Capitolo 13 - Venom

38 4 0
                                    


Play: "I Am Defiant" - The Seige



<<Che stai facendo di bello, pezzo di merda?>> disse ironicamente il biondo continuando a trattenere i capelli di Nathan in una morsa, talmente fitta che chiunque avrebbe pensato si stessero disintegrando nella stretta.

<<N-non è evidente... Chase? Adesso lasciami!>> Nathan provò a divincolarsi, ma le dita del ragazzino erano irremovibili.

<<Ace, lascialo... ce la vediamo noi>> parló una voce maschile dietro di lui, rauca, tagliuzzante come una lama a zig zag, e quando i soci di Nathan si decisero di fare spazio riuscii sempre di più a rendermi conto della situazione.


Il biondo lasció i capelli di Nathan in modo perfino troppo brusco, ma poco dopo uno della squadra, alto quasi il doppio, lo strattonó dal giubbotto di pelle e gli sferró un pugno in pancia facendolo piegare istantaneamente, emettendo un suono acuto per il dolore.

Uno dei ragazzi dietro al biondo avanzó e lo afferró, tirandolo indietro. I capelli di questo, disordinati, ricci e scuri coprivano il suo sguardo; la sua corporatura mi riportó in mente immagini già viste.

La squadra di basket si disperdeva continuamente per il cortile, e altri due ragazzi vestiti di nero cominciarono a farci a botte, di poco a poco.

Per me fu come vederli comparire dal niente, giunti per disegnare la spunta su un traguardo, su un'azione, completare qualcosa di improvviso che si dilungava già da tempo.

Era segnato nel futuro di quel giorno già da quello prima, il fatto che sarebbero arrivati spintonando le spalle alte dei giocatori, per infilarsi tra loro e spargerli.

Uno dei due che rischiava di essere preso a pugni era il ragazzo alto e minaccioso che avevo visto l'ultima volta insieme al corvino dal nome Blackcherry.

Mi sorpresi, assemblando ogni caso, per andare a scoprire solo infine il fatto che si appartenessero.

Vidi però proprio quest'ultimo, l'esile ed elegante corvino, raggiungere Nathan per dargli un pugno in pieno viso e poi mantenergli il mento alzato.


<<Fiorellino, mi sembrava->> gli tenne il viso in alto con più forza, trasformando la voce in un ringhio per appena due secondi, e poi continuó con aria sfottente << mi sembrava di averti già detto di andare a giocare a palla avvelenata, anzichè bisticciare. Cattivo.>>.

Molló la presa, ma Nathan si lanció addosso a lui facendolo cadere sul prato. Ero rimasta ferma sullo stesso punto, intrattenuta, ma ciò non mi fece accorgere del fatto che sia Chloe che Jessica si erano allontanate mischiandosi alla rissa nel tentativo di placarla, e decisi immediatamente di darmi una mossa.

Percorsi guardandomi attorno ognuno di quelli che si erano radunati attorno a noi, sparsi per il giardino come pezzi che, assemblati, non avrebbero portato a niente talmente fossero differenti.


Quasi nessuno si era disturbato ad intervenire, c'era chi si sorbiva la scena in piedi, da dietro una panchina, chi invece era seduto sui gradini cementati dell'ingresso. Tanti furono gli schiamazzi che non fui capace di accorgermi chi fosse a parlare, o ad urlare.


La rossa era appena caduta sull'erba con un tonfo, e poi uno dei giocatori le era piombato addosso tentando di bloccarle le braccia ed impedendo che si alzasse in piedi. Chloe alzó una gamba di scatto colpendo il tipo proprio in mezzo alle gambe, riuscendo così a ribaltare la situazione.

Quando fu a cavalcioni del ragazzo riuscii a scorgere il suo pugno sollevato in aria, e in seguito il rumore non indifferente del colpo appena sferrato, il cui impatto riuscì perfino a farmi rallentare inconsapevolmente.

Wildcard - Rule The Night (Fase 1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora