Quando questa mattina mi sono svegliato, ero felice. Dopo tutti questi anni, sono riuscito a diventare il capo della Yakuza e ora il mio solo ed unico pensiero è rendere fiero di me mio padre. Adesso ho molte più responsabilità e la prosperità della mia organizzazione è in cima alla lista delle cose da fare.
Quando esco dalla camera della suite dove abbiamo deciso di alloggiare, trovo Alyssa seduta sullo sgabello vicino alla finestra che si affaccia sulla bella San Pietroburgo.«Cosa guardi?» Le chiedo curioso.
Si volta verso di me e mi sorride.
«Credi che ce la faremo?»Mi avvicino a lei e le deposito un bacio leggero sul capo. I suoi capelli profumano di fresco e di pulito.
«Prevedere l'esito delle nostre azioni è impossibile, ma di una cosa sono certo. Comunque andranno le cose, abbiamo smosso le fondamenta del Tavolo e il cambiamento sarà inevitabile.»
«Non si arrenderanno facilmente.»
«È proprio questo il bello, no?»Mi guarda come si guarderebbe un bambino.
«Sei proprio un guerrafondaio.» Mi dice dandomi una spintarella.
«Una volta ti piaceva questo lato di me.» E ricambio la sua spinta facendole il solletico su un fianco. Inizia a ridere sommessamente.
«Smettila!» Urla ridacchiando.
«Solo se ammetti che ti piaccio ancora.»Mi avvicino sempre di più a lei e finisco per abbracciarla da dietro. Continuo a solleticarle i fianchi e le ascelle. Alyssa prova a bloccarmi le braccia perché non resiste più. Ha le lacrime agli occhi per quanto sta ridendo.
«Dai, Hiroto!»
Mi fermo perché se continuo così, la farò scoppiare. Rimango abbracciato a lei però.
Appoggio il mento nell' incavo della sua spalla. Lei chiude le mani sopra le mie che le cingono la pancia.
«Puoi rispondere alla mia domanda?»La sua testa va leggermente indietro e si appoggia completamente su di me.
«Perché vuoi saperlo?»
«Perché voglio infrangere la promessa che ti ho fatto, ma per farlo, ho bisogno di sapere se provi per me quello che io provo per te.»Non mi risponde immediatamente. I respiri diventano più pesanti e lunghi.
«Non siamo mai stati nulla di più se non amanti.» Mi dice con una nota triste. «Non ne abbiamo mai avuto la possibilità.»
«Ma ce l'abbiamo adesso.» La blocco io. «Ora, in questo preciso momento, abbiamo l'occasione di tornare ad essere quello che eravamo. Il destino ci ha fatto riunire.»«Le avversità l'hanno fatto. Il destino non c'entra nulla.» C'è amarezza nella sua voce.
«Chiamalo come più preferisci. Fatto sta che il nostro filo non si è mai spezzato e l'essere qui, ora, insieme, ne è la prova. Se devo ringraziare tuo padre o Viktor per questo, lo farò.»
«Cosa dirà tuo padre?» Adesso è paura quella sento. Di deluderlo. Di sconvolgerlo.
«Mio padre ha sempre saputo di noi.»
«Cosa?» Scatta dallo sgabello e si allontana.
Io ridacchio.
«Me lo ha confessato quando siamo andati al ballo.» Le dico giusto per informarla.
Sembra sconvolta.
«Perché non ha mai detto nulla?»A questa domanda non so rispondere, ma posso ipotizzare.
«Ha importanza adesso?»
«Ce l'ha per me. Tanaka-sama è la persona che più rispetto e temo al mondo. È come un padre per me e la sua opinione è fondamentale.»
Le vado incontro ma lei indietreggia.
A quel punto mi blocco.«Cos'è che ti frena?» Forse uso un tono più duro del previsto. Non comprendo cosa la stia bloccando. «Abbiamo la possibilità di recuperare il tempo perso eppure sembra che tu non voglia. Di cosa hai paura?»
Sembra sconvolta.«Pensi che non voglia? Il mio corpo si infiamma anche quando mi stai semplicemente vicino. La mia mente si annebbia quando sento la tua voce. Non capisco più nulla e vorrei solo gettarmi tra le tue braccia!»
«E allora fallo!» Grido come un pazzo.
«Non posso!»
«Perché?!»
«Perché ho paura, va bene?»
![](https://img.wattpad.com/cover/288853612-288-k941619.jpg)
STAI LEGGENDO
Fino all'ultimo respiro
ChickLitAlyssa fa parte di una delle famiglie più potenti e pericolose del mondo. Ha tutto ciò che una ragazza possa desiderare: soldi, fama e potere. Peccato che lei desideri l'unica cosa che non può avere... la libertà. Alyssa non vuole far parte della ma...