Capitolo 4

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GRETA
Dopo la palestra io e Virginia siamo andate dalla parrucchiera per una piega, stasera è il compleanno di una nostra amica, quindi anche se controvoglia, perché non mi piacciono molto certi posti, sono costretta ad andare in un disco pub.

Dopo cena mi sono preparata e prima che Virginia passi a prendermi sono andata a casa di Manu per fumare una sigaretta e fare quattro chiacchiere, vorrei raccontargli di quel ragazzo di oggi in palestra, ma a casa sua oltre ad Adriano c'è anche mio fratello e Elisa, quindi preferisco accantonare l'idea di raccontare, altrimenti mi riempierebbero tutti di domande.
Manu mi guarda e sorride < perché sorridi?> fa spallucce < perché mi fa piacere vedere che ti prendi cura di te> mentre lo dice, indica il mio corpo, sicuramente si riferiva all'abbigliamento, di solito sono sempre vestita in maniera semplice e non uso mai i tacchi, mentre stasera indosso un vestitino bianco che risalta l'abbronzatura, aderente fino alla vita mettendo in risalto il Seno è morbido nella gonna che a mio dire e molto, molto corta, scarpe a sandalo nere, tacco 12 e borsetta intonata, faccio spallucce e lei mi abbraccia < sono anche felice che esci e che ti svaghi un po' > la guardo < ma io non ho bisogno di svagarmi da nulla > alza le sopracciglia e so che è pronta a rimproverarmi, ma fortunatamente Virginia suona con la macchina < io scappo, ci vediamo domani > do un bacio veloce a tutti e mio fratello mi blocca per un braccio < Greta qualsiasi cosa chiama, ok?> annuisco e sorrido < so difendermi da sola, ma grazie > gli tirò un bacio e raggiungo Virginia. Dopo la storia di Michele, mio fratello era diventato molto più premuroso, aveva paura che mi succedesse qualcosa, sopratutto dopo la morte di nostra madre, diceva e non solo lui, che ero cambiata, effettivamente era così, difficilmente mi fidavo delle persone, sopratutto difficilmente mi affezionavo a qualcuno, per la sola semplice paura di perderlo poi un giorno.

Arriviamo al locale e devo ammettere è stupendo, raggiungiamo il nostro tavolo, dove Giorgia, la nostra amica festeggiata e già lì con il suo fidanzato Piero, ed altri amici che conoscevo di vista.
Subito ci abbracciamo e baciano con la festeggiata e cominciamo a bere alcuni sciortini per brindare.

Solitamente mi vergogno,  quindi non ballo mai, ma stasera, sarà che mi sento stranamente rilassata, sarà l'effetto dell'alcol, ma insieme a Virginia raggiungo la pista e cominciamo a ballare, cantiamo, sorridiamo, spesso ci troviamo qualche ragazzo avvinghiato dietro, ma con facilità riusciamo a toglierceli di torno.

MARCO
Sono andato a cena da mia madre stasera, avevo voglia di stare un po' con lei, dopo cena mi ha proposto di fare un salto a casa di mio fratello Adriano, che dista 5 minuti di strada, ed ho accettato volentieri, ancora non ero riuscito a salutare Manu e Bea.
Arriviamo e Manu mi accoglie a braccia aperte, vedo la sua piccola pancia e mi ricordo che aspetta un bambino è così gli faccio gli auguri, raggiungiamo il giardino e dopo aver abbracciato mio fratello, mi accorgo che non sono soli in casa, mio fratello mi presenta Daniele e Elisa mi dice che sono come fratelli per Manu, vedo che anche mia madre, ha molta confidenza con loro e poco dopo, ci raggiunge un signore, avrà l'età  di mia madre, Bea gli corre incontro < nonno, nonno> sapevo che i genitori e i nonni di Manu erano morti, ma forse mi sbaglio, invece proprio lei me lo presenta < Marco lui e Andrea, il papà di Daniele, e anche un po' il mio > mentre lo dice sorride e Andrea l'abbraccia forte e le lascia un bacio sulla testa, mi alzo e allungo la mano verso di lui, che ricambia la stretta, mia madre gli sorride < Andrea lui è mio figlio, il più piccolo > da come lo ha detto, sembra che abbiano parlato di me, lui sorride < bhe più piccolo solo d'età, perché fisicamente, credo sia il più grande> tutti ridiamo, perché effettivamente era così..
Passo quasi 1 ora qui con loro e devo dire, che mi sono sentito bene, erano anni che non provavo questo senso di benessere, senso di casa, di famiglia.
Mio fratello mi chiede di rimanere ancora un po'
< devo passare al locale, ho bisogno di controllare che tutto procede bene> annuisce, perché sa che tra una settimana potrei essere di nuovo arrestato e sa, che sono molto scrupoloso, quando si tratta di lavoro.
Saluto tutti e Daniele stringe la mia mano < dai una sera di queste organizziamo una cena tutti insieme> annuisco < molto volentieri > solitamente non mi piacciono queste cene, ma non so perché, con loro mi sembra tutto differente.

Non lasciare la mia mano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora