L'arancione mischiato al rosa pastello del tramonto sollevò la mia anima, mentre con le mani che stringevano l'interno delle tasche e l'ansia che mi mangiava dentro attendevo l'arrivo dei carichi, picchiettando coi piedi per terra, appena davanti al condominio.
Halsey e Victoria erano in cammino verso le loro destinazioni. Tori al bordo del suo skateboard che sfrecciava sui marciapiedi mentre Hal, che le camminava dietro senza raggiungerla del tutto, si dirigeva con calma verso l'inizio di una strada completamente diversa, che avrebbe imboccato per raggiungere il luogo citato da almeno tre telegiornali diversi, soltanto fino a quell'ora del giorno.Tre telegiornali, solo perchè erano quelli che tutti avevamo visto, escluso il resto della lista dei canali.
Jessica se n'era andata in palestra per fare allenamento, le dure tre ore che lei si ostinava di fare ogni giorno senza includere quelle di nascosto aggiungeva di notte o alle prime ore della mattina, esgaerando senza alcun dubbio, ma accrescendo l'aspetto formato e sodo del suo corpo atletico. Vedevo la sua come una fuga verso un rifugio, una corsa verso una pausa che avrebbe staccato la spina da qualsiasi dei suoi problemi, l'unico sfogo e passatempo che avesse mai mantenuto forse dalla sua tenera età.
Megan invece era nel nostro appartamento, a sfogliare libri che si erano sempre trovati sulle mensole della stanza di Chloe, condividendo con genuinità il punto che entrambe avevano in comune, senza accorgersene del tutto.
Lungo la strada sfrecciava l'odore del diesel, qualche foglio di giornale svolazzava in cerca di una meta e noi, come rinchiuse in una cupola di folla, ci trovavamo quasi esattamente al centro della città. Con tutte le moto e le auto che mi passavano davanti era quasi difficile vedere chi ci fosse dall'altra parte del marciapiede. le visiere dei numerosi caschi scoloriti e i vetri dei finestrini rettangolari luccicavano riflettendo la discesa del sole rosso, ed io mi persi inconsapevolmente a studiarli uno dopo l'altro senza catturarne davvero le tracce, aspettando di scorgere qualcosa che avrebbe probabilmente trascinato con sè un aspetto più sinistro.
<<Ti lacrimano gli occhi, non è che ti sei già fatta di qualcosa in anticipo?>> mi disse Chloe, affiancandomi a braccia conserte e con aria indifferente, sul ciglio del marciapiede. Tesi un braccio davanti al suo petto bloccando i suoi passi, e subito si voltò a guardarmi, quasi con innocenza.
<<Se vuoi morire devi solo chiedermi aiuto, metterti in mezzo alla strada mi sembra troppo azzardato, bambina>>. Mi stavo tormentando. Autonomamente, ma proseguivo, senza riuscir a trovare un interruttore che, ironia del caso, accendesse la luce per rischiarare il buio.
L'immagine di quella bestia chiusa dietro le sbarre nere e odoranti di sangue mi tormentava come incubo di ogni notte, e di ogni sera. Spesso anche la mattina, assieme alle altre visioni orrende che consistevano in un corpo incendiato dal desiderio aggressivo di vita e dalle catene pungenti strascicate da una sirena già morta da un pezzo.Chloe si tirò ancora più dietro al mio braccio, ed io lo abbassai lentamente.
<<So guardare a destra e a sinistra.>> <<Dovresti guardare prima di andare in strada, però. Ho paura che se guarderai dopo averlo fatto sarà un pochino troppo tardi>> le dissi, con sincerità, e sorridendo per la mia ironia, mentre il piacevole suono del movimento intorno a noi stava aumentando. Cresceva, diminuiva, di secondo in secondo, come se fosse caratterizzato da milioni di idee. Focalizzai nella mia mente l'immagine di me e Chloe, viste dall'alto davanti ad una Seat Leon Stationwagon con due strisce d'argento brillante per lato che si parcheggiava esattamente davanti al palazzo.
Rividi la mia testa voltarsi per guardarsi intorno, perchè cominciava ad esserci fin troppa gente.Ma verso la fine di quel pomeriggio, e il principio di quella sera fresca e ventilata, un uomo vestito in nero con una cravatta lucida e grigia scese dal veicolo senza proferire parola, e in men che non si dica ciò che sarebbe dovuto entrare in nostro possesso si trovò stretto tra le nostre mani, sigillato in uno spesso scatolone di Amazon Prime.
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Wildcard - Rule The Night (Fase 1)
Gizem / GerilimAsia realizza di essere sempre stata sola. Persa nell'ingenuità, abituata alla vita nel quartiere più tranquillo di tutta Cleveland. Abbandonata negli abissi di un circolo vizioso grande quanto il mondo. Poker, accordi, superbia, sangue ed ingann...