza di cui ti avevo già parlato>>.

A sentire quelle parole, le si rizzarono i capelli in testa, forse la vendetta di cui aveva bisogno, sarebbe avvenuta proprio il giorno dopo, infondo si sa, la vendetta è un piatto che va servito freddo.

<<Ah, esce con lei?>> gli domandò volendo ovviamente sapere di più.

<<Sì, perchè? Vorresti fare un'uscita a quattro?>> le chiese lui quasi ridendo per la battuta appena fatta.

Hayley e Nicolò nello stesso momento? Allora sì che sarebbe potuto finire il mondo.

<<Mi piacerebbe tanto, ma rifiuto l'offerta, piuttosto preferirei bruciare all'inferno>> esordì lei scatenando le risate del castano <<comunque, a che ora si vedono? Lo sai per caso?>>.

<<Nel pomeriggio, credo verso le quindici. Ieri Nicolò mi diceva che avrebbe voluto portarla allo zoo. Hai presente quello in cui siamo andati quest'estate? Mi sa che si fermano anche a fare un picnic, se non mi ricordo male, lì accanto c'è un parco davvero bello>>.

Sorrise dopo aver ricevuto tutte quelle informazioni, pensava di doverlo pregare e farsi dire dove sarebbe andato l'amico, invece era bastata una semplice domanda e aveva spifferato tutto.

<<Ma perchè ti interessa tanto saperlo?>> chiese qualche secondo dopo, sperava solo che non intuisse quello che aveva intenzione di fare.

Hayley rimase qualche secondo in silenzio non sapendo effettivamente cosa rispondere, poi decise di inventare la prima bugia al momento.

<<Volevo proporti di andare allo zoo, ma visto che ci va già lui, non mi va proprio di incontrarlo>> disse sperando di avercelo fatto credere.

<<Ma se vuoi possiamo andare per i fatti nostri>>.

<<Ci pensiamo domani, magari possiamo vederci alle diciassette perchè prima ho palestra>>.

Altra bugia.

Non aveva mai inventato tante bugie tutte in una volta e soprattutto non le aveva mai dette al suo migliore amico.

<<Va bene, allora ti passo a prendere domani pomeriggio, dormi bene Lily, ti voglio bene>>.

Hayley sorrise per un attimo, non le aveva proposto di andare con lei in palestra e quello era già un grande passo avanti, non avrebbe saputo cosa rispondere.

<<D'accordo Fede, allora a domani, ti voglio bene anch'io>>.

E con queste ultime parole, chiusero la conversazione e Hayley potè finalmente provare a dormire, non prima di aver dato l'ultima odorata alla felpa di Nicolò che ancora portava addosso.

Dimmi che ne vale la pena || Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora