Capitolo 42

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MARCO
Siamo appena rientrati a casa,  Greta è totalmente ubriaca, non l'ho mai vista così, la tengo da un fianco, lei barcolla e ride < Marco è stata proprio una bella serata> mentre lo dice sorride,  io ricambio il suo sorriso, mentre cerco di farle salire le scale, lei sale uno scalino e poi torna indietro di due e ride, ride come una matta, la sua risata è contagiosa e non riesco a trattenermi nemmeno io, la prendo in braccio stile principessa < andiamo principessa ti porto io altrimenti...> lei mi accarezza il viso < io ti amo tanto> sorrido < lo so, anche io ti amo tanto> entro in camera e la metto sul letto, lei mi tira per la camicia < dove credi di andare? Voglio fare l'amore con te > sorrido e le bacio la fronte, e mi alzo < sono onorato che vuoi fare l'amore con ME, perché anche io avevo pensato ad un finale di serata del genere..> lei mi guarda arricciando la fronte e prova ad alzare la schiena, invano < ... ma visto che sei completamente ubriaca...direi che non è il caso> mi guarda triste < mi dispiace, non volevo
ubriacarmi...> accarezzo il suo viso < lo so> mi guarda < sei arrabbiato?> scuoto la testa
< assolutamente no, ogni tanto fa bene liberare la mente e tu lo hai fatto stasera amore mio> annuisce, prendo il suo pigiama dal cassetto e lei ride di nuovo come una matta < devo confessarti una cosa... > la guardo sorpreso, si dice che vino veritas e in questo momento, mi fa paura ciò potrebbe dire < ah si?> lei annuisce < oggi ti ho mentito.. non dovevo fare nessuna commissione > annuisco e la guardo mentre lei ride < lo so..> diventa seria < come lo sai? Mi ha seguita? > scuoto la testa e lei ora piange, questo cambio di umore non mi piace, si alza dal letto < si invece, mi hai seguita perché tu non ti fidi di me...> alzo le sopracciglia e la guardo < Greta ascoltami bene, non ti ho seguita e sinceramente non mi sembra proprio il momento ora parlare di questo > mi toglie il suo pigiama dalle mani < certo Marco Neri, l'uomo potente, abituato a dare ordini, ha deciso che si parla quando dice lui..> mi guarda con disprezzo, questo suo sguardo e queste sue parole mi feriscono molto, ma so che in questo momento sta solo parlando alcol che è in lei, la blocco per un braccio < non voglio parlare adesso, perché non ho nessuna intenzione di litigare con te ora, sei ubriaca e non sai quello che dici... ma credimi, che domani quando sarai lucida, ne riparliamo e come > lascio il suo braccio e lei si dirige verso il bagno < vaffanculo Marco > chiudo gli occhi buttandomi a peso morto sul letto, consapevole che questo non era davvero il finale che avevo immaginato per questa serata.

Sono sdraiato nel letto e guardo il soffitto, la sento rientrare e chiudo gli occhi, non ho intenzione di continuare questa discussione con lei.
Si sdraia al mio fianco e sento i suoi occhi addosso, ma deciso di non cadere in tentazione, quindi con disinvoltura mi volto, dandole le spalle.

Credo di essermi appena addormento, ma sento lei alzarsi velocemente dal letto e uscire dalla stanza, mi alzo e la raggiungo in bagno, e accovacciata alla tazza, mentre sta buttando fuori tutto l'alcol che aveva in corpo, le tengo i capelli e le massaggio la schiena, finì a che non la sento rilassarsi, l'aiuto ad alzarsi e subito si sciacqua la bocca e l'intera faccia sotto il lavandino < ti senti meglio?> lei annuisce e sembra un po' imbarazzata < Marco io...> scuoto la testa <ora hai bisogno di riposare> annuisce e in silenzio, torniamo in camera, si sdraia e chiude subito gli occhi, immagino che le giri e le faccia male la testa, mi alzo e vado in cucina, le prendo un aspirina e torno su, è seduta sul letto e si stringe le tempie con la mano < bevi questa, ti farà passare il mal di testa> lei mi guarda e prende il bicchiere, io nel frattempo mi sdraio al mio posto, sono le 7:00 di mattina e noi siamo rientrati alle 5:20 abbiamo bisogno di riposare entrambi, perché oggi non sarà una giornata facile.

GRETA
Ricordo di avergli detto che lui non si fida, e che mi ha seguita, lo definito come un capo padrone, autoritario, so che le mie parole devono averlo ferito, ma solo ora, capisco che lui davvero non voleva litigare con una povera ubriaca, un senso di nausea mi arriva forte e corro in bagno, sento la sua mano accarezzarmi la schiena e con l'altra mi tiene i capelli, nonostante era arrabbiato, era al mio fianco ed io, mi sento ancora più in colpa.
Provo a parlare,ma subito mi dice che devo riposare, effettivamente aveva ragione, ero stanca e stordita raggiungiamo la camera, come mi sdraio la stanza gira forte, le tempie mi battono, lui se ne è andato, forse era giusto così... io ho deciso di bere fino a questo punto e soprattutto, dopo come l'ho trattato, dopo ciò che gli ho detto, a tutte le ragioni per farlo, non riesco a stare sdraiata, mi siedo e stringo le tempie con le mani per alleviare quel dolore, ma ancora una volta, lui mi stupisce, non mi aveva lasciata lì da sola con la mia sbronza, ma era andato a prendere qualcosa per farmi stare meglio, prendo il bicchiere e lo guardo, sperando che dica qualcosa, ma nulla, di va a sdraiare al suo posto, forse aveva bisogno del suo spazio in questo momento.
Mi sdraio e spero di addormentarmi un po'.

Non lasciare la mia mano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora