Capitolo 44

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MARCO
Siamo entrati nel locale e siamo andati subito nel nostro prive, Greta è visibilmente stanca, quindi staremo una mezz'ora, giusto per aver dimostrato hai nostri dipendenti, che noi siamo presenti e per vedere, come va la prima serata.
Ci portano una bottiglia di prosecco e Greta mi guarda disgustata < amore non ti offendere ma... non ho nessuna intenzione di bere> la bacio < ok, allora la faccio portare via> scuote la testa < non è detto che se io non bevo... non devi farlo nemmeno tu..> sorrido e le accarezzo una guancia < avevo fatto portare questo perché è più leggero, ma se non vuoi bere... io prendo un whisky > annuisce e sorride chiamo il ragazzo e faccio fare il cambio della bottiglia, nel mentre Greta guarda verso la vetrata che mostra la gente che si diverte < c'è molta gente..> mi avvicino a lei abbracciandola da dietro Lei mi guarda < hai fatto un lavoro eccellente amore mio> la bacio < amore tutto questo è nostro... lo abbiamo fatto insieme> mi sorride < ma noi non abbiamo fatto nulla...tu lo hai fatto > scuoto la testa < in ogni cosa, in ogni decisione presa, c'è un po' di ognuno di voi > sorride e mi guarda < io..in quale parte sono?> sorrido < tu sei in tutto amore mio, tu se l'eccezione ma...> sorrido e lei mi guarda < ma...> mi invita a continuare < ma so che ti piacciono molto i prive... quindi, questo il nostro prive, l'ho realizzato pensando a te, a noi..> sorride, si guarda intorno ed io con un telecomando, chiudo le tapparelle della vetrata, che fino a quel momento ci aveva permesso di vedere la gente sotto di noi
< questo l'ho pensato per avere un po' di riservatezza,se c'è ne fosse stata occasione...> lei sorride, mi avvicino al divanetto presente e gli mostro, come con un semplice gesto, il sedile si allarga < questo l'ho pensato per poter essere più comodi...se c'è ne fosse stata occasione > lei si sdraia lentamente sul divano, ed io faccio un passo verso di lei e con il Telecomando, apro il tetto della struttura, mostrandoci il cielo stellato, nel mentre la raggiungo sul divano, insinuandomi tra le sue gambe con il mio corpo e raggiungere con la mia bocca, il suo orecchio < questo lo pensato perché  sarebbe stato romantico, fare l'amore sotto il cielo stellato > subito mi bacia
< sei davvero un ottimo pensatore amore mio..> sorrido < soprattutto se riguarda te > ci baciamo e facciamo l'amore, lì in quella piccola stanzetta, creata esattamente per come io, avrei voluto far l'amore con lei.

Si sta quasi per addormentare, è davvero stanca, accarezzo il suo viso < amore andiamo a casa > annuisce e si sistema il vestito, mentre io faccio lo stesso con i miei, suona il citofono del prive, rispondo < signor Marco, mi scusi sono Piero, la contatto dall'entrata della passerella>
Se mi sta contattando, c'è qualche problema, subito mi irrigidisco, e dopo aver notato che Greta è completamente sistemata, apro le tapparelle
< dimmi Piero che succede>
< c'è un ragazzo, che non è sulla lista della serata... ma dice di essere suo fratello>
Dall'altro lato, in sottofondo sento una voce
< non dico di essere suo fratello... lo sono davvero ciglione...>
Riconosco la voce, accendo lo schermo delle telecamere e non mi sbaglio
< Piero si è mio fratello, fallo accompagnare da qualcuno qui da me, per favore>
Scuoto la testa, Greta mi guarda < stai calmo ok? Non sai perché è qui...> scuoto la testa e cammino avanti e indietro < posso immaginare perché d qui>

Arriva mio fratello ed entra sparato, di guarda intorno < fratellino, è più bello di come ne parlano> lo guardo serio < Fabio che sei venuto a fare?> lui subito alza le braccia < Marco, ti sembra il modo di accogliere tuo fratello maggiore? Visto che non sono stato invitato all'inaugurazione, mi sono
autoinvitato > sorrido e lui anche, si volta verso Greta che in tutto questo tempo, è rimasta seduta in silenzio ad osservarci < tu... sei Greta giusto?> lei subito le sorride, < si sono io, ci siano già presentato...> lui annuisce < si in tribunale, quando lo hanno arrestato > lei annuisce e mi guarda un po' triste, forse ricordando quel giorno, so che è qui per qualche altro motivo e non per fare conversazione <Fabio, ora puoi anche dirmi perché sei venuto...> lui sorride < certo, possiamo parlare da soli?> Greta subito si alza, ma io la blocco, prendendo la sua mano e guardo mio fratello < puoi parlare di tutto liberamente davanti a lei, non ho segreti > lui scuote la testa < Marco non fare il coglione, devo parlarti una cosa delicata e lei non può restare, so che ha puntato la pistola in testa a Francesco Fabrizi, a Mirko, ma questo non fa di lei nessuno... quindi falla uscire> stringo i pugni, se non fosse che è mio fratello e che ho ancora un briciolo di rispetto per questo, lo avrei già picchiato, Greta accarezza il mio viso < ti aspetto qui fuori, stai tranquillo > scuoto la testa, senza mai lasciare la mano di Greta e guardo dritto negli occhi mio fratello < Fabio, ti spiego una cosa, a me non frega un cazzo di quello che hai da dirmi, per di più, vieni nel mio locale... anzi nel nostro locale e pretendi di dare ordini? Io ho smesso un bel po di tempo fa di prendere ordini da te e anche da tuo padre...quindi, se vuoi dirmi perché ti sei scomodato a venire qui, bene, altrimenti cazzi tuoi, puoi uscire subito da questa stanza e dal
locale > non mi sono mai rivolto così s mio fratello in tutta la mia vita, ma sono stanco, ho preso la decisione di uscire da quel giro e loro di conseguenza sono uscito dalla mia vita, quindi io non gli devo niente, mio fratello mi guarda sorpreso < ok, allora parliamo> ci sediamo sul divanetto e io continuo a stringere la mano di Greta, mio fratello mi guarda
< c'è un problema con un tuo vecchio "amico"> scuoto la testa < di chi stai parlando?> lui guarda Greta e poi di nuovo me < sto parlando di Stefano > annuisco Stefano era un fornitore di armi, aveva più o meno la mia età e tra noi,c'era stata sintonia fin da subito, tanto che in tutti gli anni che abbiamo lavorato insieme, non ci sono mai stati problemi
< che significa problemi? Con lui non c'è ne sono mai stati...> lui sorride nervoso < certo, finché ore deva accordi con te, ma ora... > lo interrompo
< Stefano sa che io sono uscito dal giro..> lui mi guarda fisso < ed e questo il problema Marco... ha raddoppiato il prezzo delle armi, in più non ci garantisce più l'esclusiva e i tempi ridotti della consegna> faccio spallucce < e cosa vuoi da me? Questi sono accordi tra voi... > lui mi guarda < papà vuole che ci parli, che lo convinci, o con le buone o con le cattive, a mantenere i stessi accordi che aveva con te..> lo guardo dritto negli occhi e avvicino il mio viso al suo < cosa non ti è chiaro, del fatto che non mi frega un cazzo di tutto questo, basta io sono fuori... a me di quello che dice e vuole papà, non mi frega un cazzo Fabio, mettitelo in testa tu, e trova il modo di farglielo mettere in testa a tuo padre> lui sorride < tutto ci è chiaro Marco, proprio per questo, però papà ti manda questo > tira fuori dalla tasca un documento, velocemente lo leggo e lo butto sul tavolino, dove subito dopo sbatto le mani, Greta prende il figlio e lo legge, mentre io mi rivolgo a mio fratello < che c'è.. ora passiamo hai ricatti? > lui scuote la testa < nessun ricatto Marco... ci mancherebbe ma è solo per farti capire, che noi, nonostante tu ci hai voltato le spalle, ti stiano proteggendo... quindi se ti chiediamo un favore, potresti...> scuoto la testa < ho giurato che non avrei più avuto a che fare con tutto questo...> lui fa spallucce < sta a te la scelta..> Greta riprende la mia meno, che aveva lasciato per poter leggere il documento, è la stringe < Marco con questo... finirai in prigione > Fabio le rissose < esatto signorina, ma a quanto pare, mio fratello da quando ti ha conosciuta, ha deciso di fare il bravo ragazzo> lei mi guarda < Marco... > scuote la testa, so che ha paura che finisca in prigione, ma io non voglio aiutare loro, questo è un vero e proprio ricatto, mio fratello mi guarda < pensaci, domani fammi sapere> scuoto la testa e lui si rivolge a Greta < forse tu potresti aiutarlo a prendere la decisione giusta... tutto questo lo fa per te, per proteggerti...> si volta e sposta la tenda del prive per uscire, ma senza voltarsi continua <...a volte ci si sente eroi nel voler proteggere qualcuno, ma non sempre poi si sopravvive...> esce e questa frase in me fa venire la pelle d'oca, mio fratello non dice mai nulla a caso e ciò che ha detto, ha sicuramente un significato e spero di sbagliarmi, su ciò che l'ho collegato.

Non lasciare la mia mano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora