Quel pomeriggio sarei uscita con Jessica, ci eravamo messe d'accordo per passare il doposcuola insieme. Peccato che non le era saltato minimamente in testa di mettermi a corrente di un dettaglio abbastanza importante, prima di tutto il resto.
Ero a casa, bevevo una delle mie amate bevande energetiche e pensavo a cosa avrei indossato per trascorrere quella serata, del resto come facevo spesso.
Navigavo su Instagram guardando i nuovi post della maggior parte delle ragazze che conoscevo della scuola, e poi immaginai la scena: Sarei uscita e andata in giro come al solito, avrei incontrato le mie compagne, che calcolavo poco - o almeno per educazione - e di conseguenza mi sarei portata dietro delle cozze attaccate alla schiena fino al mio ritorno a casa.
Presi in mano la lattina e raggiunsi la mia stanza; non avevo neanche voglia di restarmene ferma davanti all'armadio aperto, a leggere i miei stessi pensieri che avrebbero espresso scetticismo, solo a guardare le scelte che avevo davanti.
Tirai fuori una semplice maglietta bianca a collo alto, e in seguito dei jeans neri. Decisi di concedermi qualche altro minuto di relax e solitudine, data la mia sicurezza sul fatto che prima di uscire ci avrei messo poco a preparare il resto.
Mentre assaporavo gli ultimi gocci frizzanti della bevanda e guardavo i lampioni che stavano iniziando ad accendersi, mi accorsi dello schermo del mio telefono, divenuto bianco e vuoto.
I post erano spariti, più toccavo il display e più questo decideva di non dare segni, e successivamente comparì una notifica rettangolare al centro che mi chiedeva le credenziali del mio stesso profilo.
Dalla creazione del mio profilo fino a quell'istante non mi era mai successo, perché ero certa di aver scelto l'opzione del salvataggio dei miei dati, così da essere sicura.
Dopo pochi secondi mi accorsi di un'email appena arrivata, leggendola speravo allo stesso tempo che non si trattasse di ciò che stavo pensando.
Infine, qualcun altro aveva fatto l'accesso ai miei dati da un dispositivo differente, in parole povere ero appena stata hackerata, e giustamente non sarei riuscita a scoprire da una terza notifica chi era la persona seduta dall'altra parte.
È stato effettuato l'accesso da un altro dispositivo.
Accanto alla frase ci sarebbe dovuto essere scritto il nome del dispositivo rivale in questione, che però non c'era, e al posto suo restava uno spazio bianco e vuoto con otto trattini bassi.
Se sei tu, conferma l'identità inserendo le tue credenziali.
Ci provai, ancora sdraiata da dieci minuti, ma sfortunatamente ogni mio tentativo andava perso poiché la password era stata cambiata.
Lanciai un'occhiata all'orario e mi alzai, decisa a preparare le poche cose che mi sarei portata dietro. Era diventato quasi del tutto buio fuori, e controllavo ogni tanto che non arrivassero lì davanti i soliti gruppetti intenti solamente a fare baldoria, mi saliva la tensione soltanto al pensiero.
Sistemai i capelli disordinati, mettendoli fuori posto ancora di più, bevvi un sorso d'acqua e agguantai il cellulare, fermandomi poi in soggiorno.
Il pacchetto di sigarette di mio nonno dimenticato sul tavolo attiró la mia attenzione, non lo avrei rubato, ma le mie tentazioni mi suggerivano di buttare le sigarette direttamente nella spazzatura, solo per evitare che mio nonno le fumasse ulteriori volte con il rischio di aumentare i suoi già attuali problemi di salute, ma grazie al cielo ancora pochi.
Qualcuno suonó il campanello ed io saltai sul posto, immaginai me stessa con le sembianze di un criceto impaurito e corsi alla porta per aprirla.
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Wildcard - Rule The Night (Fase 1)
Mystery / ThrillerAsia realizza di essere sempre stata sola. Persa nell'ingenuità, abituata alla vita nel quartiere più tranquillo di tutta Cleveland. Abbandonata negli abissi di un circolo vizioso grande quanto il mondo. Poker, accordi, superbia, sangue ed ingann...