Ultimamente passo la maggior parte del mio tempo o nella mia stanza o in palestra ad allenarmi. Ho sempre odiato farlo; o per meglio dire, ho sempre odiato andare in palestra. Le arti marziali sono tutta un'altra storia. Ancora ricordo quando nelle prime lezioni non facevo altro che perdere l'equilibrio e cadere per terra, scatenando le risate dei miei fratelli che ridevano di me, ma con il tempo sono diventata piuttosto brava. Quando poi mio padre mi ha affidata alle cure della Yakuza, le cose sono cambiate drasticamente. Anche se nel corpo a corpo non sono mai diventata un'esperta, ho affinato l'arte della spada samurai e delle armi da taglio in generale. Sono un fenomeno con i coltelli, ma questa è una cosa che ho sempre tenuto per me. Nessuno è a conoscenza delle mie doti marziali, nemmeno mio padre e voglio che continui ad essere così. Sono stata una stupida a permettere a Viktor di intravedere quella parte di me. Voglio che sia una cosa solo mia...
Per tutta la mia vita ho dovuto essere quella che volevano gli altri; ho dovuto fare quello che gli altri si aspettavano da me, ma questo... Voglio che sia una cosa solo ed esclusivamente mia. Dall'annuncio del mio "fidanzamento" non ho più visto mio fratello. Ho voglia di parlare con lui; devo sapere se era conoscenza di tutto questo. Decido di provare un'altra volta a contattarlo sul telefono e stranamente questa volta mi risponde.
«Dove sei?» È la prima cosa che gli dico non appena risponde.
«Sono fuori a fare un giro.» Replica con voce piatta e distaccata.
«Sono due giorni che sei fuori casa. Hai forse paura di incontrarmi?»
«Non avevo idea che si riferiva a questo quando mi ha detto che avresti reso possibile l'alleanza tra Mafia e Bratva.»
Ecco spiegato il motivo per cui mi sta evitando. Che si senta in colpa?
«Quindi non ne sapevi nulla?» Gli chiedo giusto per avere la conferma.
«No, te lo giuro...»
C'è un momento di silenzio tra di noi, anche se sento il suo fiato pesante.
«Non lo voglio sposare, Vito.» Gli dico con un filo di voce.
In questo momento ho solo bisogno del mio fratellone che venga a consolarmi, tutto qui. Non mi sembra di chiedere poi molto, no?
«E io non vorrei che tu fossi la moglie di un uomo del genere, sorellina. Credimi se ti dico questo.»
Vito non è di certo un santo, ma non è la prima volta che classifica Viktor come la peggior feccia esistente al mondo.
«Di che genere di uomo stiamo parlando esattamente?» Devo essere preparata a tutto. Viktor è il mio nemico e devo conoscere tutti i suoi punti deboli se voglio avere la meglio su di lui.
«È un brutale assassino, Alyssa. È un uomo spietato e senza sentimenti. Sarebbe capace di ucciderti senza esitazione solo perché non hai eseguito un suo ordine.»
«E voi mi state gettando proprio tra le sue braccia...» Dico sconsolata gettandomi sul letto e fissando il soffitto bianco.
«Ascoltami sorellina... Quando sarai sua moglie, non farlo arrabbiare. Ti prego. Asseconda le sue richieste e mostrati remissiva. Ti imploro di ascoltarmi.»
«In pratica vuoi che sia il suo giocattolino. Dovresti sapere che non è nelle mie corde.»
Vito sta per dirmi qualcos'altro, ma qualcuno bussa alla porta.
«Avanti!» Dico io e vedo entrare mia madre nel suo bellissimo tailleur nero.
«Chi è?» Mi chiede mio fratello.
«È nostra madre. Devo andare adesso.»
«Va bene, ma riparleremo ancora della faccenda, ok sorellina?»
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Fino all'ultimo respiro
ChickLitAlyssa fa parte di una delle famiglie più potenti e pericolose del mondo. Ha tutto ciò che una ragazza possa desiderare: soldi, fama e potere. Peccato che lei desideri l'unica cosa che non può avere... la libertà. Alyssa non vuole far parte della ma...