Play: Besomorph & Riell - SelfishEro nel cortile della scuola, sveglia da soltanto mezz'ora, con delle occhiaie violacee che non mi ero preoccupata di nascondere e la pelle di una mano arrossata per aver schiaffeggiato uno dei lupacchiotti rumorosi della notte prima, che aveva preso la buffa decisione di non lasciarmi la strada libera.
Erano le sette e mezza del mattino e ancora grazie al passaggio di mio nonno ero riuscita ad arrivare in tempo.Come inizio di giornata non si prospettava un dieci e lode, peró avrei atteso l'esito del resto delle ore. Non tanto per volontà, ma perché come tutti ne ero costretta. Proseguii, a tratti inarcando goffamente la schiena, e stiracchiavo le mie braccia ancora fastidiosamente formicolanti.
La confusione restava sempre la stessa, tonalità diverse di suoni provenienti da ogni angolo o i rumori improvvisi degli sportelli delle auto che andavano a chiudersi, mossi da braccia che si muovevano ancora meccanicamente, le espressioni di chi stava attraversando quella strada con gli occhi in una linea retta, ancora dormienti nell'abitudine.
<<Senti, hai seriamente
rotto il cazzo!>>mi girai subito verso la mia sinistra, e appoggiati agli stipiti della porta di un'aula vi erano tre ragazzi, tutti e tre vestiti quasi completamente di nero.
Uno tra di loro, con i capelli biondi e una appena visibile cicatrice rosea sotto un occhio spintonó un altro ragazzo moro e più basso di lui, che nel frattempo continuava a guardarlo negli occhi, impassibile.
Io, che arrivavo da dietro, rallentai incuriosita soprattutto quando mi resi conto che il biondo mi aveva lanciato un'occhiata fugace, accorgendosi del mio arrivo, e quindi rendendo il tutto più sospetto, curioso.
A fermare i miei passi, oltre che la curiosità, fu anche la forte e sconosciuta sensazione che mi picchiettò sulla spalla, ricordandomi che non li avevo mai visti prima di quel giorno, almeno così vicini all'ingresso.
<<Io? Amico, so come sei, cercati una vittima e non iniziare con me>> il moro parló.
Successivamente mi guardó negli occhi per un secondo, quasi facendola apparire come un'azione distratta, e si avvicinó ulteriormente al ragazzo biondo, prendendolo fiaccamente per il colletto.
Neanche il tempo che dicesse qualcosa, che il biondo staccó le mani del moro dalla propria maglietta, interrompendolo. <<Sì, niente mozziconi schiacciati in faccia, lo so->>, il moro lo spinse bruscamente contro un armadietto provocando la sua risata che decorasse il rumore, e subito dopo quel momento ripresi a camminare più velocemente per la mia strada, accelerando di poco i miei passi, facendo finta che niente di superficiale fosse appena accaduto.
<<Sei un coglione>> sentii pronunciare dalla voce del più basso, con tono freddo, mentre andavo avanti cercando di dedicare la mia attenzione altrove.
<<Ehi, farai tardi a matematica, amore!>> la terza voce dei tre ragazzi parló a tono alto, e per un paio di secondi mi si bloccó il cuore, il respiro si interruppe e per poco i miei passi rallentarono, pensando che si stessero riferendo a me, ma dovetti ricredermi quando dei passi rapidi erano quasi sul punto di raggiungermi.
Irregolari, piccoli, brevi, e ad un certo punto mi parve si stessero sincronizzando ai miei.
<<Chiudi un po' quel cesso>> il moro mi superó, camminando velocemente come un maggiordomo allarmato dal forno in fiamme, e in seguito entró senza neanche rallentare la velocità dei suoi passi nell'aula nella quale sarei dovuta andare anche io, ovviamente.
Poteva essere poco più alto di me, e dalle sue risposte, avevo avvertito la tonalità della sua voce spessa come il ghiaccio, fredda come i brividi che avevo sentito appena la sua figura per poco non mi aveva sfiorato la spalla, lasciandomi vicino leggero odore di muschio e dolce.
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Wildcard - Rule The Night (Fase 1)
Mistério / SuspenseAsia realizza di essere sempre stata sola. Persa nell'ingenuità, abituata alla vita nel quartiere più tranquillo di tutta Cleveland. Abbandonata negli abissi di un circolo vizioso grande quanto il mondo. Poker, accordi, superbia, sangue ed ingann...