36 - Hiroto

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Quando in lontananza vedo Viktor Kozlov scendere dall'imbarcazione con quel suo ghigno orrendo stampato in faccia, sento i brividi lungo la schiena. La mia Alyssa è troppo lontana da me ed esageratamente vicina a lui.

«Ciao tesoro.» Lei dice lui. O almeno è quello che mi sembra di sentire. Sono troppo distante per capire bene.

Alyssa ha paura; so che è così e lo capisco dai passi insicuri che fa all'indietro. Si volta come per cercare la mia figura, ma sono rannicchiato al buio ed è alquanto difficile che riesca a vedermi.

«Chiamate tutti rinforzi che abbiamo; chiamate persino i pescatori se necessario. Chiamate tutti!» Tre dei miei uomini migliori si allontanano da noi per eseguire i miei ordini. Afferro il braccio di Nakagami, braccio destro di mio padre e ora il mio.

«Fate il giro del porto. Quella nave non deve salpare.»

«Sì, signore!»

Non ho abbastanza uomini per affrontare il battaglione della Bratva. Questa volta Viktor ha giocato di anticipo. Non avrei mai creduto che portasse tutte queste persone con sé; sono stato uno sciocco a non immaginarlo.

Fa un passo verso Alyssa e sparo un colpo nella sua direzione ma colpendo il duro asfalto. Esco dal mio nascondiglio e mi faccio avanti, seguito dei miei migliori soldati.

«Prova a fare un altro passo e il prossimo proiettile te lo ficco in testa.»

Viktor alza le braccia e fa una specie di giravolta intorno a sé.

«Sapevo che la Yakuza era debole, ma non avrei mai immaginato di riuscire a sconfinare nel tuo stesso territorio con così tanta facilità.»

Le sue parole bruciano come carboni ardenti.

«Tornatene a casa, Kozlov. Sei ancora in tempo per evitare una strage.»

«Credo che ormai abbiamo superato il punto di non ritorno, Tanaka. Nonostante le riunioni del Tavolo, i nostri gruppi non potranno mai essere più alleati.»

«Te lo ripeto... Tornatene a casa e non fare mai più ritorno.»

«Lo farò, Tanaka... Lo farò. Ma non senza Alyssa. Lei è la mia fidanzata; è mia di diritto.»

Nel frattempo, Alyssa mi ha quasi raggiunto.

«Io non sarò mai tua!» Gli urla lei con voce disperata.

Adesso è Viktor a sparare un colpo sull'asfalto, proprio vicino ad Alyssa. Lei fa un piccolo urletto e si blocca come un cervo impaurito dai fari di un'auto.

«Ti conviene rimanere dove sei. Ho detto che ti riporterò indietro, ma non ho mai specificato se tutta intera.»

Sta forse minacciando la mia Alyssa? Continua a tenere la pistola puntata verso di lui e quando sento il suono di una notifica sul mio telefono, guardo lo smart Watch che ho al polso sinistro.

"Abbiamo circondato l'area, ma non abbiamo uomini sufficienti a contrastarli tutti."

Questo non è buono...

Devo assolutamente cercare di prendere tempo.

«Questa è la seconda volta che la minacci, Kozlov. Sono a tanto così dal premere il grilletto e farti saltare in aria il cervello, o quello che quantomeno dovrebbe contenere. Nel tuo caso non sono del tutto certo che ci sia molta materia grigia...»

Lui scoppia a ridere. «Sei divertente, Tanaka. Sono certo che in un altro contesto, saremmo potuti diventare amici.»

«Non credo proprio, Kozlov. Ma se ti piace pensarlo, te lo lascio fare.»

Fino all'ultimo respiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora