<<Halsey... vuoi dirmi che hai uscito le tette al tatuatore o chiunque ci fosse lì? Non credo di aver afferrato>>
<<E non vedo perché tu debba afferrare, Chloe. L'ho fatto in mezzo ai seni, io>> fece Halsey di ribatto alla rossa, allargando le braccia, in tono acido, mentre quest'ultima sembrò ascoltare con la stessa serietà con cui un bambino costruiva un elicottero con i Lego.
L'asso di cuori rosso in mezzo ai seni faceva il suo certo effetto, pensai, senza andare oltre e scegliendo di non proferire parola. Avevo scelto di fare il mio esattamente dietro al collo per due ragioni, ma una era più specifica e significativa, e mi era venuta in mente proprio al momento. La prima ragione era il punto poco visibile, ma la seconda consisteva in ben altro.
Pensai al fatto che Chloe era il mio unico braccio destro, e tralasciando quella strana e nuova occasione, o forse meglio chiamarlo nuovo inizio di vita, era il mio braccio destro da ben tanti anni prima. Un braccio, un sostegno che lei era per me, ma che io sarei dovuta essere per lei, e quella facciata del cubo non l'avevo mai calcolata, quello fu il mio grande sbaglio.
Chloe era sempre stata in mia difesa, sempre pronta a mettersi davanti a me come un muro che avrebbe respinto qualsiasi dolore che mi avesse scelta come obiettivo, con tutte le sue forze, e ciò mi aveva invogliata a ripensare a quello che eravamo state per l'ennesima volta, con la mia faccia ancora premuta contro la barriera che si era creata tra noi due, e con quello stesso pensiero che sarebbe stato impresso nella mia pelle fino alla fine.
Il collo era il nostro cerchio, io stavo dietro di lei, al centro, mentre lei mi affiancava immobile, sempre più avanti di me con la sua determinazione, con il suo aiuto, e tutte le ore e i giorni di comprensione che mi aveva regalato senza desiderare mai niente in cambio. Sapevo che era tutto finito, lo sarebbe stato, ma avevo la certezza che niente sarebbe caduto nell'immenso dimenticatoio dove ogni essere umano riponeva qualsiasi cosa compiesse la fine, la morte, nel corso della sua vita.
<<Non so Halsey, vuoi che scriva un libro sulla mia vita sessuale? I dettagli me li devi pagare extra, se ci tieni>>
<<Ti ho soltanto chiesto se le cose che diceva Alexandra sono vere>> rispose la viola, sotto lo sguardo particolarmente curioso di Megan. Più che curioso... indagatore, consapevole, compiaciuto del suo stesso senso della realtà e dell'intuito. In mezzo alle teste di Chloe e Halsey, la corvina spiccava come un fiocco di neve. Racchiudeva sé stessa nella fitta aura nera di silenzio e delicatezza della prima volta in cui avevo incontrato la sua voce, nel giardino della scuola, un giorno che chiunque avrebbe etichettato come "tale e quale al resto della monotonia".
<<Certo che sono vere, pensi si sia inventata tutto solo per creare conversazione? Mi dispiace deludere>> Chloe alzò un sopracciglio ed io non riuscii ad evitare di ridere per il suo sarcasmo, la trasparenza, l'atteggiamento così rigido e fermo. Halsey sbuffò allontanandosi da lei. <<Con te non si può mai parlare>> si lamentò, allacciando un braccio intorno alle spalle di Victoria.
<<Mi duole dirlo, Crimson, però sembri un limone. Sempre pronta con le risposte allegre ed eccitanti>> Megan ricambiò con eguale sarcasmo, e le mie guance iniziarono a fare male e reclamare per quanto stavo sorridendo.In lontananza mi sembrò di scorgere il locale della madre di Halsey. Stavamo imboccando una scorciatoia, e sembrò rivelarsi infatti quella giusta sotto le indicazioni precise di Jessica.
<<Eccitanti sicuramente>> concluse la rossa, con fierezza, per poi essere spinta in mezzo alla strada dalla più alta, che in seguito si voltò a controllare che non passasse nessun'automobile. O almeno... immaginai fosse stato per quel motivo.
Quando entrammo nel locale dall'ingresso principale l'acquolina raggiunse immediatamente la mia bocca, proprio nel momento in cui varcai la soglia di quella vetrate dall'aspetto moderno. Dato l'orario mattutino i led erano tutti spenti, ma insieme al profumo di cioccolato, caffè e dell'aroma di vaniglia circolava un po' di musica della radio, a basso volume.
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Wildcard - Rule The Night (Fase 1)
Gizem / GerilimAsia realizza di essere sempre stata sola. Persa nell'ingenuità, abituata alla vita nel quartiere più tranquillo di tutta Cleveland. Abbandonata negli abissi di un circolo vizioso grande quanto il mondo. Poker, accordi, superbia, sangue ed ingann...