È passata una settimana da quando ho dato un calcio a Viktor e sinceramente ho fatto di tutto per evitarlo. Non è che volessi darglielo intenzionalmente; è stato semplicemente più forte di me. Non sono una persona violenta in generale, ma odio le prepotenze e odio chi cerca di sottomettermi con la forza. Nonostante mio padre abbia fatto di tutto per evitare che io potessi mai utilizzare le arti marziali per difendermi, la Yakuza la pensava diversamente. Tecnicamente faccio schifo nel corpo a corpo, ma nell'uso delle armi sia da taglio che da fuoco, sono più che brava. Sono riuscita a sopraffare Viktor solo perché l'ho preso in contropiede e con ogni probabilità non si aspettava che io sapessi reagire.
Adesso lo sa e credo che lo sappiano benissimo anche i suoi gioielli di famiglia.
Ho cercato di trascorrere il resto della settimana nella mia camera o attaccata a Igor. Per fortuna lui conosce benissimo il significato della parola "resta attaccato a me".
Domani ci sarà il ballo in maschera organizzato qui a San Pietroburgo. Da quello che ho capito, mia madre, nonostante fosse miglia e miglia di distanza, ha contribuito in gran misura alla realizzazione di questo gala. Tutto ciò che concerne l'estetica, dai fiori alla scelta del mobilio, è opera sua.
Vito bussa alla porta e questa volta ha la decenza di aspettare un mio invito ad entrare.
Quando lo fa, leggo dal suo sguardo che è pensieroso.«Tutto bene?»
«Per niente. Siamo in un vicolo cieco e la Yakuza ci sta col fiato sul collo. Vogliono risposte che non possiamo dargli.»So quanto la Yakuza possa essere insistente e mi dispiace per mio fratello. Il fardello di tutta questa situazione pesa sulle sue spalle.
«Perché non diciamo loro semplicemente la verità?» Provo a dire.
«Vuoi essere onesta con la Yakuza?»
«L'onestà è lodevole. La Yakuza sa bene che la famiglia Russo rispetta i patti e se questi carichi non sono arrivati a destinazione, è semplicemente perché c'è stato un problema. Credo dovremmo essere onesti con loro.»
Vito si accascia sulla poltrona piena di vestiti. Butta giù un paio di magliette e mi guarda di traverso.
«Vedo che le cattive abitudini non muoiono mai...» Dice alludendo ai panni sparsi qua e là. «Comunque sia non credo sia la scelta migliore essere onesti con loro. E stranamente Viktor è d'accordo con me.»
«Questa è proprio la ragione che ti serve per essere d'accordo con me e non con lui.»
«Vedi di fartelo piacere sorellina... Nostro padre vuole una proficua collaborazione con la sua famiglia. Per quanto sia d'accordo con te sul fatto che lui e suo fratello siano degli stronzi di prima categoria, sono dei potenti alleati ed è meglio averli come amici che nemici.»Mi siedo sul letto e mi passo una mano sulla fronte.
«Non ti senti bene?» Mi chiede mio fratello con sguardo preoccupato.
«No, sono solo stufa di questa situazione. Sai bene che non vorrei essere qui e soprattutto che non vorrei avere niente a che fare con tutta questa storia eppure nostro padre continua ad immischiarmi nei suoi affari.»«Sono anche i tuoi affari, Alyssa. Sei una Russo. È questa la tua vita, che ti piaccia o no. Potrai anche scappare da essa, ma questa realtà verrà sempre a cercarti e a bussare alla tua porta.»
Sfortunatamente mio fratello ha ragione. Ho provato innumerevoli volte ad allontanarmi da questa vita malsana, eppure sono sempre stata costretta ad immergermi nuovamente in questo sudiciume.
Il telefono di Vito squilla e quando risponde, capisco che i miei genitori sono arrivati.
«Andiamo, sono qui. Papà e mamma non vedevano l'ora di vederti.»
Anche a me sono mancati; mentirei se dicessi il contrario.Quando arriviamo di sotto, mio padre sta stringendo la mano di Ivan Kozlov. Poi mia madre fa lo stesso solo che questa volta il padrone di casa le dà due baci sulla guancia.
«Grazie per la tua ospitalità, Ivan.» Gli dice mio padre.
«È un onore per me ospitare te e la tua famiglia.» Gli risponde Ivan con voce fiera. «Lasciate che i miei uomini portino i vostri bagagli.» Ivan fa un cenno ad alcuni domestici e questi scattano sull'attenti. Si affrettano a prendere tutte le valigie e iniziano a portarle ai piani superiori.
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Fino all'ultimo respiro
ChickLitAlyssa fa parte di una delle famiglie più potenti e pericolose del mondo. Ha tutto ciò che una ragazza possa desiderare: soldi, fama e potere. Peccato che lei desideri l'unica cosa che non può avere... la libertà. Alyssa non vuole far parte della ma...