Il destro che mi arriva dritto al petto mi fa cadere per terra. Devo fare un profondo respiro prima di riprendere fiato. Con la coda dell'occhio vedo arrivare il suo calcio rotante. È la sua mossa speciale di taekwondo. Alzo le braccia e le incrocio per creare una barriera, ma il calcio è talmente potente che finisco nuovamente al tappeto. Il mio avversario mi sale sopra e inizia a tempestarmi di pugni. Alzo le braccia nel vano tentativo di riparare il viso, ma la potenza dei suoi colpi è tale da rendermi inerme. È come una macchina da guerra e non ho speranza di sopraffarlo, a meno di non giocare sporco. Gli do una ginocchiata nei gioielli di famiglia e lo sento imprecare.
«Porca puttana, Alyssa. Ti piace giocare sporco?»
Il suo attimo di esitazione mi dà l'opportunità che stavo aspettando. Riesco a sottrarmi da quella posizione di inferiorità e rotolo via da lui. Mi rialzo in piedi, anche se sono tutta dolorante. Gli assesto qualche pugno, ma sono visibilmente più debole di lui. Riesce ad afferrarmi per il collo con il braccio e mi stringe talmente tanto che sento mancarmi il respiro. Cado in ginocchio e cerco di dargli una gomitata sul mento, ma il mio gesto viene immediatamente intercettato. Finiamo entrambi sul tatami. Lui mi inchioda le braccia a terra e le sue cosce bloccano le mie gambe. Respiriamo entrambi a fatica. Io sono decisamente più malconcia di lui che ha a malapena qualche graffio. Si avvicina un po' di più a me.
«Quante volte devo dirti di non mostrarmi i tuoi punti vitali?»
Vorrei cantargliene quattro, ma sono così stanca e demoralizzata che gli dico solamente: «Aspetta e vedrai. La prossima volta ti faccio nero.»
«Sono tre anni che aspetto, eppure mi sembra di giocare sempre la stessa partita.»
Gli sorrido. «Non hai fede amico mio.»
Adesso anche Hiroto sorride. «Oh, ma io ho fede; è solo che vorrei evitare di prendermi a calci da solo. Non so se mi spiego.»
«Sei un esibizionista, lo sai? Quando mi insegnerai quella mossa.»
Hiroto si avvicina ulteriormente e adesso i nostri volti sono quasi attaccati.
«Quando imparerai a colpirmi almeno una volta, pivellina.»
Mi lascia andare e mi aiuta a rialzarmi. Andiamo entrambi a sederci sulla panca e mentre io bevo, lui si asciuga il sudore con un asciugamano.
«Com'è andata ieri sera?» Mi chiede improvvisamente.
Ieri avevo un appuntamento con un fantastico ragazzo che ho conosciuto al karaoke. Tanaka-sama mi aveva dato il permesso di uscire e andarmi a divertire con i miei amici, ma qualcuno era contrario al mio appuntamento.
«Dovresti saperlo molto bene dal momento che non si è presentato.» Gli dico irritata io.
Lui beve un sorso d'acqua e sogghigna soddisfatto.
«È inutile che ridi e fai il finto tonto; lo so che non è venuto a causa tua. Lo hai spaventato a morte.»
«Gli ho solo detto di fare attenzione.»
«Gli hai puntato un coltello addosso.»
«Volevo che il messaggio arrivasse forte e chiaro.»
«Oh, credimi, gli è arrivato eccome!» Gli urlo tirandogli addosso l'asciugamano.
«Se è fuggito, non valeva il tuo tempo.» E mi ritira l'asciugamano contro.
«Non puoi fare così con tutti i ragazzi che incontro!» Provo a coglierlo di sorpresa bloccandogli le braccia all'indietro, ma – come era ovvio che accadesse – sono finita per essere incatenata nella sua morsa.
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Fino all'ultimo respiro
ChickLitAlyssa fa parte di una delle famiglie più potenti e pericolose del mondo. Ha tutto ciò che una ragazza possa desiderare: soldi, fama e potere. Peccato che lei desideri l'unica cosa che non può avere... la libertà. Alyssa non vuole far parte della ma...