46 - Momenti amari

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Hayley se ne stava a casa sua, in completa balìa dell'ansia, con la speranza che il suo migliore amico fosse stato magnanimo nei confronti di Nicolò.

Aveva fatto un madornale errore a mandare lui e a non essere andata di persona a parlare con Fede, infondo sapeva che con lei sarebbe stato più comprensivo e che le avrebbe dato più ascolto. Non poteva giurare sul fatto che avrebbe capito, perchè a momenti neanche lei capiva cosa era successo, di conseguenza non poteva sperare che altri accettassero quella specie di relazione in cui era incappata.

Che poi, più ci pensava, più le sembrava surreale.

Quindi tutti quegli anni fatti di odio, passati a insultarsi e a cambiare strada come quando si vede un gatto nero, a cosa erano serviti?

Era questo quello che frullava nella testa della ragazza ed era a quello che pensava tutto il giorno, da quando il moro lasciò la sua abitazione per spiegare le sue ragioni al loro amico.

Controllò l'orologio che aveva al polso più volte, constatando che era via da davvero tanto tempo e sperava che non sarebbe ritornato con un altro occhio nero.

Non era da Federico un comportamento del genere, infatti non capì com'era saltato in testa al castano di colpirlo così forte.

Mentre era intenta a girare e rigirare per casa, il campanello suonò incessantemente e il suo cuore smise di battere per diversi secondi.

Aveva paura di aprire quella porta, ma allo stesso tempo era anche curiosa di sapere che cosa ci avrebbe trovato al suo interno.

Con passo calmo e cadenzato, si avvicinò a quell'oggetto in legno e senza neanche guardare chi ci fosse dietro la porta, aprì e rimase alquanto sorpresa nel trovare Nicolò, senza neanche un graffio.

<<Nico...>> sussurrò quasi senza fiato, non l'avrebbe mai ammesso, ma le avrebbe fatto sempre un certo effetto.

<<Ehi nana, mi fai entrare?>> le domandò ridendo.

Hayley si spostò di lato e lo fece passare, anche se continuava a darle fastidio il soprannome che aveva scelto per lei.

Non gli lasciò togliere neanche il cappotto, che già gli stava addosso, era curiosa di sapere e non stava più nella pelle.

<<Quindi? Com'è andata? Che ti ha detto? È ancora arrabbiato?>> domandò a raffica, facendo ridere il ragazzo più del dovuto.

Nicolò si prese il suo tempo, si posizionò sul grande divano in pelle e attese che anche lei lo seguisse, poi una volta raggiunto, posizionò le sue braccia intorno alle sue spalle e le lasciò un bacio sui capelli come a significare che non c'era nulla da temere.

<<Fede è ancora un po' scettico su quanto accaduto, ha paura che possa farti soffrire e mi ha promesso che mi viene a cercare se mai un giorno succedesse>> esclamò stringendo di più la presa <<ma ha anche detto di essere felice per noi e che ti verrà a trovare il più presto possibile>> finì con un sorriso a trentadue denti.

Questa per Hayley era la notizia più bella che potesse sentire, tant'è che si lasciò andare più del dovuto e saltò letteralmente in braccio al ragazzo, lasciandogli un dolce bacio a fior di labbra.

Anche lui rimase sorpreso da quel gesto, ma ne era completamente soddisfatto.

<<Oh wow, quindi posso continuare il discorso?>> proseguì dopo diversi minuti, questa volta un po' più serio rispetto a prima.

La ragazza annuì, cosa mai poteva essere andato storto dopo la bella notizia che le aveva dato?

<<Ecco vedi... oltre a quello che ti ho detto, potrei aver aggiunto anche un'altra cosa>> esordì coprendosi il viso con il colletto della felpa <<è una cosa che penso e che fino a ora ho avuto paura di esternare>> sbuffò in contemporanea...

<<Dimmi>> disse la ragazza, pensava ancora che non ci fosse nulla di male e non capiva il motivo di tale imbarazzo <<non fare il misterioso con me, dai...>> continuò ancora, accoccolandosi meglio al suo petto.

Non aveva mai provato una sensazione più piacevole di quella.

Il petto di Nicolò era così caldo e accogliente, che se avesse potuto, si sarebbe addormentata in quel momento, ma era anche curiosa di sapere che altro fosse successo.

<<Beh vedi...>> iniziò il moro, accarezzandole i capelli, un binomio perfetto per farla cadere nel mondo dei sogni, ma doveva resistere <<gli ho detto che... che mi sono innamorato di te>> pronunciò quasi come a togliersi un peso che gli stava opprimendo lo stomaco.

La ragazza alzò di scatto la testa e rimase a fissarlo con quegli occhioni marroni carichi di stupore.

Cosa avrebbe dovuto rispondere ora?

Non era una cosa da niente.

Nicolò le aveva appena detto di essere innamorato di lei e lei se ne stava lì, in silenzio, senza riuscire a muovere neanche le ciglia.

<<I-io...>> disse soltanto <<Nico sei sicuro di quello che dici?>>.

Il cuore le batteva come un forsennato.

Non aveva mai pensato a una risposta adeguata e sperava che questo suo dichiararsi, arrivasse il più tardi possibile.

<<Sì Hayley... sono sicuro>> disse soltanto.

Ma ancora uan volta, la ragazza rimase impassibile di fronte a tanto coraggio, nessuno mai le aveva detto di amarla e si sentiva quasi una stupida in quel momento.

Scese dalle sue gambe e si appoggiò al divano.

Nicolò la guardò per interminabili minuti, ma evidentemente si sentiva più stupido di lei in quel momento.

Le aveva detto che la amava e lei non era riuscita a spiccicare una parola.

<<Non fa niente, non serve che dici nulla, lo capisco>>.

Ci era rimasto male, si vedeva ed era comprensibile.
Lo vide poi alzarsi e dirigersi verso la porta.

Aveva provato a chiamarlo, ma lui non si era voltato.

Che stupida che era stata.

Dimmi che ne vale la pena || Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora