Capitolo 31 - L'agonia è colpevole

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Il telegiornale era iniziato da pochi secondi. La solita ed esaustiva sigla monotona, che non possedeva niente di allegro, aveva cominciato a canticchiare sul televisore nero a schermo piatto attaccato alla parete più larga del buon Vanilla's Bud.

Stavo mandando giù con gusto i pancakes che Olivia Mitchell ci aveva preparato, frettolosamente, per colazione. Quella mattinata di febbraio iniziata appena dopo l'alba, quando tutti ci eravamo incontrati vicino al retro del locale, ci aveva dato il benvenuto in un tunnel di smarrimento e novità con un cielo rosa acceso e delle brevi correnti di freddo.

Poiché fortunatamente Olivia era impegnata nelle cucine per occuparsi del resto dei clienti, era stata Halsey a servirci di qualsiasi cosa.

Mentre lentamente sorseggiavo da un bicchiere d'acqua fresca, ripensai all'esatto momento in cui alla vista dei ragazzi tutte ci eravamo fermate sulla stessa linea, nella contentezza, e con le menti immerse ancora nella sonnolenza.
Tranne Chloe, che anziché fermarsi era andata avanti fino a superarmi come se la sua fosse stata una rincorsa, e neanche il tempo di pronunciare una sillaba che tirò un calcio a Cameron buttandolo a terra come una porta vecchia e scricchiolante.

Lo aveva colpito con la gamba precedentemente ferita, come a mostrare più a sé stessa che al biondo stesso il modo in cui fosse riuscita a riprendersi, giocando nei panni di uno scherzo del destino.
Nel guardarli non potei trattenermi dal ridere, ripensando a come la rossa avesse mantenuto il piede fermo sul torace di Cameron cercando di bloccare le sue continue proteste.

<<Ma di che cazzo ti sei fatta stamattina?>> aveva urlato il biondo, lanciandole un pugno di terra in direzione della faccia.

Chloe aveva risposto con una risata genuina, divertita, e nel momento in cui la sabbia le toccò il mento allontanò la testa, strizzando gli occhi, e si passò un braccio sulla bocca.
<<Nessun cazzo.>> aveva detto, togliendo il piede dal petto del più piccolo <<È stato divertente, quella sera, vederti starnazzare tutto smarrito mentre facevi finta di non accorgerti di certe cose>>
<<Come avrei dovuto fare per venire ad a... ad aiutar- che cazzo>> Cameron aveva starnutito, mentre noi altri eravamo scoppiati a ridere guardandolo sputare fuori un soffione di terra.

Chloe, che era già impegnata a tornare verso la direzione di noi altre, si era girata a guardarlo con fare divertito. Una via di mezzo che era fra il gioco, la contentezza, e l'insulto. <<Dovresti darti una svegliata, pensavo che almeno trasferendoti altrove avresti capito che nessuno ti avrebbe portato le lattine di Dr Pepper nel pieno di un furto.>> aveva detto Chloe, mentre Cameron pensava già a rialzarsi in piedi, senza però pulirsi da tutta la sabbia che aveva di dosso.

E avevamo già capito.

<<Dí la verità, non hai saputo resistere al tuo impulso di fare quello che a Detroit non hai mai pensato di farmi, señorita>>

<<Saresti almeno potuto venire dietro allo stesso muro dietro al quale mi ero nascosta, mi hai vista, ma hai scelto di restare fermo come uno zimbello>>

<<Mi sono già bastati i Penumbra a sottomettermi, okay?>>>

Nickolas era scoppiato a ridere, Blackcherry si era fermato ad osservare tutto in silenzio, con un sorrisetto di scherno e le mani nelle tasche della giacca.

<<Ti senti sottomesso?>> Chloe era quasi arrivata di fianco a me, ancora nel pieno delle risate.

<<Le persone sottomesse non stanno sedute sul divano più comodo del garage a chiedere di farsi andare a comprare i fumetti e a farsi portare i nachos davanti agli o->> Cameron aveva interrotto le parole della rossa andandole contro.
L'aveva spinta con forza all'indietro, ma Chloe si era aggrappata alle sue spalle e perciò noi altri eravamo riusciti a goderci la scena di entrambi che cadevano per terra di peso, ribaltando uno le posizioni dell'altra, bloccandosi i polsi a vicenda, ridendo al suono di quel paio di pugni in faccia che erano riusciti a far volare.

Wildcard - Rule The Night (Fase 1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora