Capitolo 32

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MARCO
Per tutta la notte si è lamentata, si è svegliata con crisi di pianto, che piano piano si sono calmate.
Io non ho mai dormito, avevo paura di sentisse male, o che provasse ad alzarsi...
Dorme tra le mie braccia, suona il suo telefono, lo prendo,non per farmi gli affari suoi, ma solo perché se fosse Andrea e lei non risponde si preoccuperebbe.
Paolo, la sta chiamando rispondo
< pronto>
Sento silenzio
< Marco? Scusa devo essermi sbagliato...dovevo chiamare Greta>
< non ti sei sbagliato...>
Ride e mi interrompe
< mi fa piacere che siete insieme, deduco oggi Greta arriverà tardi a lavoro se è con te...>
Capisco che nessuno lo aveva avvisato
< Paolo... Greta oggi non viene e credo che sarà così per un po' di giorni...>
Forse a capito dal mio tono, che qualcosa non va
< Marco che succede? Greta sta bene?>
La guardo, ed è così dolce, indifesa, fragile, ma ciò nonostante deve affrontare un dolore così grande
< ecco... ieri c'è stato un incidente e Daniele suo fratello...>
Non riesco a finire la frase, perché sbotto a piangere
< Marco,..Che è successo a Daniele? >
< lui... e morto...Greta e a pezzi, ed io non so come aiutarla, vorrei portargli via questo dolore...>
< Marco per qualsiasi cosa, io ci sono...>
Sposto lo sguardo e trovo gli occhi di Greta, sono lucidi, mi accarezza una guancia, prende il telefono E mette il viva voce
< Paolo ...>
< Greta tesoro... io non sapevo nulla... per qualsiasi cosa...>
< grazie, il tuo amico si è preso cura di me... ed è stato molto bravo> le bacio la testa
< ok magari più tardi passo da te ok?>
La vedo irrigidirsi, forse ha pensato a casa sua e ciò che è successo ieri sera
< veramente... non sono a casa mia... ecco...>
Intervengo
< Paolo siano a casa mia, quando vuoi...>
< ok ragazzi a dopo>
Chiudo la chiamata
< scusami io pensavo fosse tuo padre... poi ho visto Paolo e...> mi interrompe
< hai fatto bene...>
In questo momento squilla il mio telefono e Adriano
< Marco...ma dove siete? Siamo andati a casa da Greta...>
Lo interrompo
< siano a casa da me>
< ok sto venendo con Manu...>
< ok>
Faccio per alzarmi, ma lei mi blocca
< Marco... io non so davvero come ringraziarti, mi dispiace che tu...>
Prendo il suo viso tra le mani
< non dirlo nemmeno per scherzo...sai che io ti...sai che tengo a te, quindi...> annuisce < per me è lo stesso> l'abbraccio forte e suonano il citofono
< vado ad aprire, sono Adriano e Manu > annuisce e raggiungo la porta, apro e vedo che anche loro sono uno straccio, proprio come lo eravamo noi, vedo Manu sorpassarmi, mi volto e Greta e in piedi vicino le scale, le due si abbracciano forte d piangono insieme, io e Adriano andiamo in cucina e anche ,lui mi confessa che stata una nottataccia, preparo il caffè e raggiungiamo Greta e Manu che sono sedute sul divano, gli porgo il caffè, ed entrambe mi ringraziano
Greta ci guarda < devo organizzare il funerale...> tutti la guardiamo, perché sembrava fredda, lucida annuisco < ok, non vuoi aspettare tuo padre?> scuote la testa < non voglio che lui debba preoccuparsi di questo... sarà distrutto ed io...> annuisco < allora lo faremo noi ok?> annuisce < non dovete per forza io... posso anche...> Manu l'abbraccia < lo facciamo insieme sister> lei annuisce  e anche se con gambe tremanti, si alza
< mi vado a cambiare > annuisco e la guardo mentre si dirige verso la camera, guardo Manu e Adriano e esprimo la mia confusione in questo suo cambiamento, Manu mi guarda con le lacrime agli occhi < Marco quando fa così e pericolosa, si sta chiudendo, non mostrerà più a nessuno la sua sofferenza, le sue lacrime, tratterrà tutto dentro fino... fino ad esplodere > la guardo scioccato < cosa possiamo fare?> lei scuote la testa < nulla, questo è il problema, che non possiamo fare nulla> sono davvero confuso, mi alzo e la raggiungo in camera, con la scusa di cambiarmi anche io < Greta...> mi guarda e noto che si è vestita < mi cambio anche io...> annuisce sta per uscire e io l'afferro per un braccio < Greta... che succede? > scuote la testa
< nulla...devo organizzare il funerale, ora devo concentrarmi su questo > la guardo < Greta guardami, non sei sola, noi ci siamo...> mi accarezza il viso < io davvero ti ringrazio per quello che hai fatto per me, ma io sono sola, ieri lo ero di meno perché con me c'era Daniele, ma ora lui... > vedo come con fatica trattiene le lacrime e ci riesce < ora lui non c'è più...io non voglio che voi per la situazione, vi riavvicinate a me> scuoto la testa
< stai dicendo che non ci vuoi nella tua vita?> fa spallucce < sto dicendo che questo dolore ha colpito tutti, so che tutti noi, in maniera differente ma stiamo soffrendo, ma questo non significa che... se tu fino a ieri mi dicevi un ciao forzato, oggi devi prenderti cura di me,come fossi il mio angelo...fino a ieri Manu mi ha allontanata dalla sua vita, mi aveva accusata di essermi avvicinata di nuovo a lei,perché tu mi avevi lasciata ed io mi sentivo sola, quindi non voglio che ora pensi che lo faccio, perché l'unica persona che mai, e dico mai mi ha voltato le spalle, mi ha lasciata da sola...questo intendo, se volete partecipare per organizzare il funerale, per me va bene, so che ognuno di voi gli voleva bene, ma il rapporto con me non deve cambiare, io sono sola da ora, è prima mi abituo, è meglio e per tutti...> le sue parole mi hanno distrutto, sapevo che era forte ma non fino a questo punto, per quanto assurdo, comprendo ogni singola parola che ha detto, in fondo aveva ragione, in questi mesi lei è rimasta sola, non che io sia stato in compagnia, ma lei aveva perso me, la sua migliore amica, mio fratello che considerava amico...l'unico era stato suo fratello e adesso il destino, o meglio quel bastardo, glie lo ha portato via < Greta... io...> mi interrompe < lo so, ma preferisco così, ti giuro che davvero non potrò mai sdebitarmi con te per tutto ciò che hai fatto ieri e stanotte per me...senza di te forse io sarei morta insieme a mio fratello...> l'abbraccio e lei inaspettatamente ricambia
< rispetto il tuo pensiero e non immagini quanto mi sento in colpa per non essere riuscito a controllare i miei sentimenti per te, in modo da poter essermi avvicinato a te,non in questa circostanza...ma non l'ho fatto... però voglio che capisci che tu per me sei importante... io per te farei ogni cosa...> mi guarda un po' dubbiosa < dai vestiti, se vuoi venire ad organizzare il funerale > annuisco la lascio andare e lei senza voltarsi, esce dalla stanza, mi vesto, indosso una tuta felpa e scarpe da ginnastica, con la consapevolezza che Greta, la mia Greta non sarebbe più tornata da me, tra le mie braccia, per cercare conforto.

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