Erano in tutto otto persone, tre stese a terra senza sensi, un ragazzo con i capelli scuri e lunghi ancora in piedi davanti ad altre quattro persone che prima di quel giorno non avevo mai visto nella mia vita, e Flame Honey non c'era. Il vicolo che si stagliava davanti a noi era buio, come se le nuvole del mondo oscurassero soltanto quella zona. I muri erano trafitti da chiodi in alcuni punti, colorati in altri, e ridotti in briciole in altri ancora. Al centro di quell'oscurità, a qualche metro da noi, un angelo nero stava dominando in piedi ciò che restava degli altri, con un pubblico di altri nuove luci demoniache a guardarlo, interdette, pronte a fare il peggio.
Era come guardare un dipinto che ancora nessun pittore aveva forse mai fatto. Nessuno forse aveva mai disegnato una muraglia di visi divini con le mani macchiate di sangue, alcuni con le teste incappucciate, il liquido cremisi asciutto sui vestiti e l'aria imponente e dominante di chi ti avrebbe sfracellato la faccia sotto i suoi stessi piedi nudi. E Blackcherry si accorse di noi. Nello stesso momento Cameron e Nickolas entrarono nel vicolo diretti verso di loro. Restai bloccata al principio della sottile strada, perché il corvino stava per fare qualcosa, ancora una volta, dopo quelle ripetute precedentemente, a giudicare dalla faccia che il biondo più piccolo aveva fatto alla vista di tutto quello.
Blackcherry tirò il colletto della giacca e spolverò rapidamente le spalle con le mani, guardando negli occhi il ragazzo con i capelli lunghi fino alla fine del collo. Io, in mezzo alle spalle di Cameron e Nickolas riuscii a vedere il modo in cui prese dalla maglietta un altro ragazzo dalla la testa rasata, le mani arrossate e strette, con le vene che sporgevano fino a che quest'ultimo non si alzò sulle sue stesse gambe tremanti, impaurito, la schiena ricurva e il viso quasi completamente sanguinante. Iniziai ad avvicinarmi ai due con cui ero arrivata in quel posto, e loro proteggevano il silenzio, dietro alla folla, e quel mucchio dal canto suo proiettava una grande ombra oltre i sacchi neri della spazzatura che decoravano quel piccolo sentiero.
Blackcherry, con le narici sanguinanti, girò il ragazzo con la testa rasata verso di sé, e questo era ben più alto, almeno venti centimetri di differenza. Il contrasto sarebbe potuto sembrare impossibile, magari un'illusione, ma non fece differenza alla decisione che c'era nelle azioni del moro. Accarezzò il viso di questo ragazzo con una mano tempestata dei suoi soliti anelli di oro nero, immaginai fossero gelidi, e subito dopo, nell'esatto momento in cui il ragazzo con i capelli lunghi scattò all'azione, tirò un calcio talmente forte allo stomaco del malcapitato che lo fece finire contro al muro con un grande tonfo e altri crack provenienti dalla sua schiena. Il ragazzo aveva perso i sensi, si stava accasciando con la testa sull'asfalto dopo aver chiazzato per bene di rosso il muro contro al quale era finito. Era probabile, pensai rabbrividendo, che Blackcherry fosse riuscito a farla grossa. Non ero sicura fosse riuscito ad ammazzarlo, ma con un colpo simile alla testa chiunque ne sarebbe potuto uscire da vegetale.<<Hai tutto ciò che ti serve, Cole. Hai quello che vuoi e ti ostini ancora a perdere tempo>> si era avvicinato al viso del tizio con i capelli lunghi, Cole, digrignando i denti e sorridendo allo stesso tempo in un modo che anche se visto da lontano mi fece accapponare la pelle. <<Probabilmente perchè non hai una reputazione abbastanza grande e di valore per poter dire che hai vinto, e realizzarlo.>> disse, ad un palmo dal suo naso.
E quando due grandi nuvole bianche si allontanarono a vicenda scattò il casino, come il via al muoversi delle lancette, al ticchettio del tempo, ma non sapevamo quando sarebbe scaduto. Arrivarono i veri problemi, poiché Nickolas venne travolto da una piccola mischia. Iniziò a fare a botte con due dei ragazzi e Cameron a contrastare tutto il resto, ma in modo più impacciato. Lanciava loro qualsiasi attrezzo sporco di merda trovasse nella spazzatura, a i bordi dei cassonetti.
Uno dei ragazzi precedentemente atterrati tentava di rialzarsi proprio di fianco a me, fece in tempo a voltarmi di colpo la faccia con un pugno sul naso, che mi fece credere di averlo perso sull'asfalto, ma riuscii a girargli un braccio in malo modo riversando qualsiasi traccia di rabbia avessi dentro, e presi a riempirlo di ginocchiate in pancia, come meglio riuscii a fare, facendolo cadere a terra un'altra volta. La fortuna decise di pronunciare il mio nome ad alta voce, riecheggiando dai bordi più alti di quel vicolo, mentre un rivolo di sangue macchiava la mia bocca cadendo dalle narici. La stessa voce prese a richiamarmi, la fortuna ed il caso fecero in modo che Cameron mi cadesse addosso facendomi tirare una spallata ai mattoni, per mostrarmi da quello stesso angolo che Blackcherry era stato messo con la schiena contro il muro a stringersi un fianco, con una mano che gocciolava di liquido scuro e rossastro, i respiri che a fatica uscivano dalla sua bocca e il suo viso che si impallidiva mentre Cole allontanava la lama sporca di un coltellino da lui, con orgoglio.
STAI LEGGENDO
Wildcard - Rule The Night (Fase 1)
Mystery / ThrillerAsia realizza di essere sempre stata sola. Persa nell'ingenuità, abituata alla vita nel quartiere più tranquillo di tutta Cleveland. Abbandonata negli abissi di un circolo vizioso grande quanto il mondo. Poker, accordi, superbia, sangue ed ingann...