Capitolo 32 - Curiosità

3 1 0
                                    







<<A Rainbow è più bravo Nick, Rocket League a me fa quasi schifo, e punto terzo... continuo a chiedermi perché Fred ogni volta che gioca dal mio account deve comprare sempre skin femminili>> Cameron stava elencando ciò che diceva sulle dita della sua mano. Era l'orario in cui le lezioni ormai terminavano, escludendo quelle extra curriculari sempre offerte dalla scuola. Era proprio il primo pomeriggio, e noi stavamo appena uscendo dal locale con le pance piene.

<<Sono convinto che lo fa perché non vede una figa da un bel po' e almeno quando gioca a Fortnite può guardare i culi degli avatar>>

<<Ecco Cherry che illumina la mente di Ace>> fece Nickolas, girandosi a guardare con ironia verso le ragazze, e Blackcherry, dietro di lui, invece aveva lo sguardo posato su di me. <<Al massimo le oscura.>> Freddie camminava dietro tutti, sistemandosi il colletto della giacca con insistenza.
<<Se Cherry illumina le cose allora io a scuola ero un secchione di quelli che scarichereste nel cesso>> disse accennando una risata mentre imboccavamo la nostra scorciatoia, una delle stradine più strette della città, e saremmo sbucati ad appena due isolati da scuola.

Ricordai le volte in cui avevo l'abitudine di fumare, temevo che la voglia di una sigaretta si sarebbe presto presentata, e se ne avessi chiesta una sarebbe andata soltanto ad aumentare. Avrei dovuto continuare a reprimerla, poiché era l'unica cosa responsabile e corretta che avevo mai fatto.
<<Io ti scaricherei nel cesso in ogni caso>> fece Nickolas con tono sprezzante, ridacchiando mentre camminava in mezzo a tutti noi atteggiandosi come una celebrità sul Red Carpet.

Cameron si girò con perplessità, Damon scoppiò a ridere e nel frattempo notai Halsey che era intenta ad avvicinarsi a me, sincronizzando i suoi passi ai miei. Fred si limitò a sorridere soltanto, alto come un palo e sottile come uno spaghetto.
La giacca gli donava delle spalle appuntite, e i capelli ricci intorno al suo viso prendevano perfettamente il posto ai raggi del sole.

<<Detto sinceramente, Nickolas, odierei trovarmi al posto di Freddy se significherebbe vedere la tua faccia da culo ogni maledetto giorno>> subentrò Victoria con convinzione, mentre scalciava via i minuscoli mozziconi bruciati e accartocciati, sacchetti di plastica annodati e le lattine di alluminio schiacciate che c'erano ad ogni angolo di quella via.

<<Se ti riferisci ad un culo come il tuo non vedo come possa essere un insulto, quello che hai detto>> commentò Cameron, e dopo che la castana lo spintonò bruscamente in mezzo alla strada prese a far roteare la mazza da baseball, raddrizzando i suoi stessi passi. Damon gli rubò l'arma dalle mani con facilità e la lanciò bruscamente dall'altra parte della strada, accanto a due enormi cassonetti della spazzatura, beccandosi così un rumoroso lamento da parte del biondo che dovette tornare indietro.

<<Fai prima a dormirci in quel cassonetto!>> urlò Blackcherry senza neanche girarsi verso la direzione interessata, sicuro che Cameron avrebbe sicuramente preso a guardarlo in cagnesco, da lontano.

Halsey roteò gli occhi aggiungendosi a me nell'esasperazione e si mise davanti a me, mantenendo il ritmo dei miei passi e camminando all'indietro. Guardai alle sue spalle al posto suo, ascoltandola come meglio potessi nel frattempo.
<<Credo di voler andare alla scena del crimine>> si inumidì le labbra, e quando alzai lo sguardo incuriosita dalle sue parole, lei agganciò i suoi occhi ai miei. Brillarono di nero, di volontà e di tramonto, sembrava la stessa espressione che mi aveva regalato molti mesi prima, quando ancora di me non voleva sentire nemmeno il nome.
<<Gli agenti e chissà quante altre persone saranno ancora lì, ma non ho bisogno di avvicinarmi... >>.

Strabuzzò gli occhi quando mi vide dondolare la testa a destra e a sinistra, in un cenno annoiato di negazione.

<<Ci... ci vado da sola, sono solo curiosa di vedere meglio tutto quanto, Asia, chissà quanti altri adolescenti hanno fatto la stessa cosa passando da quei dintorni!>>

<<Mi stai dicendo che ti limiti a guardare da dietro le fasce, Hal? Se io ci andassi per curiosità, non ci penserei nemmeno all'idea di restarmene ferma, con due piedi in una scarpa.>> mi avvicinai per dirle ciò nel modo più diretto possibile. La pelle delle mie spalle sfiorò la sua figura, ma ero sicura che almeno fosse adesso abbastanza vicina ed attenta per ascoltarmi.
<<In ogni caso, qui è tutto un dintorno, ogni strada di Cleveland lo è. Non dovresti pensare a ciò che fanno gli altri, ho paura che sei ci vai succeda qualcosa che ti faccia capire quello che dovresti capire...>>

Halsey sbuffò, distanziandosi leggermente da me.
<<Di che cazzo stai parlando>>
<<Dico che fare un paragone tra noi stessi e l'esterno è uno degli errori più stupidi che possiamo commettere.>>
<<Non ci impiego tanto tempo, non ho niente da fare, voglio solo guardare meglio la situazione>>.

La sua pelle d'oro scuro stava luccicando sotto al sole, e lei sembrava tutt'altro che un vampiro.

<<Tra un paio d'ore, se non tra poco, ci arrivano le dosi che dobbiamo tenere>> iniziai, proiettandomi in testa l'immagine di un furgone bianco che arrivava davanti al nostro condominio.
Chloe mi lanciò un occhiata studiosa e fugace, ma continuai.
<<Non voglio semplicemente che tu ti faccia vedere lì vicino, devi per forza andarci da sola?>>
<<Victoria sarà nei paraggi, lei gira da quelle parti di tanto in tanto... quando si compra la roba>> mi disse, mentre io presi a scannerizzarla alla ricerca di ciò che realmente avrebbe dovuto dire. <<"Di tanto in tanto" equivale più o meno a... quasi ogni giorno.>> aggiunse guardando dritta davanti a noi, mentre io abbassai la testa.

Bene, Halsey, pensai.
Starà a significare che tu non porterai una pistola dietro, perché hai più probabilità di trovarti a contatto con la polizia, mentre tu Victoria, diverrai che cosa?
Una specie di bersaglio selvaggio? La cacciatrice di guai, la cacciatrice di libertà forse, quella che si impegna a proseguire la sua vita in versioni diverse, se non la migliora. Circolerai fra le tue seconde case, le strade che stai conoscendo di giorno in giorno sempre di più, e avrai qualcosa di fresco e comodo da stringere tra le mani, per premere il grilletto alla prima evenienza.

Lei, secondo quanto stabilito dalla Supernova, sarebbe stata la prima a chiudere il ruolo da spacciatrice, in mezzo a noi altre.

Durante le giornate scolastiche sarebbe sgattaiolata nei bagni con le mani pronte ad afferrare le banconote e a nascondere i bottini nei suoi vestiti.
Non studiava, i voti erano a terra, la sua media scolastica lasciava trasparire una disciplina che non aveva fiocchi. Tra le lezioni era soltanto occhi, un fantasma che seguiva con la poca attenzione soltanto i movimenti dell'insegnante e troppe volte preferiva direttamente addormentarsi sui banchi.

Essere un'attaccabrighe non era per niente il suo forte, si isolava e preferiva anche guardare e restare in silenzio, da sola con il suo sguardo indagatore, senza per forza dover proferire risposte che non sarebbero mai servite. Durante uno scontro la immaginavo seduta su un divano, cullata dalla pigrizia e dall'inesperienza, dalla preferenza di restare nel suo.

Che fosse una persona estroversa bisognava toglierselo dalla testa. Lo pensai genericamente, per chiunque fosse stato di quel parere.

"Victoria sarà nei paraggi".

La osservai di profilo, la figura circondata dalle mura di quegli edifici che perdevano intonaco e mattonelle minuto per minuto, con Halsey che continuava a trotterellarmi di fianco, in attesa della mia risposta definitiva.

Victoria era in silenzio, l'aria di chi prometteva e manteneva senza pronunciare mai rassicurazioni.

Wildcard - Rule The Night (Fase 1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora