Capitolo 29 - Attacco

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Il Natale passò in tutta pace, sere continuamente rumorose, regali, cibo di ogni tipo fatto alla meno peggio e sfornato da vani tentativi e, comunque, solo tra noi ragazze. Avevo lasciato i miei genitori con scetticismo dopo aver detto loro che avrei vissuto con altre cinque coinquiline, ma niente di particolarmente problematico. Stessa cosa per le altre, maggiormente per Victoria. Eden Garcia non era stata d'accordo inizialmente, ma sua moglie era riuscita a convincerla per il meglio anche se con difficoltà nell'attraversare quella rigida testardaggine. Mentre per Jessica, ad esempio, le cose si erano messe peggio. Si era scatenata una grossa discussione che l'aveva spinta a chiudersi in stanza per la rabbia, e la sua tempesta in quel lasso di tempo aveva talmente rabbuiato la sua aura che persino la bionda, che era sempre stata dalla parte dell'ironia, l'aveva raccomandata con severità di non sfondare nessuna porta o rompere vasi.

Io e Megan ogni tanto ci eravamo avvicinate alla porta della stanza singola in cui dormiva per assicurarci che si fosse calmata, e ne scoprimmo la certezza quando Jessica uscí con le guance umide, lo sguardo stanco e perso, ma con il respiro tornato regolare. Non eravamo riuscite a guadagnarci qualche sua parola in più, e nemmeno l'occasione di poterle dire qualcosa per aiutare, stringerla fra le nostre braccia e motivarla per consolarla come meglio avremmo potuto.

<<Ho detto a mia madre che non voglio più sentirla. Domani passerò da casa per riprendermi le riserve delle bombolette di vernice, e forse... se mi sarò calmata le darò gli auguri.>> si limitò a dirci questo, con rapidità, mentre scendeva le scale con la stanchezza impressa persino nelle impronte dei suoi passi. <<Magari dopo proverò a parlarle>> mi disse Megan, sorridendo con dolcezza, mentre la porta d'ingresso al piano di sotto era quasi rimbalzata per la forza con cui era stata violentemente chiusa.

Io le cinsi i fianchi, lei mi pizzicò una guancia, e il mio cuore fece un piccolo ed appena percettibile salto.

<<Non farò niente per impedirtelo... però se penserai di star rischiando la morte, urla>> mi avvicinai un po' al suo viso <<non penso che per come siamo messe riusciremmo a permetterci un funerale>>. Scoppiammo a ridere, e dopo un ultima occhiata entrambe ci allontanammo per andare nelle nostre stanze.







Per quanto riguardava gli ultimi giorni rimanenti alla fine definitiva dell'anno, erano stati i più divertenti. Halsey e Victoria avevano imbrattato la casa di farina nel semplice tentativo di fare un dolce. Blackcherry e Nickolas erano passati a trovarci e il castano, che aveva rubato la mazza da baseball di Cameron, aveva accidentalmente fatto cadere un orologio da parete e per il resto della loro visita si era quindi dovuto sorbire la presenza incazzata di Chloe.

<<Non l'ho fatto di proposito a colpire il tuo fottuto orologio, te lo dico per l'ultima volta>>
<<Il fatto che io ti stia guardando non significa che tu debba ripeterlo, stai peggiorando la situazione. E comunque pensandoci faceva schifo, te lo puoi prendere>>.

La rossa guardava Nickolas con superiorità, mentre il castano manteneva la sua classica aria da ragazzo saccente. Megan osservava da dietro il divano con le braccia incrociate e la goduria dipinta sul suo volto, in silenzio, mentre io invece me ne restavo seduta sul divano più piccola con una ciotola di pop corn sulle gambe. <<Ti sembriamo una discarica per caso?>> Nickolas mostrò un mezzo sorriso convinto, che si dovette però spegnere come un lume di candela, pochi attimi dopo.
<<Se sei tu a chiedermelo ti rispondo di sì>> disse Chloe, con un'espressione giocosa degna di quella di una bambina che faceva i dispetti <<seriamente, io scherzavo sull'orologio, però se dovesse succedere ancora tutti vedranno la tua testa rotolare giù dalle scale d'emergenza.>> <<Hai dei modi di parlare troppo gentili, non riesco a prenderti seriamente>> il castano la prese in giro e sia io che Megan iniziammo a ridere.

Wildcard - Rule The Night (Fase 1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora