Vito è fuori dalla grazia di Dio. Siamo tornati a casa verso le 18 e Alyssa non è in casa.
«Dove cazzo è?» Sbraita Vito incazzato nero. «Le avevo detto di stare qui!» Urla. E come dargli torto. Quella ragazzina ci farà andare fuori di testa. Suo fratello le aveva espressamente ordinato di rimanere in casa, eppure lei ha fatto nuovamente di testa sua.
«Calmati Vito.» Cerca di rassicurarlo mio padre. «I miei uomini mi hanno detto che l'hanno vista uscire in compagnia della sua guardia del corpo. Sarà sicuramente andata a fare shopping o qualcosa di simile. Hai provato a chiamarla sul cellulare?»
«È staccato.»
Mi sembra invecchiato di cent'anni.
«Dovevi per forza portarla con te?» Non me ne frega nulla se sembro scortese o meno, ma avere questa ragazzina qui, nel mio territorio, mi porterà solo guai. Se dovesse succederle qualcosa, Don Vincenzo sarà pronto a tagliarci le palle. Credo sia il caso di mandare alcuni dei miei uomini perlustrazione. Proprio quando finisco di fare questo pensiero, la porta d'ingresso si apre. Usciamo tutti dal salone e la troviamo bardata dalla testa ai piedi.
«Ciao a tutti!» Esclama con un sorriso sincero. Possibile che non si renda conto che agire in questo modo potrebbe metterlo in pericolo nuovamente?
«Ciao un cazzo! Dove eri? Ti avevo detto di stare qui!» Vito si avvicina minacciosamente a lei e l'afferra per un polso. Persino io ammetto che lo fa con troppa irruenza.
«Lasciami Vito! Mi stai facendo male!» Gli risponde lei serrando il pugno e indietreggiando verso l'uscita.
«Male? Questo non è niente in confronto a quello che ti potrebbero fare i nostri nemici!»
Vito prova nuovamente a scuoterla ma questa volta viene bloccato dal colosso alle spalle di Alyssa.
«Adesso signorino sta esagerando.»
Porca troia... se la tensione nella stanza avesse modo di esplodere, sono certo che la furia di Vito ci farebbe saltare tutti in aria. Quella guardia del corpo sta andando contro il suo stesso capo e non oso immaginare quale potrebbe essere la punizione. Se fosse uno dei miei uomini, troverebbe la morte per mano delle mie stesse mani.
«Che cosa stai facendo, Igor? Sei impazzito?» Vito è scioccato tanto quanto me e mio padre.
«Igor proteggere signorina. Faccio solo il mio lavoro.»
«Lasciami immediatamente e forse dimenticherò il tuo affronto.» Gli risponde Vito con un filo di voce.
«Adesso basta!» Alyssa fa in modo che il braccio di Igor lasci la presa su quello del fratello.
«E tu!» Si rivolge al fratello. «Lascialo in pace. Sta solamente facendo il suo lavoro, ovvero proteggere me.» Dà una piccola spinta al fratello e si allontana da lui.
«Dov'eri?» Le chiede il fratello con un tono perentorio. Credo che se non ci fossero spettatori, l'avrebbe presa a schiaffi. O almeno ci avrebbe provato dato che la ragazzina non sembra per nulla spaventata dalla sguardo di ghiaccio del fratello.
«In giro per la città. Credevi davvero che me ne sarei rimasta qui senza fare nulla? Prima che tu possa dare di matto, sappi che ero andata in giro per musei a fare quello che fanno tutti i turisti in una città che non conoscono. E per di più nostro padre ne era a conoscenza visto che mi ha chiamata poco prima che uscissi.»
«Oh certo... Perché questo mi rassicura un sacco!»
«Beh, ora che sei qui, mia cara Alyssa.» Si intromette mio padre nella conversazione. «Direi che possiamo sistemarci a tavola... Vieni.»
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Fino all'ultimo respiro
ChickLitAlyssa fa parte di una delle famiglie più potenti e pericolose del mondo. Ha tutto ciò che una ragazza possa desiderare: soldi, fama e potere. Peccato che lei desideri l'unica cosa che non può avere... la libertà. Alyssa non vuole far parte della ma...