La jeep di Igor mi sembra sempre piccola con lui dentro.
«Signorina sicura di quello che fa?» Igor non sembra preoccupato né per quello che ho fatto né tantomeno per quello che sto per fare.
Lui è con me; so che lo è.
«Kozlov se lo meritava. Ci hanno mentito su tutto.»
Guardo fuori dal finestrino e la neve che cade dal cielo nuvoloso mi rende triste e malinconica.
Qualche ora prima.
«Kiwotsukete. Kare o shin'yō shinaide kudasai.»
Stai attenta. Non fidarti di lui.Le parole di Tanaka mi penetrano nelle vene come veleno. Sono un monito dal quale devo stare attenta.
Vito è nelle sue mani e non oso immaginare cosa possa capitargli. Sono cresciuta all'ombra della mia famiglia, della Yakuza... di tutti.
Va bene così, anzi. In questo modo ho potuto tenere lontani gli sguardi su di me.
Viktor Kozlov è un uomo altrettanto pericolo e sarei una sciocca a fidarmi ciecamente di lui. Questa sera mi ha dimostrato che per lui, l'unica cosa che conta, è portarmi a letto. E la cosa poteva anche starmi bene dal momento che sono stata al suo gioco, ma adesso c'è di mezzo la vita di mio fratello e comunque non ho mai pensato che Kozlov potesse essere diverso da quello che è.
Sta sbraitando al telefono con qualcuno, ma non ho la più pallida idea di cosa stia dicendo dal momento che parla nella sua lingua natale.
Cammina avanti e indietro lungo il bordo del pontile. Io sono ben distante da lui e finalmente il mio telefono squilla. Sono estremamente felice di vedere il suo nome sullo schermo del mio cellulare.
«Aspettavo con ansia la tua telefonata.» Rispondo alla chiamata senza nemmeno un "ciao", ma d'altronde con lui non serve nemmeno. Noi due siamo sulla stessa lunghezza d'onda... più o meno.
«E io aspettavo con trepidazione di sentire ancora una volta la tua voce sensuale.»
Ha sempre voglia di scherzare.
«Hai novità per me?»
«Più di quello che puoi sospettare.»
«Sono tutta orecchi.»
Presente.
«Tutto questo creerà problemi a famiglia Russo.» Igor è concentrato sulla strada, ma lo vedo controllare costantemente gli specchietti retrovisori per accertarsi che nessuno ci stia seguendo.
«Mio fratello aveva ragione... non importa quanto io sia lontana o scappi da tutto ciò. Questa vita continuerà ad inseguirmi fino alla morte.»
«Cosa pensa di fare, signorina?»
«Ho bisogno di risposte Igor e, al momento, l'unico uomo che me le può dare è Michail Kozlov.»
Igor ha parcheggiato proprio dietro l'angolo della tenuta dei Kozlov. Ero curiosa di vedere il ritorno del figliol prodigo e devo dire che la sua faccia è ridotta piuttosto male. Posso chiaramente vedere i vetri dei finestrini rotti e l'aria che entra nella vettura scompiglia tutti i capelli di Viktor. Attendo che entri dentro casa e poi dico ad Igor di accendere la macchina.
«Non lasciare mai il mio fianco.» Gli dico.
Non ho idea di come possa reagire Viktor quando mi vedrà, ma sono certa che è incazzato nero per quanto successo.
Quando parcheggiamo la jeep, vedo due guardie che mi guardano nello stesso modo in cui si osserva un agnellino andare al macello.
Mi aprono il portone dell'immensa casa e le urla di Viktor si sentono fin qui. Sono chiaramente nel salone.
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Fino all'ultimo respiro
ChickLitAlyssa fa parte di una delle famiglie più potenti e pericolose del mondo. Ha tutto ciò che una ragazza possa desiderare: soldi, fama e potere. Peccato che lei desideri l'unica cosa che non può avere... la libertà. Alyssa non vuole far parte della ma...