Nicolò era lì, davanti a lei, in tutto il suo splendore.
Rimase ad osservarlo mentre il petto nudo si muoveva in sincro con il suo respiro accelerato. Piccole goccioline di sudore si susseguivano lungo il suo addome scolpito, facendo a gara a chi arrivasse prima al suo basso ventre.
<<Lily? Lily mi stai ascoltando? Ti sei incantata?>>.
Hayley si riscosse da quel suo stato di torpore e puntò nuovamente il suo sguardo su Federico che ora la guardava divertito.
<<Eh? Che? Mi hai parlato? No io non...>> cercò di collegare le parole passandosi una mano tra i capelli, completamente in imbarazzo e sperò che Federico non avesse visto il soggetto di tanto imbarazzo.
<<Oh guarda, c'è Nico laggiù, vado a salutarlo>>.
<<Io ti aspetto qui>>.
<<Andiamo>> le disse invece lui prendendola per un braccio e trascinandola dall'amico.
Quando furono di fronte a lui, Hayley non osò alzare lo sguardo nella sua direzione, troppo imbarazzata per i pensieri poco casti avuti fino a qualche secondo prima proprio su di lui. Federico al contrario non la smetteva di parlare, di ridere e di scherzare con il suo amico, anche se a dire il vero, sentiva solo la voce di Federico. Nicolò se ne stava in silenzio e non ne capiva il motivo, di solito era il primo a parlare e a cercare di fare qualche battuta sulla ragazza, ma non quella volta...
Al contrario, Hayley sentì la sua pelle bruciare, come se qualcuno le avesse messo gli occhi addosso e non ne voleva sapere di smetterla di guardarla, purtroppo sapeva bene a chi apparteneva quello sguardo, ma non aveva il coraggio di alzare gli occhi per incontrare i suoi.
Sicuramente si era accorto, anche se da lontano, che la ragazza non la smetteva di fissarlo mentre si allenava e per questo motivo qui, voleva farla vergognare come era suo solito fare.
<<Se hai finito qui, ci andiamo a prendere un caffè allora?>>.
Hayley ritornò sul pianeta terra giusto in tempo per ascoltare l'invito fatto da Federico al moro di fronte a loro. Sperò con tutto il cuore che una voragine si aprisse e la inghiottise in quel preciso istante, o che inghiottisse lui, la differenza era minima, l'importante era sparire da quella situazione diventata troppo imbarazzante.
<<Certo, io e te come i vecchi tempi o ci dobbiamo portare dietro anche il cane da compagnia?>> proferì Nicolò rivolto alla ragazza.
Ecco, il momento imbarazzante durò poco, tant'è che Hayley trovò il coraggio di guardarlo in faccia e sfidarlo.
<<Cos'è che hai detto?>> lo intimò di ripetere.
<<Non sapevo che i cani parlassero>>.
Si erano sempre detti i peggio insulti ed era quasi sicura che lui li pensasse tutti, anche se a dire il vero non che facesse molta differenza. Ogni suo insulto se l'era fatto scivolare addosso come se fosse acqua, riuscendo ogni volta a tornare più asciutta di prima e sempre col sorriso, cosa fondamentale in questi casi.
<<Tu sei un frustrato>> esclamò lei alzando un angolo delle labbra.
<<E tu una psicopatica>> sorrise lui di rimando.
<<Ah io sarei psicopatica? Beh certo, ho a che fare con uno come te>>.
<<Con uno come me? Casomai io ho a che fare con una come te. Sei... sei...>>.
<<Ok, basta voi due>> intervenne Federico <<possiamo comportarci da persone civili per favore? Vi guardano tutti>>.
<<Ha iniziato lui / Ha iniziato lei>> dissero all'unisono, guardandosi male un secondo dopo.
<<Di male in peggio, Lily, sei andata ad iscriverti?>>.
Con tutto quel trambusto, si era persino dimenticata il motivo per cui erano andati fino a lì, anche se arrivati a questo punto, non era più tanto convinta di volersi iscrivere ancora lì, se fossero rimasti entrambi, avrebbero finito per distruggersi.
<<Un attimo>> li interruppe Nicolò <<che significa questo? Io pensavo che eri venuto solo a trovarmi>> disse rivolto a Federico <<non mi dire che lei frequenterà la mia stessa palestra>>.
<<Non parlare come se io non ci fossi, sono qui>> gli disse sventolandogli una mano davanti il viso, ma lui fece finta di nulla, continuando a guardare solo ed esclusivamente il suo migliore amico che nel frattempo stava trattenendo fin troppe risate.
<<Ti sto ignorando apposta>> disse infine Nicolò esasperato dal suo continuo sbracciarsi per attirare la sua attenzione <<no, tu non verrai in questa palestra>>.
<<E cosa avresti intenzione di fare? Me lo vieti? Tu?>> esclamò quasi scoppiando a ridergli in faccia.
<<Se questo mi permette di non vedere la tua faccia da zombie tutti i giorni, allora sì, te lo vieto>>.
Hayley era ormai arrivata al limite, gli scoppiò a ridere in faccia, sotto il suo sguardo contrariato.
Non aveva mai preso ordini da nessuno e non avrebbe di certo iniziato ora. Quel suo rifiuto categorico, era una motivazione in più per andargli contro e... perchè no? Infastidirlo ancora di più.
<<Mi dispiace Barella, ho preso la mia decisione>> gli comunicò poco prima di allontanarsi nella direzione del coach che ora se ne stava seduto su una specie di scrivania a compilare dei moduli.
<<Fermala ti prego, se sei mio amico, portala via di peso e falle cambiare casa, anche città se serve... ma non le permettere di venire in questa palestra>> sentì dire in lontananza anche se ormai era troppo tardi.
Hayley aveva appena firmato la sua condanna. Per Nicolò non c'era molto altro che potesse fare se non accettare quella triste fine.
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Dimmi che ne vale la pena || Nicolò Barella
General FictionHayley Marino per anni è stata la classica ragazzina un po' sfigata. Tragici si rivelano essere gli anni delle elementari a causa di battute poco carine sul suo conto. Solo un ragazzino sembra prenderla a cuore, invitandola a giocare con lui e con i...