Assi - Parte due

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Jessica spuntò in tutta la sua altezza e freschezza per meno di cinque secondi.

Un istante dopo, Chloe si buttò su di lei appendendosi con un braccio al suo collo e rischiando quasi di far sbattere le loro schiene contro la vetrina dei campioni della scuola.

Sembrava fossero dirette da tutt'altra parte, e ancora non avevano buttato uno sguardo in nostra direzione. L'unica cambiamento di cui mi accorsi, fu che la maggiorparte dei miei compagni si fosse incuriosita, e che cercasse di vedere da dove provenissero le voci.

Poco prima di scomparire dalla nostra visuale, Jessica si accorse di me ed indietreggiò di colpo.

In seguito, afferrò Chloe dal cappuccio del colletto della giacca in malo modo, facendola inciampare davvero per poco. Entrarono nella classe popolata soltanto da conversazioni ridotte a sussurri, ed io non riuscii a trattenere le risate solo a guardare le loro espressioni.

<<Oggi sciopero di professori? È da stamattina che non ne vedo uno, ed è sorprendente dato che puntualmente ogni giorno mi guardano stor->>
<<Sta' un po' zitta cazzo>>
<<Stavo parlando, pomodorino bastardo che non sei altro>> Jessica inveì contro Chloe, spintonandola ancora una volta.

Adoravo vedere il modo in cui la più piccola si facesse tranquillamente sfottere da lei, al contrario di come faceva con il resto del mondo.

La rossa per poco non esplose dal ridere che stava tenendosi dentro, e raggiunse la cattedra vuota subito dopo Jessica, che invece ci si appoggiò.

La più alta studiò l'aula come se non ne avesse mai vista una del genere, e schioccò la lingua con disinvoltura.

<<Sono sempre tutti così silenziosi, Asia?>> chiese la rossa, indicando davanti a sé con l'indice senza sforzarsi di tendere il braccio, ed io risposi facendo spallucce.

Sembrava si fosse rifatta la tinta dal momento che quel colore così particolare appariva ancora più acceso e bello di come lo fosse stato prima.

<<Probabilmente io becco sempre i più calmi>>

<<Nei corsi che faccio io è sempre il contrario, ho imparato più modi per spaccare le finestre che argomenti scolastici>>
<< Questo perchè tu ti sei studiata il popolo a cui ti saresti unita, prima di iscriverti>> obiettò Jessica.
<<Vuoi dirmi che non è stata una buona idea?>>  domandò Chloe con un sorriso sornione, mentre io notavo Caroline, che la stava osservando in silenzio.

La rossa era appoggiata con il sedere alla cattedra, le mani in tasca, nascoste dal nero lucido della giacca di pelle oversize. Vederla vestita completamente di nero, con i ciuffi dei capelli a incorniciare quegli occhi da tigre e gli occhiali sottili poggiati sul naso mi lasciò quasi a corto di parole.

Non perchè me ne stessi innamorando, ma perchè semplicemente non sarei stata in grado di trovare le parole esatte per spiegare tutto.

Quel colore, cremisi, era talmente suo che sarebbe stato terribilmente banale sul corpo di qualcun altro. Il mio poteva essere un pensiero fuori dal comune, un qualcosa di inutile a cui rivolgersi.
Non avrei mai associato la lei che conoscevo dalla mia tenera età ad una figura simile, eppure non avrei mai creduto che qualunque cosa le fosse caduta addosso, oltre la crescita, le sarebbe calzata così a pennello.



L'ora stava per terminare, e la cattedra era ancora solo occupata dai sederi delle due nuove arrivate.

<<Ehi Caroline, scusa... non mi ero accorta di te>> la salutò Jessica, che la conosceva ancora meno di me, e Caroline ricambiò con un sorriso alternando lo sguardo tra la mora e la rossa, la quale invece le aveva solo rivolto un'occhiata curiosa, mantenendo le labbra in una linea orizzontale e dritta.
Un ragazzo seduto infondo le stava fissando con la testa appoggiata al muro dove c'era il suo banco e le braccia appoggiate su questo, senza battere ciglio.

Wildcard - Rule The Night (Fase 1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora