Capitolo 17

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MARCO
Sono passati 6 mesi da quando mi hanno arrestato, e qui le giornate sono tutte uguali, solo quando si sa di avere un colloquio con un famigliare, allora sembra una giornata di festa.
Qui ho fatto nuove amicizie, ci sono molti che mi leccano il culo, solo perché sono un Neri, poi ci sono quelli che mi odiano, perché sono un Neri e poi ci sono quelli che non mi conoscono, ma io ho deciso di  evitare ogni discussione, litigio, ma dedico il mio tempo alla palestra, con il consenso del direttore del carcere a volte, facciamo delle vere e proprie lezioni, serve per scaricare un po' la tensione.
È arrivato l'inverno, è qui dentro fa davvero freddo, oggi verrà mia madre per portarmi un po' di tute pesanti.
Cerco di tenere la mente impegnata, perché ogni volta che mi fermo penso a lei. Nei colloqui precedenti, alla visita di mia madre ho fatto domande su tutti, per arrivare a chiedere di lei, della mia Greta, ma ovviamente, non sapendo nulla di noi si è limitata a dire" sta bene, la solita vita è una brava ragazza "
Fino ad ora non hanno accettato colloqui con mio padre, o con i miei fratelli, l'avvocato dice che lo fanno a posta, vogliono mettere alla prova la mia pazienza.
Oggi, nonostante so che viene mia madre e che avrò la possibilità di abbracciarla, mi sento strano, nervoso, non so ho un brutto presentimento, ma cerco di non farci caso e svolgo la mia giornata normalmente, aspettando di essere convocato per il colloquio.

GRETA
Sono passati 6 mesi, ed io non faccio che pensare a lui, la notte dormo poco, e guardando la mia camera, rivivo i nostri momenti d'amore, vissuti qui.
Continuò ad andare a lavoro regolarmente, vado in palestra, dove spesso c'è Paolo, con cui scambio due chiacchiere, ma non gli ho mai chiesto nulla di Marco, non so se non chiedo perché sono arrabbiata, per come mi ha rifiutata, o se non chiedo perché ho paura di sapere la verità, di come sta realmente, paura di sapere che non mi pensa più, non lo so, ma comunque non chiedo, mi è capitato anche sotto costrizione di Virginia, che mio malgrado non sa molto di me e Marco, ovviamente aveva saputo che era Marco Neri che era stato arrestato, ma non sapeva che mi ero innamorata di lui, sapeva che avevano fatto l'amore quel giorno al locale e basta, che una volta ritrovati a cena insieme con la famiglia, non ci siano più visti e sentiti, quindi anche con lei, dicevo fingere di stare bene e per un paio di volte mi siano andate al locale al "futuro " entrare lì mi ha spaccato il cuore, guardavo verso il suo tavolo, aspettando con ansia di vederlo uscire, senza dare nell'occhio, mi sono avvicinata e ho visto che è chiuso, nessuno può entrarci, attraverso le tende ho visto il tavolo, ricordando il nostro pranzo e ciò che è successo dopo, una sera mentre ballavo, mi sono ritrovata un tipo dietro e non poteva che essere quel coglione di Mirko, ricordo che proprio in questo modo, ho conosciuto meglio Marco, ma stasera lui non c'è, il mio angelo non poteva difendermi, chiedo a Mirko di lasciarmi stare, ma lui insiste, poi sento una voce famigliare < quando il gatto non c'è, i topi ballano a quanto vedo> sorrido a Paolo, che dopo avermi rassicurato abbracciandomi, si era rivolto a Mirko che fa spallucce, mi guarda < ma che hai un allarme che li avvisa quando mi avvicino?> risponde Paolo < no, è che la puzza di merda,  di quelli come te, si sente a kilometri > lui alza le mani < ok ho capito,  sto andando via > guardo Paolo e lo ringrazio, lui mi sorride < come vedi, il tuo angelo anche se distante, veglia su di te> questa frase mi ha fatto pensare molto, ma non ho mai capito realmente il senso.
Sono stati concessi i colloqui solo Sara, perché donna, l'avvocato le aveva spiegato, che stavano cercando di mettere alla prova Marco, per vedere una sua reazione, ed io speravo ogni girono, che non cadesse in questa trappola, non ho mai chiesto nulla di lui in maniera diretta a Sarà, ma ascoltavo ciò che lei, si spontanea volontà raccontava, e diceva sempre che suo figlio era bravo a camuffare i suoi pensieri, su questo le do ragione, nel dettaglio magari sapevo più da Manu, che invece faceva mille domande a Sara, quindi da lei sapevo che si stava allenando molto, che aveva organizzato dei corsi in palestra, sono felice che abbia modo di sfogarsi, anche se in questo momento, non riesco proprio ad immaginare la sua vita, lì dentro.

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