Capitolo 41 - Sangue amaro

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Ci accorgemmo di Cameron, in lontananza, quando fummo appena entrate in quel locale alquanto isolato se non fosse stato per la nostra e la loro presenza.

Il biondo era seduto su uno sgabello appoggiato alla larga vetrata, e aveva appena alzato lo sguardo dal suo cellulare.

Quando fummo abbastanza vicine a loro girò il display del dispositivo verso di noi, e l'orologio segnava la mezzanotte e due minuti.

<<Avevate detto entro mezzanotte, siete in ritardo>>
<<Okay, shhh>> Jessica avvicinò l'indice al suo naso, e si sedette sullo sgabello accanto a quello di Cameron, circondandogli le spalle con un braccio.
<<Per farmi perdonare, accetterò senza capricci due joint che voi mi darete gratis.>> disse, sicura di sé, come facevano un padre o una madre mentre promettevano la macchinina da corsa che il figlio adorava tanto in cambio di buoni voti scolastici.

Il biondo la guardò storto, e Nickolas fece scricchiolare uno sgabello girandosi verso la nostra direzione, per fare la stessa e identica cosa e scoppiare a ridere.

<<Li ho appena preparati, due joint, che coincidenza>> fece Damon, che era seduto con le spalle contro al muro e sia i piedi che il sedere sul bancone.

<<Quanta altra erba ci resta? L'hai comprata tu, l'altro giorno>> chiese Fred al platinato, che si spostò i capelli dagli occhi per poterlo guardare in viso e sorridere.

Era difficile che Damon Timothy sorridesse, e a giudicare dalla fiaschetta per liquori senza tappo proprio davanti a lui, aveva bevuto abbastanza da essere ubriaco.

<<Abbiamo altri due bei sacchetti>> fece, ridacchiando, e poi chiuse gli occhi come se si fosse addormentato improvvisamente, schiudendo le labbra <<fa caldo, potete chiedere alla cameriera di spegnere il forno? Ci trattano come...polli>> la sua risata aumentò, e quando riaprì gli occhi notai Megan ferma di fronte a lui rossa per le risate.

<<Oh cazzo...ooooh cazzo>> fece Fred scuotendo la testa, ed io scoppiai a ridere rumorosamente.

Blackcherry, che era con i gomiti appoggiati al bancone guardò in mia direzione, facendomi sentire come qualcosa che meritasse molta attenzione, in quel preciso momento. A farmici pensare fu il modo in cui con cui dita si accarezzò il mento, e battè lentamente le ciglia, come se il correre di quel tempo fosse pronto a fermarsi soltanto per noi due.

Io distolsi lo sguardo con lo stomaco in subbuglio e andai a poggiarmi con i fianchi ad un tavolino rettangolare.

<<Certe volte mi ritrovo a pensare che quel giorno avrei fatto meglio ad accettare quel lavoro come sturacessi al Fancy Donut's>> fece il corvino, guardandosi una mano come se avesse appena fatto una manicure <<non saprei proprio quale cazzo di significato attribuirvi>> ruppe leggermente la frase a causa delle risate, Nickolas lo spintonò e Damon si alzò sorridente per dargli una grossa pacca sulla spalla, rischiando di cadere dal bancone.

Megan lo prese per un braccio, raddrizzandolo, ed io non sentii più niente.

Ero leggera come una piuma, non calcolavo i piccoli dolori pungenti che sentivo alla spalla mentre ridevo. Perché ridevo e basta, e avrei continuato a farlo, forse sarei guarita del tutto e più velocemente, facendolo.

<<In ogni caso quello era Elio, e se lo confondi per una cameriera dovremmo iniziare a preoccuparci>> disse Fred, con un sorrisetto laterale che mi ricordò gli stessi di Chloe, e tutti ci zittimmo tranne il più alto, che sorrideva guardando il lampadario con sguardo sognante.

Ci guardò distrattamente appena cinque secondi dopo e si alzò di colpo in piedi sul bancone, rischiando ancora una volta, ma di sbattere la testa ad una mensola, guardandosi intorno con evidente preoccupazione.

Wildcard - Rule The Night (Fase 1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora