È lunedì mattina e non ho chiuso occhio. Ho continuato ad indagare su questo Li Han, ma non ho ottenuto molte informazioni. Ho alcuni contatti in Cina, ma a quanto pare le informazioni su quest'individuo sembrano essere top secret. Non ho più dubbi adesso: la mafia cinese ci sta mettendo i bastoni tra le ruote. È l'alba e sono convinto che mio padre sia già sveglio e operativo. Mi alzo già incazzato pensando alla giornata di merda che mi si prospetta. Alle 14:00 dovrebbe arrivare quel coglione di Vito con i suoi uomini. Dovrò fargli da babysitter ed è l'ultima cosa che voglio, ma mio padre ha affidato a me quest'incarico. Mi faccio una doccia veloce ed indosso un abbigliamento comodo. Jeans neri con maglia nera e cappotto nero lungo fino al ginocchio. Uscendo dalla mia camera incontro mio fratello.
«Dove vai a quest'ora?» Mi chiede.
«Tu dove vai?» Gli chiedo a mia volta.
«Da papà.»
«Anch'io.» Rispondo e ci affianchiamo lungo il largo corridoio. «Sei tornato tardi ieri sera.» Gli dico per smorzare quel silenzio pesante. Non è che sia un problema stare in silenzio per me, anzi, lo adoro. Ma ultimamente mio fratello è strano e ho paura che si stia lasciando coinvolgere in faccende pericolose e spero vivamente di sbagliarmi.
«Che ti importa?» Mi risponde con voce piatta.
Il suo tono mi irrita oltremodo. «Non me ne frega un cazzo infatti. Era solo per sapere. È un segreto o cosa?»
«Non sono affari tuoi!» Mi dice con aria di sfida ed entra per primo nello studio di mio padre. Lui è già intento a bere il suo caffè mentre esamina dei documenti. «Ah bene, siete entrambi qui.» Poggia la tazzina sul tavolo e ci fa segno di accomodarci.
«Abbiamo un nuovo carico da spedire. I nostri uomini sono già pronti per partire e voglio che tu, Michail, vada in Sudafrica per concludere l'accordo.»
Sono sorpreso dalle sue parole. Questo è un incarico molto importante e non credo che mio fratello sia pronto per questo, ma è un pensiero che tengo per me.
«È una cosa grossa, figliolo.» Gli dice mio padre. «Non voglio altre sorprese.»
«Sta tranquillo papà. Puoi contare su di me.» Risponde Michail. Siamo così diversi io e lui e non solo nel carattere. I suoi occhioni azzurri si fissano nei miei in segno di sfida. Pensa forse che io sia geloso del suo incarico?
«Per te ho un'altra missione.» Mi dice papà costringendomi a guardarlo. «Tra qualche ora arriverà la squadra di Vito e la affido a te.»
Mio fratello sogghigna malizioso «A me un incarico vero e a te tocca fare il babysitter. Sei caduto in basso fratello.» Poi si rivolge a mio padre. «Vado a fare i bagagli; ho un aereo da prendere.» E se ne va. Mi passo una mano sulla fronte e guardo mio padre sapendo che in fondo, mio fratello ha ragione. Lui mi guarda sorridendo come un bambino.
«Cos'hai da sorridere tanto?» Gli chiedo quasi scocciato.«Oh nulla di che. Viktor, questa è una cosa seria e molto importante. Ho deciso di stringere un'alleanza con Don Vincenzo Russo e ho bisogno che mio figlio sia con me.»
«Sono sempre con te papà, lo sai.»
«Bene... allora va!» Mi incita.
Sono le 14:30 e quel cazzo di aereo è in ritardo. Già partiamo male. È una bella giornata, senza una nuvola in cielo, ma c'è parecchio vento. Aspetto in macchina con Arsenij e mi accendo una sigaretta.
«Come ci dobbiamo comportare?» Mi chiede il mio amico.
«A quanto pare mio padre vuole un'alleanza ancora più proficua. Ciò significa che non possiamo esagerare.» Dico sbuffando una nuvola di fumo.
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Fino all'ultimo respiro
ChickLitAlyssa fa parte di una delle famiglie più potenti e pericolose del mondo. Ha tutto ciò che una ragazza possa desiderare: soldi, fama e potere. Peccato che lei desideri l'unica cosa che non può avere... la libertà. Alyssa non vuole far parte della ma...