04 - Incontri-scontri

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Forse era colpa della luce, oppure del vino che gli avevano fatto bere a cena, fatto sta che in quel momento si sentiva davvero strano.

<<Vado a prendere qualcosa da bere e nel frattempo vedo se riesco a trovare gli altri>> posò una pacca sulla spalla di Federico e si diresse da tutt'altra direzione a quella della ragazza.

Una volta lontano, iniziò a respirare meglio, era come se quella ragazza e la sua presenza gli prosciugassero tutte le energie. Era chiaro dove fosse andato Federico, ma poco gli importava, quella sera voleva divertirsi e perchè no... magari portarsi a casa qualche bella ragazza, infondo era libero e di bell'aspetto, che poteva chiedere di più?

Si girò il locale più volte fino a trovare i suoi tre amici seduti su un divanetto a bere e ridere tra loro.

Il frastuono della musica era a suo favore, nessuno si accorse della sua presenza fino a quando non lo videro catapultarsi su di loro e ridendo un attimo dopo.

<<Non credevo ci fossi anche tu>> esclamò Ciro ricomponendosi immediatamente, tra i tre era quello più fifone.

<<Se non gradisci la mia presenza, posso anche andarmene>> esordì Nicolò fingendosi offeso.

<<Siediti e prendi qualcosa da bere>> lo invitò Matteo.

<<Quello che intendeva dire Ciruzzo, è che non pensavamo di vederti qui quando nello stesso locale c'è, beh... tu sai chi>> rispose Lorenzo.

<<Guarda che non siamo in una puntata di Harry Potter, non muoio se la nomini>> scoppiò a ridere Nicolò, seguito dagli altri due. Risero tutti eccetto Lorenzo che non aveva capito la battuta, ma si adeguò lo stesso finendo con l'accennare un piccolo sorriso <<comunque non mi riguarda la cosa, non me ne sto a casa solo perchè avete deciso di invitare anche lei>> rispose ancora una volta, leggermente più piccato <<a proposito, credo di aver adocchiato quella che fa al caso mio, ci vediamo dopo gente>>.

I tre scossero la testa in contemporanea mentre il loro amico si allontanava e inseguiva una povera ragazza ignara di tutto.

Nicolò era sempre stato bravo con il sesso opposto, se una ragazza gli piaceva poteva dare corpo e anima affinchè quella relazione funzionasse, ma nel corso della sua vita aveva ricevuto soltanto porte in faccia e da allora aveva deciso di mettere davanti al cuore, il piacere, che fosse fisico e carnale poco importava, ma non voleva più innamorarsi, su questo era categorico.

Mentre era intento a cercare di rimorchiare una ragazza a cui sembrava davvero piacere la sua presenza, il suo occhio cadde poco più lontano.

Hayley era intenta a conversare con un ragazzo poco più alto di lei, Federico non era al suo fianco come il solito cane da guardia quale era quando si trattava di lei e a lui sembrava non esserci problemi.

Poi a un tratto, il ragazzo la prese per il polso, ma lei ritrasse il braccio infastidita.

Questo fatto si ripetè per ben tre volte, alla fine decise di intervenire. Si avvicinò a passo lento ma deciso verso i due e con disinvoltura, senza guardare la ragazza, si voltò verso il tipo.

<<Credo tu sia al mio posto>> alzò la voce Nicolò, giusto per farsi sentire.

<<Non ho capito, puoi ripetere?>>.

<<Sei al mio posto, levati>>.

Il ragazzo si avvicinò minaccioso a Nicolò, il quale non indietreggiò neanche di un millimetro, anzi, rimase in attesa di una sua mossa.

<<Non ci siamo capiti allora, sto piacevolmente conversando con questa bella signorina, levati tu>>.

Nicolò finalmente posò lo sguardo sulla ragazza, ormai stupita da questo suo atteggiamento ma decise comunque di non dire nulla.

Dimmi che ne vale la pena || Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora